Policlinico (e non solo): è guerra tra Pietro Navarra e Salvatore Cuzzocrea

Policlinico (e non solo): è guerra tra Pietro Navarra e Salvatore Cuzzocrea

Rosaria Brancato

Policlinico (e non solo): è guerra tra Pietro Navarra e Salvatore Cuzzocrea

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mercoledì 11 Novembre 2020 - 16:03

L'affondo dell'ex Rettore nei confronti dell'attuale. "Cuzzocrea è come il bue che dice cornuto all'asino". "Ma Navarra chi l'ha visto in pandemia?"

Sullo sfondo c’è il Policlinico, ma non solo. Ci sono sassolini nelle scarpe, ci sono fibrillazioni interne all’Ateneo, c’è la politica, c’è anche il recente commissariamento del Cus Unime dopo una serie di polemiche. Insomma, sullo sfondo dello scontro tra l’ex Rettore Pietro Navarra (oggi deputato Pd) e il Rettore Salvatore Cuzzocrea, c’è molto di più del numero dei posti letto al Policlinico. E quello di oggi è il primo atto “visibile” di uno scontro finora sotterraneo.

Navarra: sei il bue che dice….

Ad affondare il colpo stamattina è stato Navarra, con una nota che prende spunto dalla diretta facebook del sindaco, durante la quale De Luca ha letto la trascrizione di un video incontro informale sulla sanità. A quell’incontro, tra gli altri, hanno partecipato i Dg delle strutture ospedaliere, il sindaco e il Rettore. Ed è da quanto dichiarato da De Luca che Navarra prende spunto per sferrare il colpo al Policlinico, al Rettore ed all’ex Dg Laganga (peraltro voluto in quel ruolo dallo stesso Navarra). E l’ex Rettore dice all’attuale Magnifico: sei il bue che dice cornuto all’asino…..Insomma gli contesta di guardare la pagliuzza nell’occhio del dg Paino del Papardo invece di vedere la trave che è al Policlinico (in tema di posti letto covid).

La diretta della discordia

Sono molto preoccupato del livello di improvvisazione che ha regnato sovrano nella gestione dell’emergenza Covid a Messina- scrive Navarra– Leggo puntualmente dichiarazioni smentite dai fatti che testimoniano ampiamente l’irresponsabilità con la quale sono stati affrontati i rischi legati alla diffusione del virus. Un paio di giorni fa ho assistito a una diretta web, ripresa poi da numerosi media locali, in cui il Sindaco De Luca leggeva alcuni stralci del verbale di una riunione tenutasi il 30 ottobre con i rappresentanti delle Aziende ospedaliere della provincia di Messina e con il Rettore dell’Università. Mi sono cadute le braccia: si assisteva a una interlocuzione in cui, per usare un famoso detto che rende bene l’idea, il bue diceva cornuto all’asino, ovvero il Rettore Cuzzocrea criticava, deridendolo, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Papardo, nascondendo le inadempienze del Policlinico che, dopo le scelte di questa estate, si trova in una situazione addirittura peggiore dell’ospedale nella zona nord della città

Il mistero dei posti letto covid

Nel resoconto della riunione fatto dal Sindaco De Luca, il Rettore si sorprendeva del fatto che i 7 posti di terapia sub-intensiva al Papardo non fossero stati ancora convertiti in posti di terapia intensiva Covid, così come previsto dalla programmazione sanitaria regionale. Dimenticava però di comunicare che l’Università e l’Azienda Ospedaliera Universitaria non fossero stati capaci di allestire al Policlinico, in ben 8 lunghi mesi, i 12 posti di terapia intensiva Covid, anch’essi previsti dalla programmazione regionale. Infatti, i 12 posti di terapia intensiva di cui parla il Rettore, realizzati al Padiglione C, non sembrerebbero essere attivi perché non a norma per la rianimazione, con grave spreco di risorse pubbliche. Conseguentemente, la dozzina dei malati Covid attualmente ricoverati al Policlinico in terapia intensiva occuperebbero i letti della terapia intensiva generale, sottraendoli alle emergenze ordinarie dell’ospedale, che vedrebbero restringersi, quindi, ai soli 4 o 5 restanti posti di terapia intensiva la dotazione di letti a loro dedicata.

“Deficit gestionale al Policlinico”

Quindi – prosegue Navarra – anche il Policlinico soffre pesantemente di una assoluta mancanza di programmazione con conseguenze inevitabili sull’attività di emergenza ordinaria dell’Azienda. I 16 posti di terapia intensiva nel Padiglione C (8 dei quali riconvertibili in terapia intensiva), i cui lavori sono stati consegnati recentemente e il cui completamento richiederà almeno qualche mese, sono frutto dell’azione del nuovo Commissario, Gianpiero Bonaccorsi, che si è dovuto confrontare, sin dal suo insediamento, con una situazione di grave deficit amministrativo e gestionale nel pieno della ripresa dell’epidemia largamente presa sotto gamba dai vertici universitari che, con superficialità, hanno sottovalutato a partire da maggio scorso le carenze strutturali del Policlinico in attesa della seconda probabile – e nei fatti poi verificatasi – ondata dei contagi”.

Dopo Laganga il diluvio?

Navarra focalizza l’attenzione su quanto accaduto da maggio in poi, quando Laganga è andato via, lasciando comunque, secondo quanto dallo stesso Laganga dichiarato, un percorso già avviato. Non si comprende bene quando secondo Navarra sia iniziata l’incapacità di programmazione, se cioè questa abbia radici nel periodo della pandemia o sia limitata al periodo giugno-settembre (quando non era ancora stato nominato il commissario). Dopo Laganga il diluvio? O lo scontro nasce da fibrillazioni e dinamiche interne al Policlinico ed all’Ateneo?

Navarra: sono preoccupato

Pertanto- continua Navarra– oggi il Policlinico universitario non avrebbe attivo alcun posto di terapia intensiva destinato ai malati Covid che, pertanto, occupano una parte considerevole dei letti di terapia intensiva generale (una dozzina sui 16 posti). È pur vero che in piena emergenza, a questi possono essere aggiunti nuovi posti ricavati dalle sale operatorie e dalle sale di terapia intensiva post operatoria, ma tutto ciò non rappresenterebbe una soluzione, quanto piuttosto un ulteriore problema. Sono seriamente preoccupato, infatti, che a Messina l’altra faccia dell’epidemia, per esempio quella che si occupa dei malati cardiologici o di quelli oncologici, possa arrecare alla salute dei cittadini più danni del Covid per l’insipienza e la mancanza di programmazione di chi avrebbe dovuto preparare la struttura assistenziale del Policlinico alla seconda ondata di contagi e non lo ha fatto, nascondendosi dietro affermazioni vuote che mostrano, purtroppo, irresponsabilità e difetto di serietà.

Navarra: Messina salva per fortuna

“Se nella prima fase dell’epidemia, la fortuna ha evitato alla Sicilia e alla città di Messina le conseguenze drammatiche della diffusione del contagio, non è detto che la buona sorte ci assista una seconda volta. Mi auguro che dalle parole e dagli annunci vuoti si passi presto ai fatti anche per dare il giusto supporto a tutto il personale medico, infermieristico e, più in generale, sanitario che non ha mai smesso, nonostante tutto, di dedicarsi ai malati bisognosi di assistenza e di cure e che, al di là delle carenze strutturali, continuerà a dare il massimo per salvare vite umane». Insomma Navarra non le ha mandate a dire, sebbene per la verità occorre dire che in pandemia la risposta sanitaria del Policlinico è stata eccellente e che la “buona sorte” ha incontrato anche buoni medici e buona sanità.

E Cuzzocrea risponde

Non si è fatta attendere la risposta del Rettore Cuzzocrea. E se nella prima parte della risposta Cuzzocrea riporta non solo i numeri ma in che modo l’Università intera (e non solo il Policlinico che pure è stato il vero cuore e motore dell’intera macchina anti covid) ha fronteggiato la pandemia, è nella seconda parte che risponde per le rime. Una risposta più breve rispetto alla nota dell’ex Rettore, ma basata in gran parte sui numeri. Cuzzocrea ricorda al suo predecessore che nei mesi del lockdown non si è sentita la vicinanza né come ex Rettore né come parlamentare del Pd e che invece lo si è visto solo in occasioni di polemiche.

Cuzzocrea: Università in trincea

Premesso che il Rettore ha il dovere di difendere e tutelare tutte le attività prodromiche alla ricerca e alla didattica che si svolgono al Policlinico Universitario, le quali, pur essendo state, ovviamente, sacrificate durante questa ondata di pandemia, hanno proseguito a svolgersi regolarmente. In linea con le indicazioni del governo nazionale e regionale, fin dall’inizio della pandemia, l’Università e il Policlinico, con tutto il personale docente, non docente e del ruolo sanitario, si sono fatti carico delle esigenze di un’intera comunità cittadina (gel, piattaforme informatiche, maschere per la ventilazione, respiratori, sportello psicologico per anziani, bambini, medici e personale sanitario, individuazione del Policlinico quale ospedale Covid nella prima ondata di pandemia).

Cuzzocrea: ecco i numeri

Ad oggi i vertici dell’azienda Policlinico universitario non hanno lesinato il loro impegno nel garantire quanto previsto dal Piano sanitario regionale, avendo accanto il Rettore e l’Università di Messina tutta. Vale la pena qui ricordare come, proprio per garantire le attività chirurgiche, al Policlinico sia stata aperta la TIPO al padiglione F e la rianimazione al padiglione H, che mette a disposizione posti di rianimazione per pazienti non Covid. Il Policlinico garantisce fin da oggi 86 posti di degenza ordinaria per pazienti Covid, che l’ attuale andamento pandemico considera come fondamentali, ed è pronto ad arrivare sino a 38 posti di rianimazione per pazienti Covid.

“Chi l’ha visto in pandemia?”

I numeri quindi sono la prima risposta di Cuzzocrea a Navarra e non solo i numeri della prima ondata ma anche quelli di queste settimane. La trascrizione delle sue domande a Paino, durante l’incontro tra dg, verteva sull’assicurarsi che tutte le strutture sanitarie fossero in grado di dare risposte adeguate alla seconda ondata. Ma l’affondo è sul finale. L’attuale Rettore rispedisce al mittente Navarra le polemiche e sembra dire: “chi l’ha visto?” con riferimento alla presenza istituzionale del parlamentare Pd durante la pandemia sia nei confronti del Policlinico che della città in emergenza covid. Solo oggi, mentre sono in corso mutamenti organizzativi al Policlinico e rimodulazioni legate al Covid, l’ex Rettore interviene a gamba tesa.

“La richiesta formulata dal Rettore, durante una riunione informale, alle altre autorità sanitarie cittadine, di predisporre l’adeguata accoglienza nelle diverse strutture della città, di tutti i pazienti, covid e non,  in attuazione del piano regionale, attiene ad un semplice atto di responsabilità – prosegue Cuzzocrea -.” Il Rettore, nella sua dichiarazione, afferma, poi, di ritenere “inaccettabili e strumentali le valutazioni dell’onorevole Navarra, la cui vicinanza istituzionale, peraltro, in questi lunghi mesi di pandemia, né l’Università né il Policlinico universitario, hanno avvertito, se non in coincidenza di inutili e sterili polemiche. “

La politica stia fuori dall’Ateneo

In conclusione ribadendo che la gestione dell’Università rimane fuori e distante dalle dispute politiche, auspica da parte di tutte le forze sociali e politiche, ogni sforzo reale e concreto a salvaguardia della salute pubblica e della collettività. Non serve in questo periodo di pandemia utilizzare a qualunque fine esternazioni che poco hanno a che fare con la tutela della salute pubblica e alimentano inutili allarmismi nei cittadini, in un momento in cui dovrebbe prevalere la coesione e la solidarietà di tutti verso tutti.

L’impressione è che lo scontro sia appena agli inizi

Un commento

  1. Nostalgico della prima (vera) repubblica. 11 Novembre 2020 20:52

    L’impressione è che siano solo due persone che si sono divise delle fette importanti di potere, e che Messina sia come l’Italia nelle condizioni in cui versiamo per incapacità di persone come queste

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