L'affondo - Svincoli: Buzzanca si arrende

L’affondo – Svincoli: Buzzanca si arrende

L’affondo – Svincoli: Buzzanca si arrende

giovedì 24 Settembre 2009 - 10:03

E fa bene, ma deve guardare ancora più lontano

Dobbiamo ammetterlo, è stato un gesto coraggioso: dopo decenni di insuccessi, l’amministrazione messinese si è arresa all’evidenza e ha affidato ai tecnici dell’ANAS la supervisione e la direzione lavori della realizzazione degli svincoli Annunziata-Giostra. Nonché della doppia canna.

I concetti espressi da Buzzanca sono stati chiarissimi: una nuova stagione ha bisogno dei tecnici più preparati, dei professionisti più qualificati. Il sindaco è perfettamente cosciente che su svincoli e approdi si gioca tutto o quasi e li vuole assolutamente realizzare.

Bene, molto bene.

Così deve parlare un amministratore pubblico: i professionisti ai quali erano stati affidati gli svincoli non sono stati in grado di portare a termine l’incarico perciò … si mandano via. E si chiede la collaborazione di chi ne sa di più. Non buttiamo la croce addosso a nessuno, si saranno anche impegnati al massimo delle loro capacità, ma hanno fallito. In questa sede non interssa capire perché. E’ quella che Max Weber chiama etica della responsabilità, che si pone in contrasto con l’etica delle intenzioni. Di ispirazione luterano-calvinista la prima, intrisa di indulgente perdonismo cattolico la seconda. Non vogliamo scadere nella facile analogia secondo la quale la regola dovrebbe valere pure per i politici; e quindi anche il popolo sovrano dovrebbe essere in grado di ritirare la fiducia agli amministratori incapaci e affidare la gestione della città ad altri. Magari di diversa provenienza … geografica. Sono battutacce: le regole della democrazia liberale impongono che questa possibilità sia data ai cittadini solo ogni 5 anni.

E così sia.

Consentiteci però una considerazione, anche se amara.

E la offriamo gratuitamente al nostro sindaco, che è certamente uomo in grado di distinguere tra una critica sterile e una riflessione costruttiva: le affermazioni da lui fatte sul Ponte mostrano ancora una volta una visione limitata del tema Ponte. Che ci preoccupa e molto.

Buzzanca elenca per l’ennesima volta il pacchetto di misure compensative concordato con la Stretto di Messina: 500 milioni di opere a terra di cui la città beneficerà anche se all’improvviso il Ponte non si dovesse più fare. In realtà, quelle elencate costano molto di più;

è un elenco sterminato, se se ne realizzasse la metà sarebbe già un bel risultato.

Il punto è che il sindaco sembra non capire che il Ponte, non è uno strumento per adeguare la viabilità cittadina, ma deve essere visto come è un fattore economico in grado di dare un impulso decisivo all’economia messinese.

Per fare un esempio concreto, baratteremmo volentieri il mini svincolo di Ganzirri o il bypass Annunziata-Pace con l’insediamento a Messina del Centro direzionale di contrada Piale, che porta con sé un indotto duraturo e di grande qualità.

Va da sé che quello che stiamo affrontando non è il dilemma Ponte si/Ponte no – questo nostro ragionamento dovrebbe valere anche per i NoPonte – ma la convinzione che i fautori del Si, devono ingegnarsi a trovare nell’attraversamento stabile opportunità di sviluppo sostenibile e durevole. Che vanno ben al di là della realizzazione della variante di Faro Superiore in direzione Tono. Se la società concessionaria e i politici -pontisti- non sono capaci di individuare queste opportunità, di spiegarle ai Messinesi e di inserirle in un vincolante programma di lavori – non come hanno fatto nello sciagurato Accordo di Programma del 2003, al quale non ha partecipato nessun Messinese e del quale oggi piangiamo le conseguenze -, avranno ragione coloro che vedono l’opera come un’imposizione che fa comodo solo ai Governi nazionale e regionale. E temiamo che per farlo ci vorranno i carriarmati. Coraggio, Peppino, guarda lontano, molto più in là delle prossime scadenze elettorali.

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