La teca rimarrà fino a domani sera (giovedì) nel santuario di S. Antonio, delle suore Cappuccine del S. Cuore. Veglia di preghiera fino all'alba curata dai dai vari gruppi parrocchiali e da movimenti laici
La comunità di Roccalumera ha accolto ieri pomeriggio (martedì) il reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa, che sosterà nel santuario di S. Antonio sino alla sera di domani, giovedì. Ad attendere la teca sul lungomare, nelle adiacenze della piazza alle spalle della caserma dei carabinieri, c’erano un paio di centinaia fedeli, in rappresentanza di diversi gruppi che operano nelle due comunità parrocchiali cittadine e in sinergia con le suore Cappuccine del S. Cuore, che gestiscono il santuario. Il reliquario, trasferito dalla città aretusea a bordo di un auto, è stato consegnato da padre Nino Siringo e da una giovane scout, Melania, al vicario foraneao, padre Vincenzo D’Arrigo. Al suo fianco, il parroco della chiesa della Madonna della Catena, don Santino Caminiti e il diacono Pippo Giannetto.
Dal luogo di arrivo si è snodata una processione, attraverso la Statale 114, sino al Santuario, dove padre Nino Siringo ha tracciato brevemente la storia del fenomeno miracoloso registratosi in via dell’Orto, a Siracusa, dal 29 agosto all’1 settembre del 1953. Un quadro in gesso, un capezzale del Cuore Immacolato di Maria, ha iniziato a lacrimare nell’abitazione dei coniugi Angelo Iannuso ed Antonina Giusto. Quest’ultima, in gravidanza, soffriva di un grave disturbo nervoso dovuto ad autotossicosi; doveva mettersi a letto per attacchi convulsi, perdeva la parola, la vista e la coscienza, riprendendole poi lentamente. La convulsione più violenta, il 29 agosto, intorno alla tre della notte in cui ebbe inizio la lacrimazione. Non mancò lo scetticismo, ma l’arcivescovo comprese subito che poteva trattarsi di un fenomeno eccezionale. Inviò una commissione, presieduta da un ateo, che dopo i necessari accertamenti clinici, accertato che non ci fossero trucchi, ammise che si trattava di lacrime umane. La notizia si diffuse in città e nella Sicilia intera. Migliaia di persone accorsero in via dell’Orto per assistere alla lacrimazione ed appoggiare un pezzetto di cotone sul volto della Vergine. La signora Antonina guarì e si registrarono altri eventi prodigiosi. Ma il miracolo era quello della lacrimazione.
Quelle lacrime, raccolte nelle provette per le analisi, sono contenute nel reliquiario giunto a Roccalumera. “Non è importante toccarlo, non è un talismano – chiosa padre Nino Siringo – è importante farsi raggiungere dalla Madonna”. E cita una frase di Papa Pio XII, pronunciata nel momento in cui riconobbe il miracolo: “Riusciranno gli uomini a percepire il messaggio di queste lacrime?”. La prima mezza giornata di pellegrinaggio è proseguita con la solenne celebrazione della Santa Messa, presieduta dal vicario foraneo, padre Vincenzo D’Arrigo. Ha fatto seguito la visione del filmato storico che documenta quanto accaduto a Siracusa 62 anni addietro. Il santuario roccalumerese è rimasto aperto sino alla mezzanotte.
Quella di oggi sarà una giornata intensa, nonstop fino alla partenza della reliquia: a partire dalle 6,30 con la recita delle Lodi. Alle 17, 30 la solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Angelo Oteri. Alle 23 avrà inizio una veglia mariana e dalle 24 alle 6 di giovedì “Preghiera per tutta la notte” animata dai vari gruppi parrocchiali e da movimenti laici. Il pellegrinaggio si concluderà con la celebrazione solenne della S. Messa in programma per le 17,30, presieduta dal delegato del Santuario della Madonna delle lacrime, con la presenza degli ammalati. La reliquia sarà accompagnata in processione dal Santuario alla piazzetta che sorge alle spalle della caserma dei carabinieri per la partenza.
Carmelo Caspanello