Al Monte di Pietà successo di pubblico per il primo spettacolo del nuovo cartellone voluto da "Taormina Arte"
Nell’ambito degli eventi proposti da Taormina Arte 2011, ha preso il via ieri il cartellone teatrale “Un palco a Messina”, un esperimento nuovo, promosso dal Comitato organizzativo, affinché il Festival possa arrivare fuori dalle proprie mura e coinvolgere un pubblico che spesso non ha l’opportunità di seguire la rassegna taorminese. È toccato al teatro pirandelliano e alla pièce “L’uomo dal fiore in bocca”, aprire le danze nella suggestiva cornice del Monte di Pietà.
Poco prima dell’inizio dello spettacolo, due attori si aggirano, in maniera guardinga e inquietante, tra gli occhi increduli del pubblico. La scenografia è molto scarna, quasi ridotta all’essenziale: ai piedi della monumentale scalinata, si scorgono due sedie e due tavolini da bar.
All’improvviso, sulla scena fa capolino Corrado Tedeschi che, rompendo l’illusione che le luci avevano creato, pone una semplice domanda al pubblico: “Avete visto due uomini?”. Questi si scopriranno essere due “personaggi pirandelliani”, inviati dagli eredi di Pirandello, al fine di verificare che Tedeschi rimanga fedele al testo del maestro girgentino.
Con insigne bravura, Tedeschi interagisce con la platea, che collabora con lui nel tentativo di arrivare insieme a definire chi sia realmente l’ “attore pirandelliano”: ritornano i temi della solitudine, delle molteplici verità, dello specchio e dello smarrimento umano, attraverso celebri riferimenti ad “Uno, nessuno e centomila” ed altre opere dello scrittore siciliano.
“Un giorno dopo l’altro” di Luigi Tenco, cantata dallo stesso Tedeschi, chiude la prima parte della spettacolo e introduce la vera e propria rappresentazione.
Ne “L’uomo dal fiore in bocca”, portato per la prima volta sulle scene nel febbraio 1923, un pacifico avventore che ha perso il treno si ritrova ad ascoltare la dolente storia di un uomo ammalato di epitelioma, un cancro o come scrive lo stesso Luigi Pirandello, un fiore che la morte, passando, gli «ha ficcato» in bocca. La moglie vorrebbe che lui se ne stesse quieto in casa, oggetto delle sue amorevoli cure: come può, invece, un uomo, a cui la sorte ha prescritto morte certa, rimanere inerme di fronte allo scorrere degli ultimi momenti rimastigli? Qui Pirandello fa sì che il protagonista, riferendosi al terremoto che pochi anni prima aveva sconquassato le città dello Stretto, adotti una metafora per illustrare la sua triste condizione: «Immagini i cittadini di Messina, spogliarsi placidi placidi per mettersi a letto, ripiegare gli abiti, mettere le scarpe fuori dell'uscio, e cacciandosi sotto le coperte godere del candor fresco delle lenzuola di bucato, con la coscienza che fra poche ore sarebbero morti. Le sembra possibile?».
Sinceri applausi hanno salutato l’esibizione degli attori (oltre a Corrado Tedeschi, Claudio Moneta e Roberta Petrozzi), cimentatisi in un non facile testo che, però, ha riscosso il placet della platea.
Il prossimo appuntamento, Truculentus, commedia di Plauto con Eleonora Brigliadori, andrà in scena giovedì 28 luglio alle 21:30, sempre al Monte di Pietà, con ingresso libero. La rassegna proseguirà fino a domenica 28 agosto.
(di Claudio Staiti e Angela Russo)