L'odierna operazione segue quella dello scorso 8 aprile contro la potente cosca dei Mancuso di Limbadi
56 ordini di custodia cautelare, sono stati emessi nei confronti di altrettanti soggetti, dei quali 28 sottoposti alla custodia cautelare in carcere, 21 agli arresti domiciliari, 4 all’obbligo di dimora e 3 a misura interdittiva, su richiesta della DDA di Catanzaro.
Il provvedimento cautelare rientra nell’ambito della manovra di contrasto alla ‘ndrangheta unitaria, immediata prosecuzione della attività di indagine portata avanti nella operazione “Rinascita”, che ha portato, lo scorso 8 aprile, nell’ambito dell’operazione congiunta delle DDA di Roma, Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro denominata “Petrol Mafie SPA”, all’esecuzione di un Decreto di Fermo di indiziato di delitto nei confronti di 15 persone.
I responsabili sono indagati, a vario titolo, per associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti di estorsioni, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle Accise anche mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (F.O.I.), contraffazione ed utilizzazione di Documenti di Accompagnamento Semplificati (DAS); delitti aggravati dall’essere stati commessi al fine di agevolare le associazioni ‘ndranghetistiche attive sul territorio calabrese.
Le attività investigative, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro e portate avanti dai R.O.S. dei Carabinieri e dalla componente specialistica in materia di accise del Nucleo di Polizia Economico-Finanziario della Guardia di Finanza di Catanzaro, chiudono il cerchio sulle attività illecite di interesse dell’associazione di stampo mafioso capeggiata dal clan “Mancuso” di Limbadi (VV), nell’ambito del remunerativo commercio fraudolento di prodotti petroliferi, colpendo gli assetti organizzativi e logistici del sodalizio.
I beni già sottoposti a sequestro di urgenza, sequestrati nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Crotone, Napoli, Salerno, Verona, Catania, Palermo, Messina, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, riconducibili a società di capitali e a ditte individuali operanti nel settore del commercio di carburanti e dei trasporti, a seguito di convalida, da parte del G.I.P., del provvedimento emesso d’urgenza dalla Procura della Repubblica, sono stati affidati agli Amministratori Giudiziari.
I NOMI
In carcere
Alberto Pietro Agosta, Roberto Aguì, Francescantonio Anello, Giuseppe Barbieri, Luigi Borriello, Gerardo Caparrotta, Alberto Coppola, Antonio D’amico, Giuseppe D’Amico, Filippo Fiarè, Salvatore Giorgio, Sergio Leonardi, Francesco Mancuso, Silvana Mancuso, Giuseppe Mercadante, Giulio Mitidieri, Francesco Monteleone, Luciano Morabito, Francesco Saverio Porretta, Antonio Prenesti, Daniele Prestanicola, Rosamaria Pugliese, Domenico Rigillo, Orazio Romeo, Giuseppe Ruccella, Francescantonio Tedesco, Giuseppe Terranova, Alessandro Primo Tirendi.
Arresti domiciliari
Armando Carvelli, Giovanni Carvelli, Enrico Agosta, Anna Bettozzi, Roberta Coppola, Felice D’Agostino, Francesco D’Angelo, Virginia Di Cesare, Gioacchino Falsaperla, Giuseppe Fasulo, Sebastiano Foti, Salvino Frazzetto, Gennaro Gravino, Paolo Lipari, Irina Paduret, Francesco Rugieri, Damiano Sciuto, Roberto Domenico Tirendi, Angelo Ucchino, Salvatore Ucchino, Gennaro Vivese.
Obbligo di dimora con contestuale di presentazione alla polizia giudiziaria per Vincenzo Zera Falduto, Cesare Nicola Limardo, Gennaro Basile, Ciro Sodano. Misura interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi, per la durata di un anno, per Antonio Ricci, Rosario Christian Santoro, Antonino Signorello