Policlinico Messina, concorso per infermieri pediatrici. Il Tar ammette i ricorsi

Policlinico Messina, concorso per infermieri pediatrici. Il Tar ammette i ricorsi

Francesca Stornante

Policlinico Messina, concorso per infermieri pediatrici. Il Tar ammette i ricorsi

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martedì 26 Novembre 2019 - 15:30

I ricorrenti rappresentati dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti sono stati riammessi alla prova scritta

Il Tar di Catania riaccende la speranza di tantissimi candidati al concorso che il Policlinico di Messina ha bandito per reclutare 5 infermieri pediatrici. In tanti avevano segnalato irregolarità dopo la prova scritta che si era svolta nello scorso mese di ottobre. E così sono scattati i ricorsi.

Il Tribunale amministrativo ha accolto i ricorsi proposti dagli avvocati messinesi Santi Delia e Michele Bonetti ed ha ammesso alla prova scritta del concorso per l’assunzione di 5 posti di collaboratore professionale e sanitario – infermiere pediatrico, calendarizzata per domani 27 novembre i ricorrenti rappresentati dai due legali.

Una buona notizia soprattutto perché si trattava di un concorso atteso da oltre un decennio. Gli avvocati spiegano che si era da ben 13 anni che non si attivava una procedura concorsuale riservata proprio a tale peculiare profilo di infermieri.

«Un titolo, quello di infermiere pediatrico, che spessissimo è escluso da procedure concorsuali di profili in parte analoghi e che pertanto può aspirare alla stabilizzazione ed all’assunzione solo all’esito di specifiche procedure legate proprio a tale profilo».

Più di dieci anni di attesa

Un’attesa che si era rivelata vana per i circa 200 esclusi all’esito della prova scritta. Sempre gli avvocati spiegano che tanti partecipanti hanno raccontato di numerosi episodi poco chiari. «In molti hanno lamentato la presenza nella batteria di quesiti di diverse domande prive di attinenza “specifica”, come prevedeva il bando, al peculiare profilo dell’infermiere pediatrico. Segnalata una illegittima procedura di consegna degli elaborati che non ha imposto, allo scadere del tempo previsto dal bando, la consegna delle penne ed ha quindi consentito a moltissimi candidati di continuare indisturbati la propria prova. In tanti hanno anche evidenziato il mutamento dei criteri di valutazione delle domande rispetto alle generiche previsioni del bando».

Adesso seguiranno i necessari approfondimenti su quanto effettivamente accaduto. Intanto però il Tar, accogliendo le tesi dell’avvocato Santi Delia, ha ammesso i ricorrenti alla partecipazione alle prove.

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