Il padiglione 4 attende solo il nulla osta dei Vigili del Fuoco per essere riaperto. Aggiudicati in via provvisoria i lavori per il padiglione 6. Finanziati 12 milioni per gli altri padiglioni. Il Comitato “Salvare l’ospedale Piemonte” ha incontrato l’assessore regionale al ramo Lucia Borsellino
Oltre mille nascite nel 2012 in un reparto che ha operativi 12 posti letto sui 24 disponibili. Ed in totale i posti letto dell’ospedale Piemonte sono appena 48 su una disponibilità di 121 che è l’obiettivo minimo da raggiungere.
Nel 2009 i padiglioni 4, 5, 6 e 7 sono stati chiusi per rischio sismico e da allora si è perso troppo tempo per metterli in sicurezza. Considerati a rischio anche i padiglioni 1, 2, 3, 9, 11 e 16, ma solo sul 4 si è intervenuti e non è stato neppure riaperto poiché non è ancora arrivato il nulla osta da parte dei Vigili del Fuoco.
I lavori al padiglione 6 sono stati aggiudicati in via provvisoria alla ditta Cutrona Liborio srl di Montemaggiore Belsito (Pa), che ha offerto un ribasso del 27,6478 % su un importo a base d’asta di 1 milione e 100mila euro. Seconda classificata la Cemea S.r.l. di Catania con un ribasso del 27,6472%. La pubblicazione dei verbali di gara è di pochi giorni fa, il 26 febbraio, e la scadenza è prevista al 30 aprile.
Per gli altri padiglioni, sono stati finanziati 12 milioni di euro previsti nel Dupiss (programma degli investimenti sanitari della Regione siciliana) approvato dal Ministero della Salute nell’ottobre 2012.
“Entro la fine di maggio – ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, in un incontro col Comitato “Salvare l’ospedale Piemonte” – sarà trovata una soluzione tecnica per il Piemonte con il nuovo Piano Sanitario Regionale”.
L’atteggiamento di apertura da parte dell’assessore ha soddisfatto il il presidente del comitato e magistrato Marcello Minasi, il promotore e medico dell’ospedale Silvano Arbuse e il coordinatore provinciale del movimento “Il Megafono” Giuseppe Ardizzone.
“L’assessore si è mostrato attento e sensibile alle nostre istanze e proposte – spiegano i tre -. A rivelarlo sono state le stesse scadenze fornite dalla Borsellino per una soluzione definitiva quali la fine di maggio per il Psr, la nomina dei manager ospedalieri entro giugno e un nuovo incontro con il comitato in questo arco di tempo”.
“Attendiamo da due anni e mezzo la fine dei lavori – ha esordito Minasi – che hanno lo scopo di mettere in sicurezza l’Ospedale Piemonte dai rischi sismici annunciati da tempo da una commissione ministeriale di vigilanza. La stessa Protezione Civile ha stabilito in un secondo momento che, in caso di calamità naturali, questo plesso dotato di una posizione così strategica, in pieno centro città, non può mancare di servizi essenziali come la Cardiologia o l’Emodinamica o il Centro Sangue o addirittura restare chiuso. In passato si sono verificati episodi spiacevoli se non tragici che hanno colpito l’incolumità dei cittadini”.
“Abbiamo già proposto una formula per dare autonomia all’Ospedale Piemonte sia ai tecnici dell’assessorato che al direttore generale e alle istituzioni locali – ha spiegato Arbuse -. Si tratta di accorpare la struttura all’Asp 5 (piuttosto che al Papardo) distribuendo meglio anche il personale sanitario. Inoltre, ad oggi, il nosocomio conta solo 48 posti letto sui 121 previsti dalla legge. E’ in funzione solo la Piastra Chirurgica che ospita ormai solo poche specialistiche in cui i posti letto sono stati ridotti del 50%. A fronte di reparti come la Ginecologia – ha commentato – che registra 1050 parti l’anno, in cui un posto letto viene occupato più di una volta al giorno e che, attualmente, è in promiscuità con Pediatria, non si può non pensare ad un potenziamento del Punto Nascite. Oltre a questo, chiediamo che venga aperto il padiglione 4 mancante solo del nulla osta dei Vigili del Fuoco, che vengano reperiti i fondi per la ristrutturazione del padiglione 6 e che l’Emergenza – Urgenza venga attrezzata dei suoi servizi d’assistenza”.
Nella stessa giornata di ieri, tra le mura dell’Assessorato alla Salute, la titolare Borsellino ha incontrato tutti i manager generali della provincia di Messina per discutere delle emergenze territoriali. Il direttore generale dell’ASP 5, Manlio Magistri è stato l’unico a presentare il Piano Nascite, sollecitato dai tagli che si profilano per la sua azienda dalla Regione.
“Sarei pronto ad assorbire immediatamente l’Ospedale Piemonte – ha dichiarato Magistri -. Al momento, non ho ospedali cittadini che si occupino di media e bassa complessità, interventi che devono essere dirottati al Papardo e al Policlinico. Sono costretto a spostare le nostre committenze ad altri, quando potrei usufruire di un grosso punto di riferimento per le emergenze – urgenze come l’Ospedale Piemonte.”.
Un’ipotesi plausibile anche secondo l’assessore Borsellino che vaglierà di reperire altri finanziamenti per l’Ospedale Piemonte anche sulla scorta dell’ulteriore proposta del Comitato: la vendita degli immobili del nosocomio di viale Europa attraverso le aste pubbliche già avviate. Da qui, si apre un altro capitolo che riguarda la Direzione Generale e che il Comitato seguirà con attenzione.