Pnrr, lo smacco è servito: da Paola a Reggio niente Alta velocità

Pnrr, lo smacco è servito: da Paola a Reggio niente Alta velocità

Mario Meliado

Pnrr, lo smacco è servito: da Paola a Reggio niente Alta velocità

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lunedì 07 Giugno 2021 - 15:00

La conferma questa mattina da parte del sottosegretario al Sud Nesci, durante il Consiglio comunale “aperto” nella città di San Francesco

Ora, lo “certifica” anche il sottosegretario al Mezzogiorno Dalila Nesci: l’Alta velocità da Paola – fondamentale centro e snodo ferroviario del Cosentino – a Reggio Calabria città ce lo si può sognare. Quantomeno, con le agognate risorse del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
E meno male che, per dirla con le parole del Governatore calabrese – e di Taurianova, nella Piana di Gioia Tauro – Nino Spirlì, sull’Alta velocità il governo Draghi ci ha dato ascolto… Se non ci avesse ascoltato?

Investimenti da 11,2 miliardi

Questa mattina la Nesci ha infatti preso parte al Consiglio comunale “aperto” a Paola, evidenziando come la tratta Salerno-Reggio Calabria incarni «una delle infrastrutture più rilevanti per i collegamenti nazionali nonché europei, e lo strumento indispensabile per lo sviluppo del Sud».
Di qui, l’inserimento nella Missione 3 del Pnrr – “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” – di un investimento complessivo da 11 miliardi 200 milioni di euro. Investimento «destinato ai collegamenti ferroviari ad alta velocità verso il Sud per passeggeri e merci a lunga percorrenza, che include interventi sulla Salerno-Reggio Calabria».

Tre cardini. Nessuno nel Reggino

Tutto ok, quindi, per l’Alta velocità ferroviaria fino alle porte dello Stretto?
Macché. Con gli interventi finanziari dal Pnrr, l’Alta velocità a Reggio non ci arriverà.
La componente del governo Draghi spiega il perché dal punto di vista tecnico: i tronconi fondamentali dell’intervento da circa 11 miliardi infatti saranno tre, e di questi nessuno nel Reggino.
Il primo sarà il tratto Battipaglia-Praia a Mare (che quindi riguarderà Campania, Basilicata e assai marginalmente la Calabria settentrionale). Il secondo il tratto Praia a Mare-Tarsia, «per offrire uno snodo verso Sibari e la tratta jonica». Il terzo e ultimo, la nuova galleria ferroviaria Paola-Cosenza.

Beffa-Pnrr: «Usate altri fondi»

Tutte cose utilissime, quelle che si otterranno con questi tre tronconi d’intervento. Ma il fondamentale collegamento ad alta velocità verso la Sicilia? Detto in altre parole: ma come si può pensare al Ponte, se non ci sarà neanche l’Alta velocità per arrivarci?
La chiosa del sottosegretario Nesci sul tema ha lo spiacevole sapore della più amara delle beffe. «Da Paola in giù, è a mio avviso auspicabile investire sulla riqualificazione dell’attuale linea ferrata costiera, adeguandola all’alta velocità, piuttosto che idearne una nuova nell’entroterra». E potrebbe anche starci, eh. Se non fosse che questa locuzione è un altro modo di dire che il Recovery Fund non passa di qui. Al punto che col Pnrr neppure si procederà all’elettrificazione della dorsale ferroviaria jonica, emblema dell’arretratezza infrastrutturale della Calabria. Ma è chiaro, gli interventi per elettrificarla paiono «opportuni» (meno male), da effettuare magari insieme alla sistemazione idrogeologica di vari tratti di strada ferrata lungo le coste joniche della Calabria.
Interessante.
Sì, ma i soldi? Questi cruciali interventi sarebbero tutti «da finanziare con risorse europee, nazionali e regionali».
Insomma: giù le mani dal Pnrr… Servirà ad altro.

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