I dipendenti dell'Aram di Messina hanno scritto una lettera al presidente Crocetta, con la quale ribadiscono l'attesa di un incontro e sopratutto una situazione economica intollerabile. I lavoratori reclamano 18 mesi di stipendi arretrati e risposte sul loro futuro.
Riceviamo, e pubblichiamo la lettera dei dipendenti Aram di Messina al Presidente Crocetta, alla luce delle richieste d’incontro rimaste senza risposte. Nel frattempo l’assessore regionale alla formazione, Nelli Scilabra, in sede di commissione lavoro, aveva garantito il passaggio, entro fine settembre, con contratto a tempo determinato di un anno, dei dipendenti siciliani Aram, Ancol, Lumen, Ial al Ciapi di Priolo. Su tutte le tematiche però nessun passo avanti è stato registrato, né quindi sul fronte stipendi arretrati, né sulle garanzie di futuro, né sull’Albo di formazione per quanti risultano dipendenti entro il 2008 di un Ente. Ecco la lettera:
“Egregio Presidente, sono ormai passati quasi tre mesi dalla nostra ufficiale richiesta di intervento inviata ai sindacati ed alla stampa in data 24/07/2013, eppure nulla è cambiato per noi lavoratori, sempre più braccati da banche e finanziarie e totalmente abbandonati a noi stessi.
E’ facile capire come con più di 18 mesi di stipendi arretrati non possiamo più accontentarci di parole che non trovano riscontro in nessun atto giuridicamente vincolante che ci dia una qualche garanzia lavorativa.
Ad oggi desidereremmo capire cosa si è attivato, quale processo di riallocazione del personale e con quali tempi e procedure.
I dubbi sul quando e soprattutto sul come ciò possa avvenire sono tanti, primo fra tutti quello circa la concreta modalità di passaggio del personale da un ente che sembrerebbe privo di dirigenza ad un altro.
E a ciò si aggiunge l’annosa questione delle mensilità arretrate, delle quali nessuno pare interessarsi e per le quali nessun tentativo di commissariamento (quantomeno esclusivamente per il pagamento degli stipendi) sembrerebbe stato fatto, nonostante il carattere occasionale urgente e straordinario della situazione.
Neanche l’Albo della formazione professionale che potrebbe quantomeno garantirci l’accesso al fondo di garanzia, risulta pubblicato ancora sulla GURS.
Ci rivolgiamo dunque a lei, Presidente, affinché una soluzione non venga solo trovata, ma anche attuata in tempi brevi e nel rispetto delle ampie tutele del CCNL della Formazione Professionale e della legge 24/76.
Nessuno di noi, ormai, è più nell’età di un “apprendistato professionalizzante”, noi la nostra professionalità l’abbiamo già costruita con impegno e adesso ci tocca difenderla… ma con l’aiuto delle istituzioni!
Non vogliamo essere lasciati soli nella nostra difficoltà!
Sappiamo che l’Amministrazione Regionale e i Sindacati hanno in questo momento enormi emergenze occupazionali da fronteggiare, ma 3 mesi di attesa sono lunghi e inaccettabili.
Pertanto, chiediamo e confidiamo nel suo personale intervento ai tavoli istituzionali quale garante dei nostri diritti di lavoratori.”
Più volte i lavoratori del settore si sono rivolti sia all’assessore che al governatore, ma finora a mancare sono stati i fatti concreti, che, per chi è senza stipendio da quasi due anni, sono i soldi. Il percorso poi di trasferimento dall’Aram al Ciapi di Priolo è ancora alle prime fasi e tutto da chiarire nei dettagli. Da qui la richiesta, da parte di chi comunque ha sempre operato , di un intervento forte e risolutore.
Rosaria Brancato
Ma invece di cercare i soldi sempre alla regione,perchè non se la prendono con il loro capo. Finchè si prendevono i soldini tutto era apposto,e non mi venite a dire che non sapevano cosa c’era sotto il meccanismo dalla formazione. Ora che lo scialapopolo è finito fanno le anime in pena.Ma vergognatevi
In nome di tutti coloro che aspettano ancora un lavoro senza raccomandazioni.
I dipendenti dell’ARAM chiedono di non essere lasciati soli dal Presidente della Regione e bastano solo queste parole per scatenare l’ira di tutti i disoccupati Messinesi e Siciliani tutti.
Sono proprio i loro datori di lavoro, politici di XXXXX che hanno fatto solo i propri interessi economici e paradosso dei paradossi assumendo pochi eletti, amici degli amici fonte di voti.
Cosa dovrebbe fare il disoccupato in attesa di grazia leggendo le richieste dei dipendenti ARAM ?
Il lavoro andatelo a chiedere a chi avete venduto il voto negli anni passati… bah…
ma dai CROCETTA e che centra lui ha fatto il suo dovere voi invece dovete andare a casa di chi vi ha portato a tutto quello che successo e magari mangiare a casa sua e farvi pagare tutto quello che vi serve mica mancano gli euro ne anno tanti MILIONI DI EURO DAI FATELO DA SUBITO NON SARE I SOLITI BUDDACI A ANCHE DI NOTTE E ALMENO NON DORMIRANNO
leggittima richiesta quella della chiarezza.
leggittima l’aspettativa dei lavoratori degli stipendi arretrati e se fosse possibile di una nuova collocazione (che tenga conto della professionalità acquisita e della non più tenera età) che consenta il sorriso del 27.
Una cosa che potrebbe soddisfare qualche curiosità (si sa siamo un poco “cuttigghiari”) sarebbe conoscere i firmatari della lettera a Crocetta e se ce li hanno i legami di parentela con politici, sindacalisti etc. che hanno potuto o che possano favorire il colloamento dei richiedenti. (Leggi: parentopoli e stipendificio)
Ma scrivete a genovese no?
tutti sanno come siete entrati nel giro di questi corsi…e quanto xxxxxxx siano le vostre competenze.
Avete avuto il vostor momento di gloria, ora tornate tra i comuni mortali e CERCATEVI UN LAVORO SERIO ED xxxxxxxx
Io credo che se ognuno firmasse con nome e cognome i propri commenti forse ci sarebbe un pò di rispetto per chi cerca di difendere il proprio posto di lavoro… E’ inutile fare qualunquismo perchè in tutti i settori che sia Pubblico o che sia Privato ci sono figli e parenti di… e raccomandati da….
Quando i dipendenti ARAM dicono quali consorsi o colloqui hanno dovuto sostenere per questo POSTO DI LAVORO, io mi firmerò….
PER FAVORE QUESTO COMEMENTO VISUALIZZATELO, IL PRECEDENTE NON LO AVETE PUBBLICATO