Secondo il commissario straordinario, il documento contabile redatto dagli uffici finanziari necessita di alcune modifiche, che potranno essere effettuate solo avendo certezza sui 40 milioni di euro promessi dalla Regione
Mercoledì prossimo, il commissario straordinario di Palazzo Zanca Luigi Croce sarà a Palermo. Due le questioni da affrontare nel capoluogo siciliano: la prima riguarda le aree Fs in fase di dismissione (vedi correlato), la seconda attiene alla situazione economica del Comune di Messina e, precisamente, a quel prestito da 40 milioni di euro promesso dal presidente della regione Rosario Crocetta (vedi correlato). Senza la certezza di quei fondi regionali e, quindi, di un provvedimento ufficiale, il percorso del bilancio di previsione 2012 è destinato ad interrompersi a metà strada.
Il documento contabile, redatto dai dirigenti Coglitore e di Leo, è arrivato sulla scrivania di Croce giovedì scorso, ma – cosi com’è stato elaborato dai due dirigenti – il commissario straordinario non intende firmarlo e per “perfezionarlo” e “confezionarlo” secondo quelle direttive che lui stesso aveva impartito agli uffici finanziari (vedi correlato) necessita delle risorse regionali promesse da Crocetta. In occasione della sua trasferta nel capoluogo, il reggente di palazzo Zanca batterà cassa alla Regione, al fine di chiudere i conti del bilancio ma anche con il passato, riservandosi la possibilità di redigere un atto economico-finanziario che superi tutte quelle criticità di cui ,sino ad oggi, le amministrazioni che hanno governato negli ultimi anni non hanno tenuto conto e che hanno portato il Comune di Messina sull’ orlo del baratro.
Solo dopo la tappa palermitana, se ne saprà di più su quale destino attende il bilancio di previsione 2012, la cui approvazione slitterà ormai certamente dopo il 31 dicembre e cioè, paradossalmente, ad anno concluso. Intanto, dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera di adesione al Fondo di rotazione, che consentirà all’ente – bilancio di previsione permettendo – di tirarsi fuori dalle sabbie mobili del dissesto economico, gli uffici finanziari hanno iniziato a lavorare al piano di riequilibrio pluriennale: il primo step riguarda la ricognizione dei debiti del Comune , punto di partenza per poi studiare le “mosse” finalizzate all’azzeramento della massa debitoria. (Danila La Torre)
come firma croce
ora si meno male il previsionale e cosa fatta MA ILL. SIGNOR,DOTT.CROCE nel previsionale sono state inserite le somme x oneri riflessi x i consiglieri comunali e di quartieri che si aggirano sul milione di euro annui se no poveracci devono andare a lavorare e a loro questo non andrebbe giu ou sono lavoratori e che lavoratori in particolare gli spala neve non si sa mai prevedere prima che faranno anche lo straordinario dai controlliamo ora che forse qualcuno fara un emendamento prima della votazione in consiglio comunale e di sicuro non manchera il numero legale ciao lavoratori lavoratori fossiiiiiiiiiiiiii
SECONDO CROCE O SECONDO DALMAZIO?
Ritengo che non sia esatto scrivere “, le amministrazioni che hanno governato negli ultimi anni non hanno tenuto conto e che hanno portato il Comune di Messina sull’ orlo del baratro.”, dato che Messina è già “dentro il baratro” e che si sta tentando, DISPERSATAMENTE, di tirarla fuori. Che il dr. Croce richieda alla Regione un atto concreto (non previsto, d’altra parte, dalla normativa regionale) che ufficializzi il prestito ventennale di 40 milioni di euro costituisce un atteggiamento di lungimiranza contabile e di rispetto alla normativa di accertamento finanziario. Essendo in tema di “previsionale 2012” e con specifico riferimento alla “Azienda speciale” (Atm), si intende richiamare, anche se non ce ne fosse di bisogno, che venga tenuta presente la normativa legislativa di riferimento che ha già formato oggetto di apposita relazione che sarà inviata, per opportuna memoria, agli organi istituzionali competenti. Le norme che, in questa sede, vengono, in forma succinta, esposte fanno riferimento al decreto legislativo 267/2000.
Art. 113 Che consente agli enti locali di affidare la gestione di servizi pubblici privi di rilevanza economica ad istituzioni, Aziende speciali anche consortili e a società a capitale interamente pubblico.
Art. 114 Che definendo l’azienda speciale (Atm) ente strumentale del Comune di Messina, ne riconosce “personalità giuridica ed autonomia imprenditoriale” in relazione alle responsabilità, sopratutto, derivanti dalla attività gestionale sotto il profilo finanziario. Il quarto comma impone all’azienda di uniformare la propria attività “a criteri di efficacia, efficienza ed economicità” con l’obbligo del pareggio di bilancio attraverso l’equilibrio dei ricavi e dei costi, compresi i trasferimenti dell’ente locale di riferimento. Lo stesso comma prevede per l’azienda un autonomo collegio dei revisori contabili”. Infine l’ottavo comma indica gli atti fondamenti delle Aziende speciali che devono essere sottoposti al vaglio del Consiglio Comunale dell’ente di riferimento. Fra questi atti assumono, per l’argomento in trattazione, il “Conto consuntivo” ed il “bilancio di esercizio” che espongono i risultati economici di competenza e complessivi dell’azienda (utile e/o perdita di esercizio). Viene ritenuto, altresì, atto fondamentale “Il p piano programma (da redigersi annualmente e da allegare al “bilancio economico di previsione annuale e pluriennale) comprendente un contratto di servizi che disciplini i rapporti tra ente locale (Comune di Messina) e l’azienda speciale (Atm). Strumentale, pertanto, appare il collegamento alla mancanza del “contratto di servizio” lo stato di criticità dell’azienda ritenuto inoltre che l’invocato “piano industriale” non risulta menzionato nella normativa in esame
Art, 172 Che impone l’obbligo di allegare, fra gli altri, al “bilancio di Previsione 2012” le risultanze del rendiconto dell’azienda speciale (Atm) relativo al penultimo esercizio antecedente a quello cui il bilancio si riferisce. Si ricorda che il “Bilancio di esercizio 2009” privo dei pareri da parte della primaria società di revisione contabile e del collegio sindacale dell’azienda non ha, allo stato, formato oggetto di esame da parte del Consiglio Comunale.
Art. 194 che consente che la copertura dei disavanzi ( perdite di esercizio) della Azienda speciale (Atm), evidenziati nei “bilanci consuntivi” approvati dal Consiglio Comunale, possano essere riconosciti, dopo che il Comune di Messina ne ha assicurata copertura finanziaria individuandone la relativa fonte di finanziamento (possibilmente i 40 milioni di prestito dalla regione).
Si ha fondato motivo di ritenere che la predetta procedura, che può estendersi anche alla società con capitale interamente pubblico, tende ad evitare che vengano posti a carico del bilancio comunale debiti senza essere stati, anticipatamente, sottoposti ad accurati controlli di legittimità e di merito (efficienza ed economicità)
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Ultimamente, si parla poco dell’assenza di un bilancio ATM, della sua necessaria approvazione da parte del Consiglio Comunale e del necessario inserimento del deficit dell’azienda trasporti nel previsionale 2012 del Comune, non è solo l’azienda rifiuti da doversi tenere in considerazione…. e le altre partecipate???
Il Commissrio deve considerare che il bilancio di previsione o il piano pluriennale se non completi potrebbero anche venire impugnati al TAR e così la frittata sarebbe completa!!!!