«La mobilitazione annunciata ci sarà» assicura Testa (Cisl) «e il commissariamento non è un alibi». Lotronto (Uil): «Questo stand-by politico non aiuta».
Ma non doveva essere un autunno “caldo-? Chiaramente non ci riferiamo all’aspetto climatico, che da questo punto di vista va in tutt’altra direzione, ma alla mobilitazione che i sindacati cittadini avevano annunciato nei confronti dell’Atm, rea di non aver dato segnali incoraggianti dopo le richieste dei sindacati stessi, che si erano riuniti per discuterne addirittura nel giugno scorso. Abbiamo chiesto un “aggiornamento-, e così ci ha risposto Enzo Testa, segretario provinciale della Cisl Trasporti. «L’azienda in questo momento – afferma – addebita certi ritardi alla crisi politica che sta vivendo la città, e alle mancate risposte che inevitabilmente ha avuto dal Comune. Noi comunque abbiamo lanciato un campanello d’allarme, ed è chiaro che quando noi cerchiamo un’interlocuzione, lo facciamo per trovare una soluzione alle problematiche non solo inerenti i lavoratori, ma anche gli utenti, in questo caso la città. A noi non interessa il clientelismo frutto delle richieste del politicante di turno, noi chiediamo di migliorare la qualità del servizio. Non ci interessa che si assumano persone indicate dal politico o ausiliari per imboscarli negli uffici. Avevamo annunciato una mobilitazione, è vero – aggiunge Testa – e la mobilitazione ci sarà sicuramente, anche perché il tempo sta scadendo. Se la decadenza del sindaco e della giunta può complicare le cose? Guardi, dico solo – conclude – che i migliori accordi li facemmo proprio con il commissario precedente, dunque non si creino ulteriori alibi».
Più preoccupata, invece, per la situazione politica creatasi appare la Uil Trasporti. «Con la decadenza del sindaco abbiamo perso un interlocutore – fa notare il segretario provinciale Giuseppe Lotronto – e se il commissario dovesse decidere di far cadere anche il cda dell’Atm, allora le cose si complicherebbero ulteriormente. Noi stiamo continuando a monitorare, concentrandoci anche sull’efficienza del programmi sui turni invernali. Ma il discorso è sempre uguale: qualsiasi programma è deficitario per la carenza del parco macchine, che è la causa principale per la quale non si riesce a soddisfare le necessità degli utenti, in particolare per quel che riguarda i villaggi collinari, dove non si garantisce nemmeno il minimo delle tre corse per turno. E’ stata fatta qualche modifica per la zona sud, ma troppo poco. Sono azioni di rincorsa attraverso escamotage che portano a poco. E’ sempre il solito discorso della coperta troppo corta. Eravamo in procinto di esternare queste nostre considerazioni – prosegue Lotronto – ma questa situazione di stand-by istituzionale ha complicato tutto. Noi rimaniamo nella nostra posizione, che mira ad una mobilità più efficiente».
Lotronto si sofferma anche sugli ausiliari del traffico. «Se davvero si vuole un servizio più efficiente – afferma – bisogna mettere gli ausiliari del traffico nelle condizioni di esercitarlo. Mi riferisco in particolare alla rimozione forzata dei mezzi, un servizio che non può essere scisso dalle funzioni degli ausiliari. E’ vero che possono multare la seconda fila, ma è pur vero che poi si verificano situazioni oggettive, come il tizio che sposta la macchina ancor prima che l’ausiliare possa fare la multa, o come spiacevoli episodi di vera e propria violenza fisica ai danni degli ausiliari stessi. Non è facile operare per strada, anche perché gli ausiliari sono poco assistiti dai vigili urbani, e non sono pubblici ufficiali come loro. E’ assurdo che tra le funzioni degli ausiliari, che sono dipendenti Atm, non ci sia il collegamento con il servizio di rimozione, che si effettua con mezzi dell’Atm stessa».