Il candidato sindaco del centro-sinistra propone il completamento e la realizzazione di impianti innovativi, che puntino al compostaggio ed alla biostabilizzazione senza inquinare l'ambiente
Cumuli di immondizia fuori dai cassonetti dislocati in ogni zona della città. E’ questa la desolante “cartolina” che migliaia e migliaia di turisti sbarcati in questi ultimi giorni in città avranno impressa nella loro mente. E sull’emergenza rifiuti, che ha messo in ginocchio Messina, interviene il candidato sindaco del centro-sinistra, Felice Calabrò, il quale dimostra di avere le idee chiare su quale dovrà essere in futuro il metodo di gestione della raccolta e dello smaltimento.
«Dobbiamo avere il coraggio – scrive in una nota – di chiudere definitivamente con la "politica del buco" e voltare pagina nella gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Stiamo rischiando di diventare ostaggio di vecchie logiche che nulla hanno a che vedere con una società civile e moderna. E lo dico non solo pensando all'immagine che resterà negli occhi e nei ricordi dei turisti che, appena sbarcati a Messina, inciampano nel sacco di spazzatura di turno, ma anche per noi stessi, che ogni mattina, non riusciamo neanche più a camminare nei marciapiedi o per strada senza trovarci di fronte ad un contesto che non è degno di una città occidentale».
L’aspirante sindaco parla di «spettacolo indecoroso non solo di fronte agli occhi degli altri, ma anche ai nostri stessi occhi» e ritiene che l’unica cosa da fare sia «voltare pagina» . Calabrò afferma, inoltre, che bisogna smetterla «di pensare di continuare a gestire lo smaltimento dei rifiuti limitandoci a portarli in discarica e gettarli in un buco, con un'operazione che costa ogni anno 10 milioni di euro e non risolve il problema»
Il candidato del centro-sinistra giudica una grande idea la Strategia Rifiuti Zero è una grande idea, ma attualmente non applicabile perché «prima di arrivare a quel traguardo dobbiamo iniziare il percorso, e c'è un solo modo: chiudere definitivamente con la stagione delle discariche».
«A Messina – continua Calabrò nella nota- il progetto per la realizzazione di un impianto di biostabilizzazione a Pace è stato interrotto dall'amministrazione di centro-destra consentendo la prosecuzione del vecchio metodo di smaltimento. Dobbiamo invece riprendere tutti quei percorsi e progetti avviati, per i quali ci sono anche i finanziamenti, per il completamento e la realizzazione di impianti innovativi, che puntino al compostaggio ed alla biostabilizzazione senza inquinare l'ambiente. E' perfettamente inutile parlare di raccolta porta a porta e di differenziata se prima non risolviamo il problema a valle, che è quello degli impianti».
Calabrò si prefigge l’obiettivo di lasciare al passato la "politica del buco" ed avviare un nuovo modo di gestire il rifiuto, inteso come risorsa. «Utilizzando impianti tecnologicamente moderni – spiega – a Messina non solo riusciremo a risparmiare 10 milioni di euro ogni anno, ma creeremo nuova occupazione, nuovo reddito e soprattutto una nuova mentalità, che è quella di ridurre al minimo il rifiuto da smaltire, quello cioè che non può essere trasformato in alcun modo né riutilizzato. La politica Rifiuti Zero inizia nelle nostre case con la cultura della riduzione del rifiuto e poi, dalle nostre case prosegue nei quartieri con la raccolta differenziata ed infine si conclude negli impianti di compostaggio e di riutilizzo che rappresentano il segnale del vero cambiamento».
Calabrò prone un taglio netto col passato perché »non è tollerabile che la città si riempia di spazzatura ogni qual volta soffia "il vento del più forte", o il tira e molla con la società di gestione della discarica ci mette nelle condizioni di dover aspettare con i mezzi dietro i cancelli chiusi. La nostra città merita di meglio e di più».
Bello Bello sarei d’accordo..
Maaa…
se non ricordo male all’epoca furono proprio loro del PD a fare casino, assieme ai residenti di quelle zone, quando si parlò del termovalorizzatore…
anche se non mi faccio il sangue acido perchè “tutto il mondo è paese” e il nostro, l’Italia, a confronto con paesi come la Svezia che è costretta a comprare i rifiuti dall’UK perchè dei nostri non si fida, è l’unico che ricava pochissimo o niente dallo sfruttamento della “munnizza”.
Ora il candidato giustamente propone un impianto di Biostabilizzazione…e tutti i residenti che allora fecero macello che ne pensano?
Belle parole ma che non dicono nulla! Dobbiamo smetterla di qua…. dobbiamo cambiare… dobbiamo… dobbiamo… Ma di concreto, Calabrò, cosa propone? Di belle parole siamo stufi! Calabrò dica chiaramente, e non in “politichese” cosa intende fare. Ma che siano cose realizzabili, perché il libro dei sogni, ormai, non lo legge più nessuno!
Concordo con il tuo commento, ma, ahi noi, in campagna elettorale qualche “stupido” che ci crede c’è sempre.
Vorrei ricordare al mio candidato Sindaco della coalizione di Centrosinistra che la termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani, eseguita con una struttura tecnologica di processo di medie dimensioni non costa molto,è questo penso sia molto importante visto le condizioni economiche del nostro Comune.
Inoltre possiede un sistema di filtraggio dei fumi al camino che è notevole, ha un buon dispositivo in continuo che monitora la qualità dell’aria nella zona limitrofa dell’effluente gassoso (fumo) conferito verso l’ambiente. E poi si può utilizzare il calore prodotto in vari modi(acquacoltura,riscaldamento,ecc)
Quindi sarebbe da pensarci, prima di imbastire mega raccolte differenziate che per andare a regime necessitano di molto tempo e un rodaggio impegnativo.