In provincia di Milano, il giovane pasticcere di origini peloritane si è fatto ambasciatore delle specialità di Messina: "Credo nei nostri dolci tipici"
PAULLO (MI) – Può la pignolata conquistare un Comune in provincia di Milano? Di fatto è questa la domanda che si è posto Tommaso Di Stefano, oggi 25enne, nato a Messina e da diversi anni al nord, dove si è trasferito con i genitori e con il padre pasticcere prima sulle rive del Lago di Garda e poi nel Lodigiano. Ma la sua domanda in realtà è stata molto più ampia e lo ha portato a un salto nel vuoto, puntando tutto sui dolci messinesi ed “esportandoli” a Paullo, dove ha aperto il suo punto vendita e il suo laboratorio, “Dduci – Sicilian Sweetness”.
Il racconto: “Nato e cresciuto in una famiglia di pasticceri”
“Io vengo da una famiglia di pasticceri – ha raccontato Tommaso, ripercorrendo la sua storia -, perché mio padre ha sempre fatto questo lavoro e avevamo una pasticceria a Messina. L’ha chiusa nel 2018 per spostarci sul Lago di Garda, dove avevamo aperto una gelateria. Ma poi c’è stato il Covid. Dopo la batosta dei lockdown i miei hanno deciso di fermarsi e poco più di un anno fa ho deciso di riaprire con un progetto mio, ma altrove, a Paullo in provincia di Milano, vicino a San Donato. Ora voglio farmi conoscere puntando sui prodotti siciliani, soprattutto sui dolci tipicamente messinesi”.
Paullo per arrivare a Milano
La voglia di dimostrare la bontà dei dolci messinesi lo ha portato a investire su se stesso, sulla sua famiglia e sulle sue origini, ma non subito a Milano: “La scelta di Paullo è stata normale per me. I miei abitano nel Lodigiano, che non è distante. E inoltre Milano è molto cara, ma volevo partire lo stesso e l’ho fatto dalla provincia. Ho studiato e ho fatto diverse ricerche, mi è sembrata la scelta migliore per il mio obiettivo futuro di arrivare a Milano entro due o tre anni. Il sogno sarebbe aprire più punti vendita. Sono sicuro della bontà dei miei dolci, delle tipicità che proponiamo e della produzione. Il pasticcere è mio padre: so come lavora e vorrei condividere questo suo amore per la pasticceria”.
Tommaso: “All’inizio non è stato facile”
Sembrerebbe semplice, ma non lo è stato: “No, anzi. Ormai il termine ‘pasticceria siciliana’ viene quasi abusato. Mi è capitato tante volte di parlare con clienti che hanno ammesso di non essere entrati per anni in pasticcerie perché rimasti delusi. Un ragazzo me lo ha detto proprio ieri, ma per fortuna è rimasto incuriosito dai social e ci ha dato fiducia. Qui io non compro nulla, faccio tutto con le materie prime che mi faccio mandare dalla Sicilia o che mi portano qui. Il mio obiettivo principale è far conoscere la pasticceria messinese. Qui non hanno idea di cosa siano alcuni dolci. La Sicilia per tanti qui al nord è soltanto cannoli o cassata”.
Non solo “cannoli e cassatine”
Dal dicembre 2022 a oggi, i dolci hanno avuto un vero e proprio crescendo di richieste: “Vendo quasi più pesche che cassatine, ad esempio. Ne vendo tantissime, in tutti i gusti, e ho molte richieste. E lo stesso vale per la pignolata, o per il bianco e nero. Fuori da Messina è quasi impossibile trovarle. Al nord in tanti si sono buttati su cassata, cannoli e al limite paste di mandorle. Faccio un altro esempio: far provare il bianco e nero ai clienti è stato difficilissimo, ma ora ho tante recensioni positive su google. E lo stesso con nzuddi, piparelli, e tante altre cose”. Tra i prodotti anche la granita, nel periodo estivo.
Il viaggio di Tommaso sembra appena agli inizi, ma che sia la strada giusta lo ha capito lui stesso nei mesi scorsi: “Il momento più bello? Lo scorso Natale, perché abbiamo venduto anche quasi 100 panettoni. Io pensavo ne avrei venduti 15 o 20 al massimo. Riuscirci qui, nella terra del panettone, è una delle soddisfazioni più grandi che abbiamo avuto finora. Qui ci sono pasticceri che su questo prodotto hanno una storia ben radicata. Che tanti clienti abbiano scelto il nostro mi ha davvero reso felice”.
Tommaso: “Chi esporta la cucina di Messina ha una responsabilità”
Il sogno resta Milano: “Non è semplice, è una città competitiva e sempre più costosa, ma voglio provarci. So che è difficile farsi notare, ma io credo nei nostri dolci messinesi”. Tommaso, intanto, è diventato quasi un ambasciatore: “Io e tanti altri ristoratori che si trasferiscono da Messina abbiamo un po’ una responsabilità. Vendiamo un prodotto che non è soltanto questo, ma frutto di una cultura antichissima. La pignolata è nata nell’Impero Romano, per dirne una. Sento questa responsabilità, di poter far assaggiare ai clienti questi prodotti e far dire loro che sì, sono nati e sono tipici di Messina”.
minzica bravu………puru iddu……
Orgoglio sopranoto e Messinese! Bravissimo e onore al cognome che porti. Vi auguro tutto il bene di questo mondo.
Un grandissimo in bocca al lupo, bravo.
Magari trovassi a Firenze il bianco e nero!!
Un grandissimo in bocca al lupo, bravo.
Magari trovassi qui a Firenze il bianco e nero!!
Bravissimo
Dimmi dove ti posso trovare arrivo subito, qual è il tuo giorno di chiusura?
Un grandissimo in bocca a lupo. Non ti scoraggiare e vai avanti con coraggio costanza e grandissimo impegno come sai fare tu. Il mestiere ormai lo conosci, l’intelligenza professionale fai del tuo meglio per applicarla. Tuo padre bravissimo e di grande talento, applicatevi con amore passione e dovizia- come sapete fare voi e i risultati piano piano vi gratificheranno. Tantissimi auguri da tutti noi.