Il progetto per la demolizione e il rifacimento di un fabbricato in zona protetta dal piano paesaggistico delle Eolie era finito nel mirino della Procura, che aveva imputato anche il tecnico comunale di Malfa. I giudici hanno assolto i 5 imputati: non c'è il reato contestato.
Non ci fu alcun reato nel rilascio della concessione edilizia per il rifacimento di un fabbricato a Malfa, il comune di Salina, alle Eolie, protetto dalle norme paesaggistiche e di tutela dell’ambiente come tutto l’arcipelago.
La pensano così i giudici del Tribunale di Barcellona (presidente Celi) che hanno assolto le cinque persone accusate di abuso d’ufficio in concorso per il rilascio della concessione 1/2011 a favore dei coniugi Bartolomeo Cafarella e Giuseppina Previti, titolari di un fabbricato in un’area di pregio, sottoposta a vincolo assoluto di inedificabilità.
I due avevano presentato un progetto per la demolizione dell’esistente e il rifacimento, su progetto dell’ingegnere Gero Versaci, ed avevano ottenuto il rilascio della concessione dal responsabile tecnico del Comune, Salvatore Galletta, e il costruttore Alfio La Galia.
Secondo la Procura, il progetto presentato, per le caratteristiche delle opere, costituiva di fatto una nuova costruzione, violando così il piano paesaggistico delle Eolie, approvato dalla Regione nel 2001. Alla fine del processo, i giudici li hanno assolti tutti perché il fatto non costituisce reato.
Soddisfatti i difensori, gli avvocati Salvatore Versaci, Giovanni Villari, Giovanni Calamoneri, Claudio Rugolo e Mariangela Scolaro.
Alessandra Serio