Dopo la visita di Renzi per a firma del Patto per Messina, Reset avvisa: "Attenti a non cantare vittoria troppo presto"
Reset interviene dopo a firma del Patto per la Sicilia e del Patto per Messina che dovrebbero portare un fiume di risorse nell’isola e nella nostra provincia.
“I fondi utilizzati per i due Patti siglati- scrive Tinaglia- non sono frutto di nuove risorse visto che si tratta esclusivamente di risorse già assegnate alla nostra regione e riorganizzate per evitare che le stesse non vengano spese e siano restituite a Bruxelles. Si tratta, insomma, di una razionalizzazione intelligente da parte del Governo che, sostituendosi alla lentezza ed incapacità di Regioni e Città Metropolitane, mirava a costruire la cornice strategica elaborata dai vari territori.
Il Governo, in buona sostanza, ha chiesto a Regioni e Città Metropolitane di selezionare tutti gli interventi più importanti e propedeutici alla costruzione del modello di sviluppo del quale teoricamente dovevano essere già dotati. Purtroppo non solo questo modello di sviluppo non esiste ma la selezione dei interventi da realizzare è avvenuta secondo il folle criterio dell’esistenza di un progetto esecutivo nei cassetti di uno dei comuni”.
Secondo Reset anche i Comuni sono stati selezionati secondo il Manuale Cencelli e gran parte dei progetti inseriti dalla Città Metropolitana di Messina non sono esecutivi.
“Ha, dunque, fatto benissimo l’Ingegnere Capo del Genio Civile Santoro ad aver promosso l’istituzione di un tavolo di lavoro tra le istituzioni interessate sia a presentare i progetti che ad approvarli. Il rischio infatti è che non vi siano progetti esecutivi approvati da appaltare e che quelli che sono già esecutivi siano in gran parte datati e non aggiornati secondo l’attuale normativa. Facile comprendere cosa accadrà con quelli che ancora esecutivi non lo sono. Esiste, dunque, il pericolo concreto che le somme relative al tanto acclamato Masterplan non vengano spese.
L’assenza di una visione strategica e la scelta di opere incapaci di creare reale sviluppo, alcune delle quali come la Piattaforma Logistica di Tremestieri non sono neanche dotate della progettazione necessaria, porteranno il nostro territorio a restare ancora una volta fermo al palo”.
Se ne aveva purtroppo il vago sospetto. Questa città paradossale cade spesso in preda all’autoipnosi.
Se ne aveva purtroppo il vago sospetto. Questa città paradossale cade spesso in preda all’autoipnosi.