Fumata nera alla prima seduta. Slitta ad oggi il Consiglio di amministrazione dell’Atm per l’approvazione del bilancio consuntivo 2006 e del preventivo 2007. La seduta di ieri sera è stata tolta dopo che il sindaco ha convocato il presidente Franco Providenti a colloquio per chiedere chiarimenti, presumibilmente sull’impostazione del consuntivo e sulla situazione dei passivi riferiti agli anni precedenti il 2006. Per il 2006, invece, assicura il direttore generale Claudio Conte, «il bilancio è in pareggio, grazie alla politica di contenimento dei costi adottata dall’azienda. Abbiamo ridotto le corse degli autobus, cercando di salvaguardare il tram, che è il fiore all’occhiello della città, e abbiamo tagliato le quote di straordinario dei dipendenti. Ciò ha comportato disagi per gli utenti e per la stessa macchina organizzativa interna dell’azienda». Nonostante il pareggio, però, l’Atm sembra sempre sull’orlo del collasso. Il direttore punta il dito contro il disavanzo ereditato a partire dal 1999, che è andato crescendo negli anni, ed ha condannato l’azienda ad una cronica condizione debitoria. Sempre Conte: «A fronte di un aumento dei costi, dal gasolio ai pezzi di ricambio, e dell’ampliamento dell’organico – dal ’99 ad oggi l’Atm ha assunto circa 180 unità – i trasferimenti da parte del Comune sono rimasti gli stessi, e addirittura quelli della Regione sono diminuiti. Si pensi che per i costi di esercizio del tram la Regione non contribuisce minimamente, perché il calcolo delle spettanze verso le aziende trasporti comunali sono fatti in base alla legge 68/93, che non contempla il tram di Messina, allora inesistente». Riguardo al piano industriale, invocato dai sindacati come dall’assessore alla Viabilità Arturo Alonci, il direttore riferisce che: «circa un mese fa abbiamo proposto all’Amministrazione un piano di risanamento, senza il quale un piano industriale sarebbe un libro dei sogni. Fissa degli obiettivi in termini di maggiori incassi (contravvenzioni, abbonamenti, titoli di viaggio) e minori costi. Intanto il Consiglio ha approvato la pianta organica. Io credo che per l’inizio delle attività, a settembre, saremo in grado di proporre ai sindacati una bozza di piano industriale». Sul tavolo c’è anche la questione della trasformazione dell’azienda in S.p.a., che a detta di molti rappresenta un passaggio essenziale per la “normalizzazione- dell’Atm. «Il processo è già in corso – assicura Conte, – stiamo procedendo alla ricognizione degli immobili e alla valutazione estimativa del patrimonio. Queste verifiche prenderanno tempo, non so dire quanto. Quello che posso dire è che anche secondo me la trasformazione in S.p.a. produrrà effetti benefici sulla conduzione dell’azienda, introducendo il rischio del fallimento, che farà da deterrente alla cattiva gestione». Più a portata di mano sembra l’approvazione da parte dell’Amministrazione del contratto di servizio proposto dall’azienda. Sempre Conte: «Nel contratto figurano i nostri doveri rispetto al servizio e gli impegni del Comune rispetto ai trasferimenti a copertura dei buchi. Quindi i buchi di bilancio, che sono fisiologici per un’azienda di utilità sociale come l’Atm, si trasformano in somme corrisposte dalla controparte».
Atm: è tempo di bilanci
venerdì 15 Giugno 2007 - 08:42
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