Denunciata l’assenza dei revisori dei conti, la permanenza del contenzioso con l’AP, il mancato riconoscimento dello stipendio ai lavoratori (da ottobre)
Come già avvenuto in passato l’Udc alla Provincia punta i riflettori su presente e futuro dell’Ente Fiera. Stavolta con un’interrogazione congiunta firmata dai componenti del gruppo, inviata al presidente Nanni Ricevuto, si chiedono chiarimenti sulla situazione gestionale – finanziaria. Nella nota, sottoscritta da Nino Summa, Matteo Francilia, Stefano Mazzeo, Marco Vicari e Biagio Bonfiglio, si evidenziano le denuncie dei sindacati che come i centristi lamentano l’assenza dei revisori dei conti da circa tre anni, seppur recentemente è stato nominato il nuovo collegio che però, a tutt’oggi, non risulta ancora insediato. Inoltre non va dimenticato che è ancora pendente il contenzioso con l’Autorità Portuale di Messina sul valore dei beni e sulla riconsegna del quartiere fieristico.
Nella nota si evidenzia anche la mancata corresponsione al personale dello stipendio dal mese di ottobre 2011, come pure non risultano versati i contributi Inps, né tantomeno accantonate le somme per il Tfr. «Pertanto – si legge -, essendo la Provincia Regionale di Messina Socio Fondatore dell’Ente Autonomo Fiera di Messina e che questa grave situazione gestionale persiste ormai da anni, i consiglieri dell’Udc per il Terzo Polo chiedono a Ricevuto di intraprendere con urgenza tutte quelle iniziative per la salvaguardia della storica realtà dell’Ente Fiera, del posto di lavoro e della professionalità dei 13 dipendenti». Chiesto inoltre il coinvolgimento della deputazione messinese all’Assemblea Regionale Siciliana.
Gli spazi espositivi della fiera sono fruttati per brevi periodi dell’anno.
La soluzione, per avere continuità e liquidità, potrebbe essere quella di creare, come in tutte le grandi città italiane, un mercato coperto, trasferendo ad esempio il mercato di Giostra.
Chiaramente gli operatori devono avere tutte le carte in regola e la regolare iscrizione alla camera di commercio, devono accettare di pagare un minimo fitto mensile, che contribuirà a mantenere la struttura fieristica.
Un importo di 120/150 euro mensili, considerando 250 operatori, può portare alla cassa della fiera intorno ai 400.000 euro annui.
La normale attività fieristica non sarà danneggiata dall’attività di mercato e potrà regolarmente continuare con le tradizionali manifestazioni.
Durante i periodi con manifestazioni fieristiche gli operatori del mercato in fiera seguiranno gli orari che impone la manifestazione.
E’ una soluzione….la fiera è nata dal mercato ed il mercato può mantenerla in vita.