Un gruppo di ex rappresentanti degli istituti che in questi giorni sono in occupazione lanciano un appello agli studenti che stanno protestando. "Non permettete a nessuno di interstarsi le vostre battaglie" scrivono gli ex.
“Scuole occupate a Messina. Si ripete una tradizione che nel corso degli anni ha accompagnato il percorso scolastico di centinaia di studenti. Si tramanda questo rituale di anno in anno, e prosegue ancora oggi. Chi di noi non l' ha mai vissuta? Chi da protagonista, chi agendo dietro le quinte, chi magari astenendosi contrariato o altrimenti manifestando il proprio disappunto e il proprio dissenso. Una cosa è certa l' occupazione appartiene agli studenti come i banchi, i libri e la polvere dei gessetti. Spesso si liquida un fenomeno simile con la semplice frase: “ un modo per saltare giorni di scuola”. In realtà siamo davanti a un evento così peculiare che nessun aggettivo o descrizione potrebbe bastare. L' occupazione è come la vivi, ognuno ha la SUA occupazione. E' divertimento, feste, è sentirsi grande per un paio di giorni e per la prima volta, ma è anche impegnarsi seriamente,è confontarsi con i problemi della nostra piccola realtà : la scuola!
Noi, da ragazzi un po' più “anzianotti” , è proprio di questo profilo che vogliamo parlare. Le manifestazioni, le proteste, le occupazioni sono per noi il nostro primo banca di prova. Sono le occasioni nelle quali noi ragazzi ci affacciamo al “mondo reale”, quello che si muove fuori dalle mura scolastiche, e ci esponiamo, dimostriamo a tutti che anche noi abbiamo qualcosa da dire, abbiamo voglia di fare. Sono le occasioni nelle quali la nostra generazione prova a dare una bella immagine di sé, in cui urla ciò che vuole senza mezzi termini e con tutto il fiato che ha in gola. In una parola cresciamo. E' proprio in vista di questi eventi che così ci si riunisce, ci si confronta, si programma, si organizza. Come volere negare che anche questo non sia SCUOLA!
Non pensiamo di fare retorica o di esagerare quando diciamo che le varie occupazioni, manifestazioni, sit in, autogestioni ci hanno lasciato più di Platone, Cicerone o Hegel.
Eravamo proprio noi studenti dentro quelle scuole ed eravamo proprio noi che con la nostra testa, anche magari sbagliando, come è giusto che sia a una certa età, avevamo la voglia di portare avanti le nostre piccole grandi battaglie. Sbagliando sì, perché è questo il bello del gioco, è bello sperimentare, è bello formarsi autonomamente, ridere degli errori fatti. E' giusto che sia stato così, ed è giusto che continui a essere così. Non vogliamo un percorso già segnato da seguire, noi vogliamo tracciare il nostro, vogliamo seguirlo e scrivere la nostra storia.
In questi giorni passando per il Corso Cavour, trovando sulla strada due scuole una dietro l' altra, tanti di noi, si sono fermati un momento e per un attimo sono tornati indietro a qualche anno fa.
Siamo tornati alle nostre occupazioni, a quel senso di libertà, all' eccitazione di pensare a una scuola intera affidata alle nostre mani e a misura di studente, alla purezza di un' organizzazione che passa solo dagli studenti, e da nessun altro, abbiamo pensato a tutte le battaglie che abbiamo condotto credendoci fino all'ultimo, alle intere giornate e nottate impiegate a immaginare una scuola migliore!
“E allora – vi starete chiedendo – perché state scrivendo tutto questo, perché ci ricordate quello che già sappiamo, che stiamo facendo proprio in questi giorni??”
Perché non è così. Non lo state facendo da soli.
Da semplici spettatori, estranei alla vicenda (come è giusto che sia), quello che vediamo è ben altro, purtroppo.
Quello che vediamo è “un adulto” , un “ex studente”, insomma, una persona esterna ed estranea alla scuola a gestire e organizzare tutto questo, e non dall'inizio della protesta ma da circa un anno, gestendo anche manifestazioni e cortei. Leggiamo il suo nome su giornali e siti internet, lo vediamo in televisione INTESTARSI COMPIACIUTO LE VOSTRE BATTAGLIE.
COME POTETE PERMETTERE TUTTO QUESTO??
Come potete aver deciso di rinunciare a tutte quelle magnifiche esperienze che vi abbiamo raccontato prima, e che purtroppo sappiamo che mai conoscerete come abbiamo fatto noi!
Quando leggiamo di assemblee permanenti, incontri di approfondimento, cineforum, non possiamo che essere contenti. I ragazzi dimostrano che non fanno occupazione solo per perdere un paio di giorni di scuola o per fare una bella esperienza. Quello che non và è un' altra cosa. Siete voi decidere i dibattiti?? Voi a prendere la parola e a guidare la vostra scuola armati di megafono alle manifestazioni e alle assemblee??Voi che avete chiamato Ingroia per scrivere la costituzione degli studenti??Siete Voi ad andare in tv come leader della protesta e rappresentanti degli studenti?O è lui?
Forse non è come pensiamo noi, e allora non possiamo che farvi i complimenti per il bellissimo lavoro portato avanti. Ma se così non fosse, ci chiediamo e vi chiediamo: Ma vi siete rincoglioniti????
Quando alcuni genitori arrabbiati ci hanno contattato raccontandoci la vicenda, noi avevamo preso la cosa con molto scetticismo: “Le solite cose da genitori apprensivi” abbiamo pensato. Ma poi ci siamo documentati e abbiamo potuto constatare che non è così. Abbiamo conosciuto una realtà di un ragazzo universitario come noi, che anziché occuparsi delle questioni (e sono tante ve lo assicuriamo) che riguardano la nostra università, si dedica alle questioni scolastiche cercando forse di lasciare il segno a ragazzi politicamente vulnerabili. Sono questi gli anni in cui voi DOVETE far crescere un VOSTRO SENSO CRITICO, e dovete farlo da soli. Non avete bisogno di nessun “padrino” o “santone”!
Lo abbiamo visto piantonare davanti alle scuole, lo abbiamo visto guidare i vostri cortei, lo abbiamo visto… e non lo dovevamo vedere!
Questo è un periodo difficile e triste per la politica, a tutti i livelli, ma la politica vera, genuina, sincera, è proprio quella che si impara a scuola e che NESSUNO VI POTRA’ MAI INSEGNARE.
Siate VOI gli unici artefici del vostro pensiero e delle vostre battaglie
Sviluppate le vostre idee, sperimentatele, sbagliate, e riprovate. E così che si cresce, non ascoltando chi è fuori dalla vostra realtà.
Ci rivolgiamo a voi perché vogliamo che siate voi stessi a rendervi conto della situazione perché (se non siamo stati chiari) LA SCUOLA E' QUALCOSA CHE APPARTIENE SOLO E UNICAMENTE A VOI!
RIPRENDETEVELA!”
Daniele Travisano e Giuseppe Tiano (ex Rappresentanti Liceo Scientifico Seguenza)
Paolo Corrente e Claudio Costanzo (ex Rappresentanti Liceo Scientifico Archimede)
Fabrizio Giunta (ex Rappresentante Liceo Bisazza)
Francesco Torre, Antonino De Domenico, Carlo Domenico Gentile,Gabriele Novarese, Andrea Picciolo, Francesco Zavettieri, Calogero Leanza, Francesco Mobilia,Giorgio Nania,Luigi Asmundo,Alessandro Calderone,Daniele Pollicino,Alessandro Maniaci,Federico Pagliara(Ex Rappresentanti ed Ex Studenti del Liceo Classico Maurolico)