Su Change.org la petizione online promossa da "liberi cittadini" per salvare piazza Cairoli dal traffico. Richiesta l'isola pedonale anche in via Dei Mille.
Le reazioni continuano. E adesso a farsi sentire sono i “Liberi cittadini”. I messinesi che vogliono che piazza Cairoli resti isola pedonale e non hanno intenzione di arrendersi alla possibilità che nel perimetro intorno alla piazza tornino auto, doppie file e traffico.
La petizione online
Per questo è stata lanciata una petizione online sul famoso sito change.org. Chiunque può accedere a questo link e firmare per chiedere al sindaco De Luca di non riaprire quell’isola che ormai i cittadini avevano imparato a vivere e apprezzare.
In poche ore in oltre 300 hanno firmato a sostegno dell’isola Cairoli. E i numeri sono in costante aumento. Basterebbero già queste, il triplo di quelle dei commercianti che ieri hanno chiesto a De Luca la riapertura della piazza. Il sindaco aveva detto subito sì, poi ha fatto marcia indietro scaricando la patata bollente al consiglio comunale.
Senza bandiere e apparenze
I cittadini però così hanno la possibilità di dire la loro. Si può firmare online e nei prossimi giorni la petizione sarà anche cartacea. Un’iniziativa apolitica, apartitica, totalmente trasversale, senza bandiere e senza colori. Nella convinzione che l’isola debba essere di tutti e per questo bisogna fare una battaglia unica.
Nella petizione sono tanti i motivi a sostegno della causa, a cominciare dalla reale carenza di spazi comuni destinati all’aggregazione e dunque funzionali alla vita della collettività. Inoltre, da tempo immemore associazioni e privati chiedono la pedonalizzazione della Via dei Mille, notoriamente dedicata allo shopping messinese.
Messina poco vivibile
La petizione ricorda poi che in una città a vocazione turistica e nella quale lo scorso anno sono sbarcati ben 400.000 crocieristi, non è mai stato realizzato un percorso adeguatamente mirato ad incentivare gli acquisti di questi ultimi, al fine di sostenere l’economia di un settore in difficoltà, quale è quello del commercio. E il territorio comunale risulta essere ancora poco aderente ai concetti di vivibilità e sostenibilità a cui altre realtà (dalle metropoli ai piccoli centri) si stanno via via convertendo, in assoluta coerenza con i trend nazionali e internazionali.
«Messina non è strutturalmente una città a misura di abitante, a partire dalla assenza o carenza di infrastrutture che consentano di poter godere del diritto alla mobilità in autonomia, per arrivare all’esasperata presenza di autovetture spesso in sosta anche negli spazi naturalmente dedicati ai pedoni, ossia i marciapiedi.
I diritti dei cittadini
Non riteniamo che le decisioni relative alla viabilità e vivibilità del centro cittadino debbano essere assunte su richiesta di una sparuta rappresentanza che nell’area esercita la propria attività, o vi risiede, poiché non si tratta di una zona su cui valgono le posizioni di soli 110 cittadini, ma dell’intera comunità messinese che ha il diritto di viverla, abitarci, lavorarci o semplicemente frequentarla quando ritiene».
Le richieste della petizione
Precise le richieste della petizione. Si chiede al sindaco De Luca di valutare la possibilità di non ripristinare l’apertura al traffico di Piazza Cairoli, seppure in via sperimentale. Si chiede che prenda in considerazione la possibilità di dare seguito alla richiesta di chiudere al traffico veicolare la Via dei Mille fino all’incrocio con Via Luciano Manara e mantenendo cieche le tre perpendicolari Via Dogali, Via Nicola Fabrizi e Via XXVII Luglio, in via sperimentale per almeno 6 mesi.
Si chiede anche un tavolo di confronto durante il quale, per tutto il periodo della sperimentazione, si concordino strategie di sviluppo e miglioramento della vita dell’Isola in prospettiva di breve, medio e lungo periodo, valutando la realizzazione di un serio piano di marketing territoriale per migliorare ed esaltare il potenziale del nostro centro città.
Francesca Stornante
Non si tratta di riaprirla permanentemenete, ma solo nei giorni e negli orari in cui non la utilizza nessuno ed anzi, i fruitori del week end trascorrono qualche ora in coda in via Ugo Bassi. Ripeto, questione d’intelligenza , non di politica.
IL referendum è roba da fighetti figli di papà, che amano Cairoli chiusa, uno squallido mortorio , ma amano scorrazzare in Duomo, invadendo le aree precluse al traffico per ubriacarsi e dare fastidio ai residenti.
Nessuno ha mai proposto di fare un referendum sul Duomo e sull’inferno che vivono i residenti.
Adesso, tempostretto si accorge di “Messina poco vivibile”!!!!!!!!!!!!!!
Il paese è poco vivibile proprio perchè il suo nodo nevralgico è chiuso, abbandonato, senza iniziative che non rientrino nel “panem et circenses”.
I giornalisti di tempostretto col tesserino di giornalista passano dappertutto, anche dove ai comuni mortali è preclusa persino la visuale del panorama squallidissimo che è adesso Cairoli.
Comodo discutere di diete con i morti di fame!!!!!!!!!!