"Non è un partito, è un movimento libero per uomini liberi. Il Sud è stato tradito dalle stesse persone che il Sud ha votato"
“Per me si può chiamare anche Filippo, non importa il nome, purchè si faccia. Per la verità ho perso amici per non averlo fatto prima, tutti insistevano, ma io non volevo farlo, non voglio farlo, non so farlo, ma mi tocca farlo e lo faccio bestemmiando. Io voglio restare libero, e allora dico, questo è un movimento libero per uomini liberi”.
Il meridionalismo
In tanti, e per tanto tempo, hanno invitato Pino Aprile, giornalista, scrittore, autore dei libri che rappresentano i pilastri del meridionalismo, a fare un passo in più, un passo nuovo per creare un movimento anche politico che dia voce al Sud.
Più la Lega cresceva nei consensi, persino nelle Regioni meridionali, più si faceva urgente la necessità di creare un argine e di dare voce all’alternativa. Nell’agosto più folle della politica italiana, iniziato con il Papeete e concluso con la strada verso un nuovo governo, Pino Aprile ha dato appuntamento a tutti alla Grancia (Basilicata), il pomeriggio del 24.
La rivoluzione non dipende dal meteo
“All’inizio c’era chi era preoccupato del tempo. Mi dicevano e se piove? Io rispondevo, ma mica possiamo rimandare la rivoluzione se piove. Son venuti in 500 in un posto inarrivabile, non ci sono treni, corriere, niente. Ed è nato così il Movimento 24 agosto, in sigla M24A. Ma il nome non è importante. L’ho detto. Chiamiamolo Filippo, per me è lo stesso. Purchè agiamo”.
Migliaia di adesioni
Da quel 24 agosto è stata una catena, migliaia di richieste di adesioni da ogni parte del Sud, e poi incontri, assemblee, progetti. Lui ha chiarito subito che M24A non è un partito, non ci sono capi, né sotto capi, non c’è una gerarchia, quindi chiunque millanti ruoli o abbia ambizioni poltronesche resterà deluso.
Non è un partito
“Se pensi che una nostra azione ti possa piacere, vuoi condividerla ed essere con noi, allora sei il benvenuto. Se la successiva non ti piace non importa. Puoi essere con noi in quella ancora dopo. Noi facciamo azioni, per il Sud. Non è un partito perché i partiti hanno risposte su tutto. Noi no. Noi facciamo azioni per dire basta al Sud tradito, svenduto, discriminato. Quindi il M24A lo definirei di più un’opportunità”.
Nelle ultime settimane ha continuato a fare incontri in diverse Regioni ed ha fatto tappa anche in Sicilia. Sabato scorso è stato a Ramacca, ad un incontro molto partecipato, perché la voglia di trasformare la rabbia in energia per cambiare è tanta.
Ci sono molte anime autonomiste, indipendentiste, meridionaliste, che stanno cercando di trovare un unico modo per frenare l’ondata di un Regionalismo differenziato che in mano alla Lega può distruggere definitivamente il Sud. Gli episodi di intolleranza nei confronti dei meridionali stanno diventando ben più di un campanello d’allarme. Ma Aprile e chi la pensa come lui non vogliono neanche che il movimento diventi “facile prateria” per chi vuol riciclarsi.
Vanno cauti. Domenica 13 ottobre ci sarà a Cosenza l’assemblea per fare un primo step e capire i prossimi passaggi. Ad agosto è scattata la molla che ha spinto l’autore, tra gli altri, di Terroni, Giù al Sud, Carnefici, L’Italia è finita e l’ultimo “Il potere dei vinti”, a fare quel passo che tutti gli chiedevano.
Il Sud tradito
“Il Pd aveva tutte le Regioni del Sud e le ha fottute. Il governo Renzi-Del Rio è stato il peggiore in assoluto. Nel 2018 il M5S è diventato il primo partito grazie ai voti del Sud, ma proprio il Sud si è visto ripagato con il governo che il Movimento ha fatto con la Lega. I 5Stelle avevano promesso la fine dell’Ilva invece oggi l’Ilva, e lo dico da pugliese, ha licenza di uccidere i tarantini. Nel mio quartiere una persona su 18 ha il cancro, un quarto delle ragazze va in menopausa precoce, i neonati nascono con un cancro ai polmoni simile a quello dei fumatori. Il M5S ha tradito il Sud. Dovevano chiudere la Tap invece ne faranno un altro. Il Sud è stato tradito da tutti, con i voti del Sud.
Ecco perchè ho deciso
Questo è il paradosso. Hanno votato la Tav dicendo che la priorità è assicurare un risparmio di un quarto d’ora per trasportare le merci da Torino a Lione, quando ad esempio non c’è il collegamento tra Napoli e Bari o in Sicilia per fare 300 km in treno ci stai 14 ore. Ecco perché alla fine ho deciso”.
Il caso di Matera, capitale della cultura nel 2019, ma senza che vi sia un solo treno che possa raggiungerla è esemplare. Una delle prime azioni che il Movimento farà sarà la nascita della “Ferrovia Pedonale Milano-Matera”, un’azione simbolica, con tanto di fermate, bigliettai, soste, un percorso fatto a piedi là dove una società che doveva essere equa ha invece tradito ogni aspettativa, tranciando in due, sin dall’Unità d’Italia, il Paese.
Oggi come 150 anni fa il fine dello Stato unitario è stato ridurre il Mezzogiorno a colonia svuotandolo dalle sue risorse. Oggi l’emorragia dei giovani è inarrestabile ma è anche un’emorragia di risorse, perché le famiglie del Sud si svenano per far studiare e lavorare i propri figli altrove. E prima o poi partono anche loro, i genitori, i nonni.
Il Movimento 24 Agosto indica una data d’avvio. Come scrive Aprile “Non possiamo avere la pretesa di prevedere tutto ora, tracciare programmi e strategie perfette da subito. Faremo errori, e le cose che faremo bene, non saranno perfette; ci scapperà qualche cazzata grossa; dopo che avremo stabilito tutto per i prossimi sei mesi o sei anni accadrà qualcosa che ci farà cambiare tutto.
Unire persone libere
Non lo so, non posso saperlo, nessuno di noi può saperlo: quello che nasce potrà essere definito Movimento o diversamente, ma cosa deve fare è chiaro: unire persone libere su qualche obiettivo comune, senza chiedere loro di rinunciare alla diversità di idee sul resto”.
La parola che più usa Aprile è libertà. Possiamo aggiungerci l’orgoglio, ma anche la sana rabbia per rimettere a posto le cose, rispetto a un secolo e mezzo di soprusi che hanno visto anche i nostri stessi rappresentanti essere tra i carnefici.
Io ci sono
Abbicciamm tutt cos !!!!