Dopo la firma del Patto per la falce è ora di accantonare alcune chimere come il porto franco. E' quanto sostiene in una nota l'ex assessore Michele Bisignano che suggerisce: adesso pensiamo alla zona economica speciale
L'accordo interistituzionale definito “Patto per la Falce”, e che riguarda, in particolare, la semplificazione ed il coordinamento procedurale per l'approvazione del Piano regolatore portuale, al di là dei palesi tentativi di strumentalizzazione politica, può costituire l'avvio di quella sinergia totale e di quello “sforzo comune” di cui abbisogna la città di Messina per cercare di uscire dal guado e da una condizione (perdurante da parecchi anni) di “depressione psicologica” e di crisi di identità.
In questo caso, per altro, si porrà fine definitivamente ad un contenzioso che va avanti da decenni e che, è bene ricordarlo, ha di fatto impedito ogni seria ipotesi di riqualificazione della zona falcata.Così come si farà chiarezza su una delle tante chimere che hanno caratterizzato la vita politica ed amministrativa della nostra città, e mi riferisco al cosiddetto “punto franco”, mai realizzato perché mancante dei regolamenti attuativi e perché superato dalla evoluzione della normativa, e che doveva essere localizzato, sovrapponendosi anche alla Cittadella, proprio, in parte, nelle aree oggetto di tale accordo.Anche se ancora qualcuno insiste su tale chimera, non conoscendo i contenuti della legge istitutiva dello stesso punto franco e di quella riguardante il suo soggetto attuatore, e cioè l'ente autonomo portuale ( che ancora non è stato né sciolto né posto in liquidazione) parlando di delocalizzazione, impossibile per motivi tecnici e normativi. Cosa ben diversa sarebbe invece l'individuazione “ex novo” di un'area ampia adibita a zona franca collegata alla logistica, o meglio ancora di una zona economica speciale, così come proposto recentemente, in maniera opportuna, e nel silenzio assordante di istituzioni e rappresentanti politici regionali, dal Presidente dell'autorità portuale Antonino De Simone.Presidente che, con tale proposta, con la firma degli accordi sulla zona falcata, prima con l'ente porto e ora con regione, comune ed università, e con il prossimo varo del bando internazionale delle aree fieristiche sta dimostrano con i fatti di avere a cuore le sorti del nostro territorio, nonostante i vari tentativi che ha dovuto sperimentare di “tirata di giacca” e di qualche “tiro al bersaglio”.
Michele Bisignano