Un nome storico, una giovane società con tanti soci under 35. I gialloneri, dopo la doppia promozione, puntano su settore giovanile e struttura
MESSINA – Il club giallonero Peloro, dopo la doppia promozione che l’ha proiettata dalla Terza alla Prima Categoria, sta operando cercando di diventare una realtà sul territorio. L’ambizione c’è, così però come anche l’esigenza di non bruciare le tappe.
“Stiamo cercando di portare avanti un’idea, un modo di fare calcio – spiega Giuseppe Raffa – in questo momento mettiamo davanti i programmi e l’organizzazione, una prospettiva che parte dalla prima squadra e si proietta su tutto l’assetto societario, stiamo lavorando in questa direzione cercando di arrivare a consolidarci nel tempo, se ci riusciremo lo diranno i risultati ma non considerando solo quelli sportivi”: linea tracciata, a parlare è il direttore sportivo della Peloro.
Piccoli passi per una dirigenza dinamica
La politica dei piccoli passi per arrivare lontano, affrontando i problemi che quotidianamente trova di fronte chi vuole fare calcio a Messina, in primis quello delle strutture: “Ci stiamo muovendo anche in questo senso, siamo una dirigenza dinamica, con ruoli e responsabilità che si incastrano, sappiamo cosa vogliamo fare ma ovviamente c’è un percorso da rispettare. Non ha senso per noi – prosegue Raffa – cimentarsi in rimborsi folli per la categoria e poi magari non avere un impianto operativo tale da potere supportare una campionato superiore. Il che pone il rischio poi di scomparire l’anno successivo. Altri rispettabilmente possono scegliere da un giorno all’altro di strapagare con “rimborsi” ragazzi per fare un allenamento e la partita, o usare altri sistemi per convincere. Noi preferiamo avere rispetto del gruppo e del lavoro del mister, costruire un gruppo con degli equilibri ma soprattutto una società credibile. Abbiamo questi colori come passione e senso d’appartenenza, quindi vogliamo durare”.
La credibilità delle persone, in società e in squadra
La credibilità delle persone che compongono il progetto come punto di riferimento: “A cominciare dal presidente Marco D’Andrea (nella foto in evidenza con il direttore sportivo Raffa), fondamentale in tutto quello che facciamo. Tanti sono i soggetti che si stanno avvicinando, ma in uno mondo particolare come quello del calcio, è anche importante selezionare in qualche modo chi è compatibile con ideali e valori. Abbiamo un piano di sviluppo giovanile e di sponsor, vogliamo migliorare sempre, questo è il nostro spirito. Ci sono tanti ostacoli da superare, più fuori che dentro le nostre dinamiche. Su alcune cose arriveremo adesso, su altre magari prossimamente, su altre sbaglieremo, l’importante è non smettere mai di crederci e spendersi”.
Infine sulla prima squadra che affronterà presto il campionato da matricola: “La conferma di Corrado Randazzo è un segnale di continuità, crediamo nella sua preparazione. Nel gruppo sono stati inseriti dei ragazzi giovani ma già che possono dare un contributo, l’idea è dar loro spazio per dimostrare e nel frattempo crescere insieme. Poi altri tasselli che si uniranno ai “vecchi”. Obiettivi di classifica? Anche in questo caso, consolidarci nel campionato. Vincere, per noi, anche se arriviamo da due promozioni – conclude il direttore sportivo – non significa solo salire di livello ma soprattutto dimostrare di avere visto prima ciò che speriamo arriverà dopo”.