Dal primo settembre i salesiani hanno abbandonato lo storico istituto della nostra città, ma gli animatori della struttura non si arrendono e credono che facendo fronte comune si possa trovare una soluzione
“Nessun aiuto per salvare l’oratorio San Luigi. Grazie Ispettoria Salesiana”. E’ il testo di uno striscione che campeggia sui cancelli dell’istituto San Luigi. Quanto preannunciato nei mesi scorsi è diventato realtà. Dal 1 settembre i salesiani hanno abbandonato lo storico istituto della nostra città.
A darne notizia sono gli animatori della struttura che da anni operano a stretto contatto con ragazzi e bambini e che, in questi mesi, si sono battuti strenuamente per tentare di salvare un pezzo di storia messinese: dal lontano 1893 – anno della sua fondazione – l’ istituto ha visto crescere intere generazioni di nostri concittadini.
«Ad oggi – spiegano gli animatori – l’ Ispettoria Salesiana non ha voluto ancora “ufficializzare” le reali motivazioni che hanno portato a questa decisione. Smentite le ristrettezze economiche, si è parlato della mancanza di sacerdoti ma è rimasta inascoltata la proposta di mantenere l’oratorio in misura ridotta, gestito da un solo sacerdote, coadiuvato dal gruppo di animatori e adulti. Ad oggi non si conosce il reale destino della struttura. E’ stata messa in vendita? In affitto? Ci sono acquirenti? Cosa ne sarà – si chiedono – della splendida chiesa costruita nel 1926? Cosa ne sarà del teatro da circa 300 posti in un momento in cui la città lamenta grande bisogno di spazi per la cultura? Queste ed altre ancora sono le domande che poniamo all’Ispettoria Salesiana Sicula, ma ogni missiva rimane puntualmente lettera morta».
Nonostante il silenzio di chi dovrebbe dare risposte e non le dà, gli animatori non si arrendono alla chiusura dello storico istituto e chiedono «alle istituzioni cittadine di far fronte comune per saggiare le reali intenzioni dell’Ispettoria Salesiana e trovare una soluzione per salvare l’oratorio San Luigi».
Strano che a farsi queste domande siano dei laici e non se le siano poste, a suo tempo, i salesinai. A loro interessano sempre e solo i soldi. Interessatono i soldi quando fu venduto, più di 40 anni fa l’oratorio del Boccetta. Per sapere cosa ne sarà della chiesa basterebbe chiedere all’Arcivescovo Don La Piana (un salesiano). Se la chiesa è stata sconsacrata finirà sotto le benne delle ruspe. La nuova proprietà cosa intenderà fare nell’area?. Certo che è ammirevole il silenzio della chiesa. Non ci si lamenti se poi i giovani smettono di frequentare chiese ed oratori: dove esistenti vengono venduti.
Vergogna!!!!