Nel 1957, probabilmente a causa di infiltrazioni nell’acqua potabile, si scateno un’epidemia di tifo, 262 persone contrassero la malattia, tra di loro ci furono 4 morti
MESSINA. Nell’ambito del Patto per lo sviluppo della Città Metropolitana di Messina relativi al progetto denominato “Percorsi di acqua tra memoria e tradizioni”, a partire dal 2021 sono state consegnate in gestione ad Amam e riattivate quattro fontane storiche “Santa Margherita”, “Contesse”, Bordonaro” e “Pezzolo” Tra queste appunto l’antico lavatoio comunale di Pezzolo, luogo in cui fino agli anni ’60 le donne del villaggio si ritrovavano per lavare i panni. La fontana annessa al lavatoio, datata 1869, presenta elementi architettonici di pregio, probabilmente provenienti da edifici abbandonati e dalla vecchia chiesa di Santa Maria dell’Idria.
L’epidemia di tifo
La fontana ha una storia particolare: fino a quando non arrivò l’acqua corrente nelle case, venne utilizzata dagli abitanti per uso domestico. Nel 1957, dopo la sostituzione di una condotta, probabilmente ci furono delle infiltrazioni nell’acqua potabile, i batteri causarono un’epidemia di tifo, 262 persone contrassero la malattia, tra di loro ci furono 4 morti. Circa 30 anni dopo, a seguito di un lunghissimo contezioso legale con il comune, venne riconosciuto un risarcimento alle famiglie delle vittime.