Pezzi di storia pre-terremoto "abbandonati" al MuMe: un'idea per farli rivivere

Pezzi di storia pre-terremoto “abbandonati” al MuMe: un’idea per farli rivivere

Francesca Stornante

Pezzi di storia pre-terremoto “abbandonati” al MuMe: un’idea per farli rivivere

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venerdì 29 Novembre 2019 - 07:30

La proposta è dell'associazione Centro Storico Messina che ha individuato 14 lapidi e targhe oggi dimenticati nella spianata del Museo Regionale.

Prima del terremoto del 1908 Messina era letteralmente tappezzata di targhe marmoree che ricordavano avvenimenti, antiche vestigia e personaggi illustri che onorarono la città in diversi settori. Dopo il sisma, le distruzioni, anche se non moltissime, e le troppe demolizioni dell’uomo del tessuto urbano cittadino, targhe e lapidi fortunatamente vennero recuperate.

Un potenziale patrimonio

Oggi potenzialmente sono un patrimonio storico e culturale di grande valore. Però giacciono dimenticate nell’abbandono nei depositi o nella spianata a cielo aperto della Museo Regionale di Messina. Alla mercè delle intemperie e soprattutto della salsedine sono ammucchiate negli spazi esterni del nuovo museo della città. Potrebbero uscire dal “ghetto” nel quale si trovano per essere ricollocate nel tessuto urbano, restituendo dignità storica e coscienza civica alla città a cui sono appartenute. 

L’idea

E’ da qui che nasce la prima idea che ieri l’associazione Centro Storico Messina ha consegnato nelle mani dell’assessore alla Cultura Enzo Caruso. Un’idea che parla di 14 targhe e lapidi che risalgono all’epoca pre-terremoto e che potrebbero ritornare oggi nella loro originale collocazione. Appartenevano a facciate di palazzi, angoli e piazze. Sono finiti a “riposare” nella spianata del museo. Così l’architetto Nino Principato, insieme all’associazione, ne ha individuati alcuni di notevole pregio che potrebbero tornare a raccontare un passato che appartiene alla città.

14 targhe e lapidi

 Del resto, ha spiegato Principato, inaugurato il nuovo Museo, cosa potrebbero più dire al visitatore dal momento che per la loro piena comprensione è indispensabile che tornino ad esseri ubicate nei loro siti d’origine? E così, fra le tante altre, potrebbero essere restituite alla città, con minimo impegno e costo zero (così tanto di moda di questi tempi) impiegando mezzi e maestranze comunali per trasporto e collocazione.

Il ruolo del Museo regionale

Tra l’altro il direttore del Museo regionale di Messina Orazio Micali aveva già parlato di questa idea di riportare vecchi reperti e testimonianze nella loro collocazione originale. Lo ha fatto durante una conferenza stampa dedicata proprio alla nuova vita che il MuMe vuole avere. Micali ha ribattezzato questa idea MuseoCittàMuseo. Dunque il canale di dialogo dovrebbe essere già aperto. L’assessore alla Cultura Enzo Caruso ha garantito che scriverà immediatamente al Museo per avanzare questa proposta.

Ecco quali sono le 14 targhe da recuperare e ricollocare.

Johann Wolfgang Goethe 

La targa a ricordo del soggiorno di Johann Wolfgang Goethe nel Palazzo Brunaccini, dal 10 al 13 maggio 1787 (il Palazzo Brunaccini dei Principi di San Teodoro si trovava sul Corso Cavour, dove oggi sorge l’isolato 267. 

Arch. Giacomo Minutoli

La targa a ricordo dell’arch. Giacomo Minutoli all’interno dell’ottocentesco Palazzo Municipale (da ricollocare nell’atrio di Palazzo Zanca.

Umberto I di Savoia

La targa monumentale, commemorativa di Umberto I di Savoia (prima del terremoto del 1908 era collocata sulla facciata della Casa Vitali in via Garibaldi, accanto al Teatro Vittorio Emanuele, dove nel 1881 alloggiarono Umberto I, Margherita e il Principe di Napoli e, nel 1882, Giuseppe Garibaldi. Oggi, al posto della Casa Vitali, sorge Palazzo Vaccarino corrispondente all’isolato 367.

Poeti Felice Bisazza e Riccardo Mitchell

Targa a ricordo dei poeti Felice Bisazza e Riccardo Mitchell, apposta sul portone di Casa Bisazza nel Corso Cavour.

Fonte del Pozzoleone 

Targhe e marmi con epigrafi dell’antichissimo Fonte del Pozzoleone, nel prospetto laterale del Teatro Vittorio Emanuele nell’omonima, attuale via Pozzoleone.

Due targhe Monumentali del Duomo

Le Due targhe Monumentali poste nella facciata della Cattedrale, ai lati del portale maggiore, commemoranti avvenimenti cittadini sotto il regno di Filippo IV nel 1648.

 Rosa Donato, la “Cannoniera del Popolo” 

La lapide a ricordo di Rosa Donato, la “Cannoniera del Popolo” eroina della rivolta antiborbonica del 1847-48, apposta sulla facciata del settecentesco Palazzo Fiorentino in via Primo Settembre (al suo posto, oggi, sorge l’isolato 312).

Convenzione di Resa di Parte Borbonica 

La lapide a ricordo della Convenzione di Resa di Parte Borbonica fra i generali Medici e De Clary il 28 luglio 1860, apposta sulla facciata del settecentesco Palazzo Fiorentino (al suo posto, oggi, sorge l’isolato 312) 

25° anniversario della Breccia di Porta Pia

La lapide in Piazza Roma collocata nel 25° anniversario della Breccia di Porta Pia, con testo di Tommaso Cassisi (oggi Piazza Stazione)

“Trovatura” 

La lapide marmorea in calcare conchiglifero locale con iscrizione osca di epoca mamertina (III sec. a.C.), cui è legata la tradizione della “Trovatura” (in atto conservata al Museo Regionale, se ne potrebbe collocare una copia) 

Vittorio Emanuele II

La lapide che ricorda il soggiorno a Messina, nel 1861, di Vittorio Emanuele II (prima del 1908 era murata nell’angolo sinistro a sud-est del Palazzo dell’ex Gran Priorato di Malta, oggi Prefettura)

Portale della Zecca

La lapide sovrastante il Portale della Zecca, datata 1626 (prima del 1908 in via Cardines, oggi via Cesare Battisti)

Gioacchino Chinigò 

La lapide commemorativa con iscrizione di Gioacchino Chinigò, datata 20 settembre 1895 (apposta per l’inaugurazione della piazza XX Settembre, ricostituita dopo il 1908, dove andrebbe ricollocata).

Vicerè Eustachio Laviefuille 

Targa col medaglione raffigurante il Vicerè Eustachio Laviefuille, pregevole opera scultorea di Giuseppe Buceti del 1753. In origine sullo spigolo del palazzo che dava inizio alla Palazzata in piazza Palazzo Reale. Dopo il 1908, nel 1988 ricollocata sullo spigolo lasciato apposta smussato della moderna Palazzata, is. 341. Pericolante per la mancata manutenzione del Comune, è stato recentemente asportato e depositato al Museo Regionale.

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