Nel 2007 oltre il 70% dei mezzi pesanti utilizzava l'approdo di Tremestieri. Nel 2012 i dati si sono ribaltati e il 73% dei tir va a San Francesco,mentre complessivamente il volume è andato diminuendo. Per le auto la scelta della Rada è salita da oltre il 70% al 93%. Guardiamo i dati per singolo attracco e per singolo anno, sia per tir che per autovetture dal 2007 al 2012, compreso il porto storico. tenendo conto delle cifre e delle percentuali.
Più di ogni altra cosa parlano i numeri che ci raccontano una storia di percentuali ballerine ma in mutamento costante. Analizzando i dati dell’Autorità portuale relativi alla tipologia del transito dei mezzi tra Rada San Francesco, Rfi, Cartour e Tremestieri, nel corso degli ultimi cinque anni si scopre un quadro che si ribalta. L’unica costante riguarda il transito delle vetture, anche se, in quanto a volume, è diminuito, esattamente come accaduto con i mezzi pesanti.
Iniziamo dai tir, prendendo in considerazione i due attracchi, San Francesco e Tremestieri, ed i numeri sia totali che in percentuale dal 2007 al 2012.
Nel 2007 il totale dei mezzi pesanti che hanno attraversato lo Stretto è stato di 645.591 dei quali la stragrande maggioranza ha utilizzato Tremestieri, 465.762, e la restante parte San Francesco, 179.829.
In termini percentuali questo vuol dire che il 72,1% ha scelto il molo a Sud e solo il 27,9% la Rada. Nell’arco dei successivi 5 anni però si è registrato un calo progressivo fino ad arrivare nel 2012 ad una diminuzione complessiva del 20% di transito. Contestualmente al calo dei transiti dei tir si è registrato un ribaltamento nell’utilizzo dell’attracco, e nel 2012 le percentuali sono risultate capovolte.
Nel 2008 ad esempio il transito dalla Tremestieri è stato di 437.503 (72,4%), a San Francesco 166.558 (27,6%), per un totale di 604.061. Nel 2009 il totale dei mezzi pesanti è sceso a 602.034 così suddiviso: 416.697 (69,2%) a Sud, mentre agli imbarchi Caronte 185.337 (30,8%). E’ nel 2010 che le percentuali dei mezzi pesanti finiscono con l’equivalere o quasi tra i due attracchi, nell’ambito però di una diminuzione complessiva dei transiti: il totale dei tir è 568.835, dei quali il 50,2% (285. 459 tir) sceglie la Rada San Francesco, superando quindi il molo di Tremestieri che si attesta al 49,8% con 283.376 passaggi. Nel 2011 il sorpasso è più netto: su 535.499 mezzi pesanti il 57,4% va alla Rada (307.618), e il 42,6% a Sud (227.881).
Nel 2012 il crollo dei transiti arriva a 200 mila in meno rispetto a cinque anni prima, ma nel frattempo la stragrande maggioranza dei tir va a San Francesco.
I mezzi pesanti transitati sono stati 441.429 così suddivisi: 338.081 (76,6%) a San Francesco e solo 23,4% con 103.348 transiti a Tremestieri.
Rispetto quindi al 2007, in 5 anni, le percentuali si sono esattamente ribaltate tra i due attracchi, nonostante le ordinanze. Se 200 mila tir in meno hanno attraversato lo Stretto nel 2012 rispetto al 2007 è anche vero che quelli che lo hanno fatto hanno preferito gli imbarchi del Viale della Libertà.
Non ci sono dati specifici riguardanti Bluferries (fino al giugno 2012 Rfi), anche se, in base ai dati stimati, in un anno, il transito dei mezzi pesanti è addirittura aumentato del 5%, con una percentuale del 25% sui transiti complessivi. I dati raccolti dall’Autorità portuale su Rfi sono considerati in comparazione con quelli della Cartour come Porto storico e ne parleremo più tardi.
Passiamo alle vetture, il trend è rimasto inalterato, con un aumento progressivo a favore della Rada San Francesco che è passata dal 79,5% del 2007 al 93,8% del 2012. Nel caso delle auto l’Autorità portuale compara i dati relativi a Rfi, Cartour, San Francesco e Tremestieri, quindi la totalità delle scelte possibili, anche se la Cartour in realtà si collega con Salerno e non con Villa o Reggio. Le auto complessive nel 2007 sono state 2.351.100, così suddivise: Rada San Francesco 1.866.480 (79,5%), Rfi 290.943 (12,4%), Tremestieri 138.348 (5,9%) e Cartour 53.222 (2,3%).
I numeri, con il passare degli anni, restano simili, anche se le auto che hanno utilizzato la Rada San Francesco sono andate via via aumentando fino a superare la soglia del 90%. Contemporaneamente, esattamente come avvenuto per i tir anche il volume complessivo delle vetture è diminuito passando in 5 anni da 2.351.100 a 1.629.786.
Nel 2012 quindi, pur nel calo complessivo dei transiti a San Francesco il passaggio è di 1.526.213 pari al 93,8%, mentre Rfi scende di 8 punti in percentuali, il 4% con 65.881 (prova queste che la politica di dismissione delle ferrovie nello Stretto ha “funzionato”…..). Hanno utilizzato la Cartour 34.185 auto (2,1), mentre la percentuale di Tremestieri è minima: 0,1% con 1.495.
Infine il porto storico. In questo caso l’Autorità portuale ha affiancato i dati relativi ad Rfi (divenuta Bluferries nel giugno 2012) e Cartour. In realtà sono difficilmente comparabili i due dati dal momento che nel primo caso il traghettamento è diretto a Villa San Giovanni e nel secondo a Salerno. Nel grafico inoltre vengono considerati gli automezzi e non le autovetture che invece vengono inserite nel grafico complessivo con Tremestieri e Rada per le auto. Ma il quadro è indicativo per comprende la mole di transito nel centro storico che è rimasta quasi invariata dal 2007 al 2012 passando dai 265.240 automezzi transitati nel 2007 ai 223.817 del 2012. Fino al 2011 comunque la cifra era rimasta stabile, con punte più alte nel 2008 (290.149) e nel 2010 (277.572). Nel 2007 la maggior parte degli automezzi utilizza Rfi con una percentuale del 54,4% (144.402) del transito complessivo nel porto storico ed il 45,6% (120.838) sceglie la Cartour. Il divario aumenta progressivamente nel corso degli anni fino ad arrivare al 2012 con 223.817 transiti nel porto storico così suddivisi: 137.484 (61,4%) Rfi e 86.333 pari al 38,6% Cartour.
Come detto, per quel che riguarda la Bluferries nel corso dell’ultimo anno ha registrato un incremento del transito dei tir del 5% rispetto al passato.
Queste sono le cifre e i flussi rispetto al traffico con una tendenza chiarissima. Ed è da qui che ogni analisi deve partire in vista delle scelte. E’ anche da questi dati che può scaturire un’analisi per quel che riguarda i proventi ecopass, sia del passato che per il futuro.
Rosaria Brancato
Cara Rosaria BRANCATO, mantengo tutti i miei dubbi sulle cifre da te pubblicate e, fino a quando non ci dirai la f o n t e, ne avrò tutte le ragioni. C’è un dato, che faccia il palio ai numeri sulla servitù di passaggio, tenuto volutamente nascosto ai messinesi, è l’incidenza statistica sulla prospettiva di vita(sulla qualità della vita e sulla immobilità urbana è sotto gli occhi di tutti), negli ultimi trentanni, dei tumori al polmone nell’area dello Stretto di Messina, confrontato con quelli di Catania e Palermo. Vi siete mai chiesto il perché? Ci siamo sempre confortati pensando di essere protetti dal vento.