Piano regolatore portuale, ecco quali scenari si apriranno

Piano regolatore portuale, ecco quali scenari si apriranno

Marco Ipsale

Piano regolatore portuale, ecco quali scenari si apriranno

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venerdì 01 Febbraio 2019 - 11:09

Dal porto di Tremestieri alla rada San Francesco, dal quartiere fieristico alla Zona Falcata. Nel piano, la costa messinese del futuro

MESSINA – Quando passano tredici anni per l’esame di uno strumento urbanistico è bene essere cauti fino all’ultimo. Ma il parere della commissione Vas (Valutazione ambientale strategica) sul piano regolatore portuale era lo scoglio più grosso, quello su cui tutto l’iter si era impantanato. Ancora due mesi – è l’ipotesi del segretario generale dell’Autorità Portuale, Ettore Gentile – per il via libera definitivo da parte del Consiglio regionale urbanistico, poi si potrà finalmente aprire una nuova era. “E’ una previsione anche larga – dice – sul piano insistiamo in modo continuo, gli uffici si concentreranno prevalentemente su questo, per portare a casa lo strumento strategico prima possibile”.

Perché il piano regolatore portuale disegna la nuova costa messinese nella zona centro nord, dalla Falce alla rada San Francesco, e in zona sud, al porto di Tremestieri. Uno strumento necessario se si pensa che quello in vigore risale al 1953, in uno scenario totalmente diverso.

PORTO DI TREMESTIERI

Partiamo da sud, lì dove sono in corso i lavori per il nuovo porto di Tremestieri. Il 1. marzo 2021, con la speranza che i tempi siano rispettati, le navi potranno usare le cinque nuove invasature, oltre alle due esistenti, col risultato che non dovremmo più vedere in centro città l’ombra di un tir, neppure quelli che al momento usano il molo Norimberga per la linea di collegamento con Salerno. Anche il traffico leggero dovrà essere spostato lì e le strade cittadine potranno finalmente respirare. Nell’immediato, un importante risultato tangibile: la Coedmar sta dragando l’area a sud del porto attuale, quindi le prossime sciroccate non dovrebbero più portare sabbia all’interno dell’approdo. Se verrà fatta la giusta manutenzione ordinaria, gli insabbiamenti saranno solo un ricordo.

RADA SAN FRANCESCO

Da sud a nord. Nel nuovo piano portuale, l’apertura del nuovo porto di Tremestieri corrisponde alla chiusura del traffico navale alla rada San Francesco, lì dove è invece previsto un porticciolo turistico e, quindi, la restituzione dell’area alla fruizione pubblica. Serviranno molti soldi per ripensare tutta la fascia costiera tra Boccetta e Annunziata, nell’ottica di un nuovo lungomare con servizi destinati ai cittadini. Non più le singole concessioni ad attività che nulla hanno a che vedere con il mare.

QUARTIERE FIERISTICO

Al centro di questa fascia, il quartiere fieristico, lì dove è già andato in gara (si possono presentare offerte entro il 28 febbraio) il bando per il rifacimento del teatro e degli uffici, che saranno anche la nuova sede dell’Authority. Sono in corso, invece, i lavori di restauro dei padiglioni di pregio. “In linea coi tempi contrattuali – riprende il segretario Gentile -, anche se abbiamo dovuto fare degli adeguamenti, è normale quando si restaurano immobili datati. La fine è prevista a settembre”.

A lavori in corso, anche per l’estate 2019 non si potrà fare molto di diverso rispetto al programma degli ultimi anni. Per il futuro, invece, i piani sono del tutto differenti. Un primo bando è andato deserto a giugno del 2016, ora l’Authority conta su un altro esito, sulla base del fatto che sarà proposta una gestione fino a 50 anni, per consentire il rientro da un investimento importante, ma con rigide condizioni da rispettare, pena la decadenza della concessione.

“Ora che il piano regolatore portuale è praticamente in tasca – prosegue il numero due dell’Authority – definiremo tutto in Comitato portuale, insieme al Comune che ne fa parte. Cambia la prospettiva perché ad esempio si prevede un banchinamento davanti alla Fiera, da poter sfruttare a fini croceristici. Il bando per la gestione del quartiere fieristico è tra le priorità, va di pari passo con la definitiva approvazione del nuovo piano”.

PORTO STORICO

Ci spostiamo al porto storico e anche qui, a breve, ci sarà una novità. “Stiamo predisponendo la gara per il nuovo terminal crociere, il cui progetto è già esecutivo. Conto che al massimo a metà febbraio si potrà andare in appalto”. Nel 2018 Messina ha accolto 372mila croceristi, nel 2019 saranno 448mila, decimo porto italiano, l’obiettivo è di tornare sopra quota 500mila, come nel 2013, o magari anche oltre.

ZONA FALCATA

Altro punto centrale del nuovo piano è la Zona Falcata. “L’Università ci ha dato un primo esito intermedio delle analisi sui terreni. Sulla base di questi, nell’arco di un mese, dovremmo realizzare un progetto di bonifica. Si tratta di aree inquinate, come ci aspettavamo. Nel frattempo, l’Università prosegue i suoi studi mentre, in sinergia con la Soprintendenza, contiamo di abbattere i manufatti abusivi”.

NUOVA AUTHORITY

In questo contesto, non bisogna dimenticare che l’Autorità Portuale di Messina è ancora oggi commissariata e che lo scorso 13 dicembre il Parlamento ha approvato l’istituzione della nuova Autorità di Sistema che, oltre ai porti di Messina e Milazzo, comprende anche quelli di Villa e Reggio. A quasi due mesi di distanza, però, tutto tace. Si attendono i decreti attuativi, poi dovranno essere nominati i nuovi vertici. Ma sarebbe anche meglio che Messina si presentasse alla nuova Authority, da capofila, con un nuovo piano regolatore portuale approvato.

(Marco Ipsale)

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