Da 6 anni il Pd di Messina non ha un segretario cittadino, ma l'esito delle primarie stravolge aspettative e programmi...
L’esito delle primarie, con la netta vittoria di Zingaretti, ha cambiato gli equilibri interni al partito e avrà conseguenze anche in Sicilia, dove c’è già chi chiede le dimissioni del segretario regionale Davide Faraone, ed a Messina, dove ormai da 6 anni si attende il rinnovo della segreteria cittadina.
A Roma il neo segretario nazionale Nicola Zingaretti ha confermato la linea dell’unità e di apertura in vista delle Europee ed i numeri hanno chiaramente mostrato come l’era Renzi sia al tramonto soprattutto nella percezione dell’elettorato del centro sinistra. Se infatti l’ex premier ha dalla sua la pattuglia degli eletti in Parlamento, i numeri delle primarie dimostrano come l’elettorato chiede segnali forti di cambiamento e non comprenderebbe una scissione o posizioni di arroccamento.
Gli equilibri quindi si apprestano a mutare anche in Sicilia dove la percentuale dei consensi a Zingaretti, soprattutto a Palermo, “in casa” di Faraone, sono stati tali (oltre il 74% per il governatore del Lazio) da dover indurre il segretario regionale e leader renziano quantomeno a riflettere. I suoi avversari stanno affilando le armi per chiederne la testa.
A Messina la situazione è complessa. L’ultimo segretario cittadino, Peppe Grioli, si dimise in quello che ormai appare il “paleolitico” del Pd, nella primavera del 2013.
Il segretario provinciale, Paolo Starvaggi, eletto nell’estate di due anni fa, è frutto di una sorta di “compromesso storico” e non sono mancate le fibrillazioni.
Dal 2013 ad oggi il Pd dello Stretto frattanto è passato dall’impero di Genovese all’ingresso della corrente accademica.
La vittoria di Zingaretti a Messina mette sassi nella strada dell’area Navarra-Picciolo che, sostenitori di Martina e quindi renziani, puntavano dritti alla segreteria cittadina.
Da domenica non è più così. La vittoria di Zingaretti anche a Messina città, sia pure con percentuale inferiore di quella nazionale (si è attestata al 57,2%), è un segnale fortissimo e lo si capisce leggendo il comunicato di Felice Calabrò ed Emanuele Giglia (capilista Zingaretti a Messina).
“Esprimiamo grande soddisfazione per l’affermazione di Nicola Zingaretti nella città e nella provincia di Messina.Nel quadro di una straordinaria partecipazione alle primarie, Nicola Zingaretti risulta nettamente in testa, e prevale nella stragrande maggioranza dei comuni a partire dal capoluogo e dai comuni più importanti Barcellona P.G. Milazzo, Taormina, Capo d’Orlando, Patti, Lipari, Santa Teresa di Riva.
Il risultato è ancora più straordinario se si tiene conto del fatto che, a sostegno della candidatura dell’on. Martina, erano schierati il segretario provinciale e tutto l’apparato del PD, i deputati in carica, Sicilia Futura con l’on. Picciol e alcuni ras di paese”.
L’affondo è poi sul segretario provinciale Starvaggi, il cui ruolo è adesso più in bilico che mai: “In questo contesto- scrivono Calabrò e Giglia– spicca il risultato conseguito da Martina nella zona d’influenza del segretario Starvaggi (Sant’Agata e dintorni). Fatte le debite proporzioni, questi ultimi dati, in assoluta controtendenza rispetto al quadro generale provinciale, ricordano il Venezuela di Maduro. La gente scappa e, per converso, aumenta il consenso al leader. Naturalmente a Caracas è in atto una tragedia, mentre in quelle zone della nostra provincia si è consumata una farsa. Noi siamo impegnati con convinzione a sostenere gli obiettivi di Zingaretti: cambiamento ed unità. Lavoreremo affinché il partito di Messina sia più forte ed unito, abbandonando metodi del passato che hanno allontanato iscritti ed elettori”.
L’appello è all’unità ma anche al cambio di rotta rispetto a sistemi che non passino dalla condivisione di tutte le anime.
Anche i deputati Pietro Navarra e Franco De Domenico hanno commentato i dati, ringraziando i 200 volontari che hanno consentito l’organizzazione delle primarie ed i 12 mila votanti messinesi.
“Un grandissimo risultato di partecipazione- scrivono– dal quale emerge la voglia di fare politica e la consapevolezza di come il PD sia oggi l’unica alternativa possibile all’alleanza gialloverde che sta portando il Paese allo sfracello. Abbiamo ritrovato il nostro popolo e la direzione scelta è chiara. Un grande augurio va, quindi, a Nicola Zingaretti, sotto la cui guida il PD dovrà recuperare il terreno perduto, seguendo una linea inclusiva e di apertura alla società civile. Un doveroso omaggio a Maurizio Martina e Roberto Giachetti per avere partecipato alla consultazione e avere animato un dibattito costruttivo, con toni mai sopra le righe. Questa esperienza dovrà costituire un impulso, tanto nella dimensione nazionale quanto in quelle regionale e locale, affinché il dialogo e un maggiore confronto tra tutte le parti siano costanti e l’unità – già invocata da Zingaretti in queste ore – diventi un punto di forza per tutto il Centrosinistra”.
Il ramoscello d’ulivo tra le parti è pronto e, sebbene nelle scorse settimane si siano fatti diversi nomi per la segreteria cittadina (Felice Calabrò e Giuppi Siracusano per l’area Zingaretti e Galipò o Alessandro Cacciotto per l’area renziana), le primarie hanno riaperto totalmente i giochi e non è escluso che alla fine si scelga una “terza via” ( ndr. e non sarebbe male se per una volta fosse una donna…..)
Intanto LabDem Messina invita il neo segretario nazionale Zingaretti a ripartire dai territori, iniziando dalla Sicilia nella quale “il Pd da oltre un quindicennio è stato consegnato a gruppi dirigenti che hanno dato di sé stessi prove di basso profilo”
Rosaria Brancato