Pochi fondi nel Messinese e il ponte specchietto per le allodole

Pochi fondi nel Messinese e il ponte specchietto per le allodole

Marco Olivieri

Pochi fondi nel Messinese e il ponte specchietto per le allodole

Tag:

domenica 23 Giugno 2024 - 20:51

Sugli Fsc 2021-27 permane il silenzio dei rappresentanti messinesi della maggioranza. E anche l'opposizione potrebbe essere più incisiva

di Marco Olivieri

MESSINA – Fondi sviluppo e coesione per la Città metropolitana di Messina. Alcuni giorni fa abbiamo posto il problema: “Briciole”  per Messina? Le opposizioni devono fare squadra. E ancora prima: Se Messina soccombe, tocca ai parlamentari farsi sentire. Il tema è la conferma, ancora una volta, della marginalizzazione, non solo per i fondi Fsc 2021-27, del territorio messinese.

Si tratta di un patto tra governo nazionale e regionale da 6.8 miliardi di euro, con 580 interventi in Sicilia. Solo 457 milioni di euro nel Messinese. Ma non è solo l’opposizione a dovere fare sentire la propria voce. In primis, sarebbe corretto sentire la voce dei parlamentari messinesi, nazionali e regionali, della maggioranza. I primi, in questi giorni, dediti a votare all’infausta autonomia differenziata. Solo in Calabria Forza Italia ha espresso il suo “no”, con i suoi rappresentanti.

Il ponte, il 60% dei Comuni ignorati e il confronto politico da riprendere

Da parte sua, il senatore leghista Nino Germanà rivendica gli 1,3 miliardi per il ponte sullo Stretto. Ma la controversa grande opera attiene a una scelta nazionale ed eventualmente europea. Nel caso dei fondi Fsc, il ponte fa dunque da specchietto per le allodole per celare una scelta politica che “premia” o penalizza in base all’appartenenza o meno al centrodestra? Il sospetto è normale ma è anche vero che, qualunque schieramento ci sia stato a livello comunale, e il centrodestra perde le elezioni dai tempi di Accorinti, la messa ai margini di Messina è apparsa per molto tempo un processo irreversibile. E che affonda negli anni Ottanta e Novanta, quando prima governavano Dc e Psi e poi venne il tempo del bipolarismo.

Ma torniamo al concreto. Si legge in una nota firmata da 49 sindaci: “Solo il 40% dei Comuni della provincia di Messina riceverà finanziamenti, mentre il restante 60% è stato completamente ignorato. Questo, nonostante i progetti presentati fossero già esecutivi e cantierabili. Anche la Città metropolitana di Messina, unica tra le tre metropoli siciliane, non ha ricevuto alcun finanziamento, in netto contrasto con quanto avvenuto per Palermo e Catania. I sindaci denunciano una totale mancanza di concertazione con i territori durante il processo di selezione dei progetti”.

Il problema è politico e serve un confronto fra tutte le forze

Per Messina, ci sono i 16,8 milioni del Fondo di sviluppo e coesione per la Cittadella della cultura all’ex “Margherita”, poco più di 9 milioni per il depuratore di Tono e un’attenzione alla viabilità in autostrada, tra i 580 interventi previsti. In particolare, i 19,2 milioni per il porto di Tremestieri, il restauro e la riquaificazione del forte Gonzaga, i 40 milioni per la realizzazione dello svincolo di Monforte San Giorgio, la riqualificazione della costa a Contesse e Maregrosso e la sistemazione idraulica del torrente Papardo, tra gli altri.

Sono tanti i progetti cantierabili esclusi? Sì e il problema, di conseguenza, è politico. Dalla messa in sicurezza delle discariche di Portella Arena e di Vallone Guidari a ulteriori finanziamenti per l’efficientamento della rete idrica, fino a due interventi nella via Don Blasco e molte opere nel territorio provinciale, tante richieste della Città metropolitana non sono state accolte.

Su questo, e molto altro, serve un confronto fra tutte le forze politiche, con i rappresentanti nei territori di maggioranza e opposizione. Basta silenzi e omissioni. Il futuro passa da idee e progetti per realizzarli, a partire da ciò che si può migliorare nei territori. E che deve trovare posto nell’agenda nazionale, europea e regionale. Solo partendo dalla concretezza, ed entrando nel merito delle questioni, si può invertire la rotta. E anche chi è all’opposizione può incalzare e svolgere un’azione più incisiva.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007