Il responsabile della Protezione Civile Regionale di Messina, evidenzia la necessità di chiarimenti per “evitare confusione e disorientamento nell’informazione”
Qualunque iniziativa sia finalizzata alla tutela del territorio è da considerare lodevole. Tuttavia è indispensabile fare chiarezza per non incappare in spiacevoli sovrapposizioni di competenze che, soprattutto in tema di Protezione Civile, possono rivelarsi particolarmente rischiose. Ed arriviamo al caso concerto, i cui protagonisti, lo specifichiamo sin da ora per evitare ripetizioni, sono ormai tutti “ex” dell’amministrazione. Nelle scorse settimane, l’assessore alle manutenzioni Pippo Isgrò, investito da Buzzanca delle delega alla Protezione Civile, ha inviato al vice sindaco Orazio Miloro la proposta di istituire un gruppo di volontari per il monitoraggio del territorio in occasione di frane, allagamenti, incendi, direttamente connessi agli uffici centrali della Prot. Civ. I cittadini, secondo quanto disposto, sarebbero da considerare come “ausiliari” del segnalamento, dovendo comunque far sempre riferimento alla struttura centrale istituita presso l’ex-scuola di Catarratti.
Il condizionale passato, però, è d’obbligatorio. In merito all’iniziativa adottata dall’ex-rappresentante della giunta Buzzanca, giungono infatti le precisazioni del responsabile della Protezione Civile Regionale di Messina, Bruno Manfrè. Quest’ultimo, afferma la necessità di “fornire alcuni chiarimenti per evitare confusione e disorientamento nell’informazione”. Andiamo quindi ad evidenziare nel dettaglio le spiegazioni illustrate dal rappresentante regionale: “Le attività di prevenzione sul territorio sono organizzate e coordinate dall’Amministrazione Comunale attraverso le proprie strutture e in particolare l’Ufficio Comunale di Protezione Civile. A quest’ultimo è affidato il compito di dare attuazione alle attività previste nel piano di protezione civile, tra cui quelle di monitoraggio delle criticità esistenti sul territorio in ragione degli eventi previsti o in corso. Il monitoraggio sul territorio viene programmato con tutte le strutture comunali, avvalendosi anche delle numerose organizzazioni di volontariato di protezione civile già esistenti sul territorio comunale ed iscritte al registro regionale, attraverso la istituzione dei presidi territoriali individuati dalle linee guida per la pianificazione, e che rispondono a precisi compiti e responsabilità”.
La capillare organizzazione della macchina dei soccorsi pone dunque dei paletti ben precisi: “Il ricorso ad ulteriori figure professionali appositamente formate, quindi, deve essere valutato nel contesto organizzativo già esistente ed integrate nelle previsioni di attuazione del piano di protezione civile e non svincolate da esso e le stesse dovranno fare riferimento all’ufficio comunale di protezione civile e non ad altre strutture quali quelle di recente inaugurate nel villaggio Cataratti (tra l’altro logisticamente non molto funzionale), il cui compito è soprattutto quello di garantire il necessario supporto nella gestione di eventuali emergenze”.
In ultimo, Manfrè riferisce dei rapporti che intercorrono con Palazzo Zanca: “Quanto alle relazioni dell’Amministrazione Comunale con le associazioni di volontariato di protezione civile si evidenzia la necessità di un maggiore raccordo e soprattutto unitarietà nelle attività. A tal fine sono stati convocati il responsabile dell’Ufficio Comunale di Protezione Civile e tutte le associazioni di volontariato iscritte al registro regionale di protezione civile ricadenti nel territorio comunale di Messina per una riunione organizzativa, durante la quale si è trovata convergenza sulle modalità organizzative e di gestione delle attività di protezione civile in ambito comunale che devono essere assicurate a livello locale dall’Ufficio di Protezione Civile con l’eventuale supporto della struttura regionale del Dipartimento di Protezione Civile”.