Il Piano industriale 2019-2021 dell’Amam si concentra in massima parte su una strategia di ammodernamento e completamento della rete e su una serie di interventi infrastrutturali.
Previsti investimenti per 149 milioni di euro destinati sia alle opere sulla rete che a progetti volti a ridurre le perdite nelle condotte ed a fornire acqua H24 nonché all’ individuazione di nuove fonti idriche ed al miglioramento tecnologico e informatizzazione dei servizi all’utenza.
L’analisi svolta in merito alla situazione attuale ha evidenziato, quale contesto generale:
- un consolidato evidente stato critico delle infrastrutture, dal quale dipendono le attuali situazioni di discontinua fornitura con perdite d’acqua nella misura di circa il 25% oltre la media nazionale (che è già del 38% circa) del captato (per una perdita complessiva che supera il 58%) e fonti di rischio d’inquinamento ancora da sanare. Inoltre, le fonti di approvvigionamento idrico risultano non organiche alla città di Messina con gli adduttori principali, Fiumefreddo e Santissima, che “corrono” lungo versanti ad alto rischio di dissesto idrogeologico. Basti pensare alla catastrofica condizione nella quale versa la condotta Fiumefreddo che ha causato l’emergenza idrica per la città di Messina nel 2015 a causa della “rottura” della tubazione nei pressi di Calatabiano. Messina dipende troppo dal Fiumefreddo (dai 700 ai 1000 l/s e poco da fonti alternative ad esso).
- una situazione debitoria e creditoria legata ad una accentuata morosità degli utenti (pari al 40%). Si registra anche un’elevata elusione per furti d’acqua e allacci illegittimi. Le mancate chiusure di contenziosi con fornitori non pagati inoltre portano, oggi, al concreto pericolo di liquidità per gli interessi maturati. Dall’altra parte non si è registrata una buona capacità di recupero crediti. La gestione del debito di AMAM è stata effettuata, fino al 2017, con estrema superficialità. Inoltre la gestione dei dati dei creditori è stata affidata ad esterni fino al 2014.
- una condizione di criticità organizzativo-gestionale, che fa operare con notevoli handicap organizzativi e gestionali. Il tutto veniva lasciato in gestione a privati esterni all’azienda che operavano in regime di monopolio sia per il trattamento dell’anagrafe degli utenti, dei creditori e delle fatturazioni, sia per i dati relativi ai crediti maturati e non riscossi.
Le azioni da implementare sono quindi:
- l’avvio del nuovo sistema informativo gestionale dell’azienda;
- il consolidamento del debito mediante la chiusura dei contenziosi;
- il consolidamento del credito e l’immissione di liquidità;
- l’inserimento di personale qualificato e la relativa riorganizzazione;
- l’avvio degli investimenti
Gli interventi strutturali porteranno, in particolare, all’eliminazione delle perdite idriche e fognarie, e quindi alla riduzione dei costi di gestione. E’ in questo contesto che dovrà innestarsi l’ATI Idrico Messina, con importanti conseguenze sulle attività che l’azienda sarà chiamata a svolgere entro i prossimi 1-2 anni; ciò con la non trascurabile prospettiva di un allargamento del numero di abitanti coinvolti da 236.000 a 636.000 unità, corrispondente, in termini operativi, al passaggio da 89.000 a circa 200.000 utenze.
IL PIANO INDUSTRIALE
Il POT (PROGRAMMA OPERATIVO TRIENNALE) e il PEF (PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO) si basano su risanamento e riorganizzazione dell’Azienda per il miglioramento e lo sviluppo dei servizi. È suddiviso in diversi progetti specifici:
PROGETTO «H24»
Ha un valore complessivo di 51,7 milioni di euro. Prevede una serie di azioni che porteranno i messinesi ad avere l’acqua 24 ore su 24 entro il 2023, ma significativi aumenti di durata e portata sono già in atto e saranno ulteriormente incrementati nei prossimi due/tre anni.
Tra le azioni del progetto «H24» c’è l’intervento di messa in sicurezza dell’acquedotto Fiumefreddo – Forza d’Agrò – , per il quale è già stata espletata la gara regionale (dalla struttura commissariale). A gennaio saranno affidati i lavori che dovrebbero iniziare subito dopo. L’intervento si realizza con fondi della Regione e dell’Amam.
Sempre sull’acquedotto Fiumefreddo si prevede anche la mitigazione delle vulnerabilità per la quale è in corso la Conferenza dei Servizi per poter indire la gara di appalto appaltare già a gennaio e avviare i lavori in primavera. I problemi maggiori in questo momento riguardano la proprietà di alcuni terreni. L’intervento si realizza con i fondi del Master Plan di Messina che sono di 2,9 milioni di euro.
Stesso livello di avanzamento (Conferenza dei Servizi), stessa tempistica e stessi fondi (Master Plan di Messina per un importo di 3,3 milioni di euro) anche per il completamento del Serbatoio Montesanto.
Per consentire gli interventi indispensabili nel depuratore di Mili sono stati stralciati 3 milioni di euro dal Master Plan per avviare la progettazione esecutiva e a seguire l’appalto entro l’estate prossima. Infine è pronta la fattibilità dell’intervento di rifacimento delle reti e di «distrettualizzazione».
ELIMINARE I RISCHI DI INQUINAMENTO
Il progetto “Tutto Pulito” ha l’obiettivo di eliminare i rischi di inquinamento e prevede lavori per un valore complessivo di 70 milioni di euro. Oltre gli interventi per l’impianto di sollevamento Santa Cecilia, la pulizia di Portalegni e dell’Annunziata, tutti funzionanti dopo le ristrutturazioni realizzate dall’Amam con propri fondi, sono in corso le verifiche per il risanamento dei bacini dei torrenti.
Per il depuratore di Mili e San Saba è stata realizzata la fattibilità e sono in avvio le progettazioni esecutive per Mili, mentre per il depuratore di Tono è in corso la progettazione definitiva a cura del Commissario Delegato al rischio idrogeologico Sicilia. Inoltre sono in corso gli appalti per la condotta Carmine e Piazza d’Armi, la manutenzione straordinaria degli impianti fognari, l’adeguamento di tutte le pompe di sollevamento.
PROGETTO NUOVE FONTI
La spesa preventivata per la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento è di 15,2 milioni di euro. L’azienda ha già verificato i dati riportati in tutti gli studi esistenti, compreso quello del Genio Civile di Messina. Sono state inoltre avviate le ricerche nella zona jonica, lo saranno nel 2019 nella zona tirrenica e è in corso di perfezionamento un’apposita Convenzione con l’Università di Messina.
Per altro verso, con interventi quali il collegamento dell’acquedotto dell’Alcantara, e un corretto monitoraggio dell’acquedotto Fiumefreddo, anche attraverso interventi miranti al completo recupero delle perdite attuali, si lavora per ridurre il rischio di eventi che possano interrompere l’apporto idrico alla città. Sono inoltre previsti gli investimenti per l’energia idroelettrica per un totale di 6 milioni di euro.
Servizi e tecnologie
Al settore dei servizi e tecnologie sono destinati 3,2 milioni di euro. Sono in fase di verifica le opere per miglioramento della telemetria (il sistema di monitoraggio delle condotte e degli impianti) e l’attivazione di strumenti tecnologici avanzati. Sono in corso di appalto gli interventi sul sistema informativo aziendale. Sarà avviata in modo massiccio la mappatura digitale delle reti e degli impianti e il controllo in remoto della rete idrica con sensori (Mesm@RT)
Nei prossimi giorni entrerà a regime il nuovo servizio di call center e ufficio reclami.
Quanto alla lotta all’evasione ed ai morosi l’obiettivo è il recupero di 74 milioni di euro entro il 2021 (nel 2019 è previsto un recupero di 10 milioni di euro).