Ieri il secondo trapianto in appena 4 mesi. A donare il midollo è stata la sua mamma. Tutta Messina fa il tifo per Nicolas.
Nicolas e la sua mamma stanno bene. Sono stati giorni difficili, ma sono due guerrieri e non si sono mai fermati davanti agli ostacoli. Il 2020 inizia per entrambi con la speranza che sia non solo un nuovo anno, ma una nuova vita.
Una “grande famiglia”
Intorno a loro il calore dell’ospedale Gaslini di Genova, che ai piccoli pazienti non fa mancare un’atmosfera “da casa”, con giochi, dolcetti, doni, attenzioni di ogni genere. L’amore è una cura importante tanto quanto i farmaci. Poi c’è il calore di Messina che si fa sentire attraverso il gruppo facebook che ha creato una “grande famiglia” sin da dicembre, quando la storia di Nicolas è arrivata al cuore di tutti.
Ieri il secondo trapianto
Per Nicolas, che a 4 anni è già al secondo trapianto di midollo e da marzo 2019 ha trascorso quasi tutto il tempo in corsia, i giorni di fine anno sono stati pesanti. E’ stato sottoposto a chemioterapia, proprio a seguire dall’asportazione della milza, causata purtroppo dal recesso del primo trapianto di agosto.
La mamma è la donatrice
Ma Nicolas è un tipetto tosto e grazie all’amore di chi lo ama riesce a superare tutto con un sorriso. Ieri ha avuto il secondo trapianto. A donare il midollo stavolta è stata mamma Valentina. Non era compatibile al 100% come nel caso del precedente donatore, ma come lei dice “gli ho donato la vita una volta, ora gliela ridono”.
Tra 100 giorni il controllo
Non si sono divisi un attimo. Adesso occorre aspettare un paio di settimane per capire se tutto sta procedendo per il meglio. Lo step successivo sarà il traguardo dei 100 giorni. E’ infatti a quella data dal trapianto che si capirà se le cellule del donatore avranno vinto e sconfitto il male.
Tutti con Nicolas
Da Messina facciamo tutti il tifo per Nicolas e la sua mamma. Iniziare il nuovo anno con una storia di coraggio e vita è il modo migliore. Dallo Stretto continua la corrente di amore e solidarietà verso Valentina e il suo guerriero. Ricordiamo infatti che per trasferirsi a Genova e consentire le cure al Gaslini, Valentina ha dovuto lasciare il lavoro e portare con sé in Liguria anche il primogenito. I disagi sono tanti ma la battaglia si vince insieme.