Perché sotto l'anticiclone africano i valori di pressione al suolo sono sempre bassi?

Perché sotto l’anticiclone africano i valori di pressione al suolo sono sempre bassi?

Daniele Ingemi

Perché sotto l’anticiclone africano i valori di pressione al suolo sono sempre bassi?

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giovedì 18 Luglio 2024 - 07:00

Il caldo di questi giorni è frutto di più complessi processi fisici dinamici che contribuiscono a scaldare l’aria lungo l’area

Un tempo c’era il famoso anticiclone delle Azzorre che regolava gli eccessi termici dell’estate mediterranea. Oggi, a causa dei cambi di pattern atmosferico, indotti in direttamente dal cambiamento climatico, l’anticiclone delle Azzorre tende a migrare sempre più spesso verso ovest, in direzione delle Bermuda, lasciando scoperto il Mediterraneo.

Il “vuoto” lasciato viene a sua volta colmato dal suo collega, il più caldo e opprimente anticiclone africano, che sempre più spesso torna a visitare il Mediterraneo e l’Italia, per lunghissimi periodi, se non mesi interi.

A proposito di caldo e della sua origine

A differenza di quanto si pensi il caldo non è il solo prodotto dell’intensa radiazione solare di luglio o dell’afflusso di masse d’aria molto calde, subtropicali continentali, provenienti dai deserti del Maghreb. Anzi, in questi giorni sull’Italia i venti al suolo sono disposti dai quadranti settentrionali.

Il caldo di questi giorni è frutto di più complessi processi fisici dinamici che contribuiscono a scaldare l’aria lungo l’area interessata dalla circolazione anticiclonica. Difatti il caldo che ci sta interessando in questi giorni è originato da una massa d’aria molto calda in quota che dal Marocco e dal Mediterraneo occidentale si sposta verso i mari italiani.

Ecco perchè la massa d'aria all'interno di un persistente regime di alta pressione tende a scaldarsi
L’origine delle masse d’aria che risalgono verso l’Italia e i suoi mari.

Man mano che l’aria si sposta verso nord all’interno del promontorio tende a scendere di quota, dai 4000/3500 metri iniziali fino ai 1500/1000 metri, a causa della struttura dell’anticiclone stesso. Durante questa discesa, l’aria viene compressa adiabaticamente, ossia senza scambio di calore con l’ambiente circostante.

Questo processo di compressione causa un intenso riscaldamento dell’aria, ben evidente negli strati più bassi. In pratica, all’altezza dell’Italia, la massa d’aria calda dai 4000 metri iniziali arriva fino a 1500/1000 metri, comprimendosi verso il basso e scaldandosi, attraverso le famose “subsidenze atmosferiche”.

Ossia lenti moti discendenti che non fanno altro che comprimere l’aria verso il basso, scaldandola ulteriormente. Spesso i massimi di questi promontori anticiclonici dinamici si hanno in corrispondenza delle aree dove si hanno nel punto dove le “subsidenze atmosferiche” sono più intense.

Perché al suolo la pressione rimane bassa malgrado siamo sotto l’anticiclone?

Ai piani inferiori, vicino al suolo, i valori di pressione rimangono medio/bassi, a causa dell’intenso riscaldamento diurno per irraggiamento (calore irradiato dalle superfici verso l’atmosfera). Ciò favorisce pure la formazione, nello strato d’aria prossimo la pianura o il fondovalle, di moti ascensionali (invisibili) che però sono limitati a poche centinaia di metri.

Questo perché queste correnti ascendenti (conosciute dagli amanti del parapendio) vengono “tappate”, ad una certa altezza dal suolo, dalle correnti discendenti indotte dallo stesso anticiclone, tramite le sopra citate subsidenze, che inibiscono sul nascere questi moti ascendenti.

Lo schema che rappresenta i moti discendenti all’interno dell’anticiclone africano

Ciò spiega perché il cielo rimane quasi sempre sereno o poco nuvoloso e questi moti ascensionali, noti anche come “termiche”, vengono bloccati sul nascere, senza raggiungere particolari altezze. Difatti le termiche riescono a produrre nuvolosità (cumuli o cumulonembi) solo nei punti (spesso in prossimità di un monte) solo lì dove il moto ascensionale è talmente intenso (forzato da un pendio o da una confluenza di brezze sul crinale di una montagna) da bucare questo “tappo” prodotto dall’anticiclone.

Allora solo in quel caso la corrente ascensionale può crescere in altezza, raggiungendo il livello dove può condensare il vapore acqueo contenuto, creando la nuvola. Generalmente ciò succede solo quando l’anticiclone inizia ad invecchiare, con il venir meno dei suoi moti discendenti, e l’aumento dell’instabilità, soprattutto in quota.

Il caldo purtroppo proseguirà fino al weekend

Questa lunga fase calda proseguirà ininterrottamente fino al prossimo weekend, assicurando tempo stabile e molto caldo, con temperature massime sui +32°C +33°C e minime che di notte, specie in città, non scenderanno sotto la soglia dei +26°C +27°C. Messina sarà una delle città a sperimentare le temperature minime notturne più alte in Italia, e quindi in Europa, con valori che di notte non scenderanno sotto i +26°C.

Un lieve calo termico è atteso non prima di domenica, ma parliamo più di un’attenuazione della calura che di una vera e propria rinfrescata. Per quella la strada sarà ancora molto lunga, ma molto lunga. Mentre per una calura più accettabile bisognerà pazientare ancora, fino alla fine del mese.

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