A chiederlo è il consigliere provinciale di Rifondazione Comunista Francesco Andaloro, che ha presentato un’interrogazione. Sollecitati chiarimenti anche sugli aspetti economici della gestione degli istituti e sui livelli occupazionali

Mancano circa venti giorni all’inizio del nuovo anno scolastico 2009-2010, ma la condizione dei plessi di competenza della Provincia Regionale (istituti secondari superiori) non è del tutto chiara. A chiedere delucidazioni sull’argomento, il consigliere provinciale del gruppo Rifondazione Francesco Andaloro, che ha scritto un’interrogazione rivolta al presidente della Provincia attraverso la quale chiede se: l’Amministrazione ha dato mandato ai propri tecnici per verificare se tutti i locali adibiti a scuola hanno i requisiti richiesti dalla legge sulla sicurezza antisismica; se l’amministrazione ha fatto verificare ai propri tecnici se i locali in affitto adibiti a scuole rispettano gli standards normativi previsti dalla normativa vigente in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche e se è vero che in molti stabili adibiti a scuole bisogna fare una serie di lavori di adeguamento e ristrutturazione per renderle agibili”.

Interrogativi che hanno anche dei risvolti di natura economica. Andaloro chiede infatti anche se, in base ai fondi stanziati nel bilancio 2009, l’amministrazione ritenga necessario fare uno sforzo finanziario maggiore per reperire altre somme per la sicurezza antisismica delle strutture scolastiche. Inoltre, se l’amministrazione si è attivata a fare osservare ai locatori la legge al fine di obbligarli a spendere una parte degli affitti per ottemperare alla normativa in materia di edifici scolastici e se i pagamenti avventi fino ad oggi per le locazioni siano stati effettuati previa verifica dell’obbligo del locatore ad eseguire la manutenzione straordinaria.

Senza dimenticare l’aspetto occupazione: “L’amministrazione – continua il consigliere di sinistra – intende attivarsi presso le sedi preposte a livello regionale e nazionale al fine di inserire i docenti rimasti senza cattedra e gli insegnanti di sostegno tornino nelle classi ad aiutare i già sfortunati giovani della nostra provincia? L’amministrazione si attivi presso la sede del provveditorato agli studi di Messina per conoscere il numero dei docenti rimasti senza posto di lavoro”.

ER