“Caldaia sicura”, il consiglio comunale approva il regolamento. Sì “bipartisan” per le procedure di smaltimento degli inerti

“Caldaia sicura”, il consiglio comunale approva il regolamento. Sì “bipartisan” per le procedure di smaltimento degli inerti

“Caldaia sicura”, il consiglio comunale approva il regolamento. Sì “bipartisan” per le procedure di smaltimento degli inerti

venerdì 16 Aprile 2010 - 13:32

Il regolamento per il servizio di controllo degli impianti termici potrà essere affidato anche ad un soggetto esterno, con un esperienza nel settore di almeno 5 anni. Materiali di risulta delle operazioni edili e di demolizione: posti diversi paletti. Approvata anche la presa d'atto del progetto sulla Piattaforma logistica di Tremestieri

Dopo settimane di stallo e di polemiche su temi “caldi” come quello dei servizi sociali, il consiglio comunale ha ripreso, finalmente, a deliberare. E’ stata approvata stamani la delibera sul regolamento per il servizio di controllo degli impianti termici nel territorio del Comune, la cosiddetta operazione Caldaia sicura. Sostanzialmente vengono disciplinati i controlli necessari che il Comune deve effettuare per accertare l’effettivo stato di manutenzione e di esercizio dell’impianto termico, nonché per verificare l’osservanza delle norme relative al rendimento di combustione, ai fini di dare adempimento al Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili. Palazzo Zanca potrà affidare il servizio ad un soggetto esterno ma con una clausola, inserita con un emendamento: il soggetto dovrà avere almeno cinque anni di esperienza nel settore.

Il Consiglio ha approvato anche una delibera di indirizzo, proposta da Pippo Capurro (Pdl) ma condivisa in maniera “bipartisan” per stabilire le procedure circa lo smaltimento di inerti e materiali di risulta provenienti dalle operazioni edili di costruzione e demolizione (i cosiddetti “sfabbricidi”). Sono direttive, “paletti”, ai quali dovranno attenersi i dipartimenti Attività edilizie e repressione abusivismo, Pianificazione urbanistica, Manutenzione strade, Urbanizzazioni primarie ma anche lo Sportello unico attività produttive e la Polizia municipale. Le procedure sono diverse a seconda della tipologia di operazione. In caso di opere non assoggettate a controlli edilizi da parte dell’autorità comunale, il proprietario dell’immobile che effettua i lavori dovrà obbligatoriamente indicare la modalità di smaltimento degli sfabbricidi, la ditta a cui sarà affidato e i volumi del materiale di risulta, comunicando il tutto alla Polizia municipale.

Per le opere assoggettate a semplice comunicazione o deposito al Comune, oltre agli obblighi di cui sopra, il tecnico incaricato dovrà obbligatoriamente inserire, nella relazione allegata alla comunicazione dei lavori, i volumi del materiale di risulta presuntivamente prodotto. Terzo caso, il più frequente, ossia le opere per le quali è necessaria concessione, autorizzazione, Dia o altro provvedimento emesso dal Comune, ognuno di questi provvedimenti «non potrà essere rilasciato se non dopo che il concessionario del provvedimento abbia documentato le modalità di smaltimento del materiale di risulta presuntivamente prodotto e la ditta di smaltimento indicata o l’autorizzazione all’utilizzo della discarica, e ciò anche nel caso di concessione edilizia auto assentita», cioè quella più abituale, che si ottiene per “silenzio – assenso”. Anche a fine lavori il concessionario dovrà certificare l’effettiva esecuzione del servizio di smaltimento, «indicando la quantità effettiva del materiale e la discarica o centro di recupero o stoccaggio presso la quale sono stati conferiti i rifiuti». Previste, chiaramente, anche delle sanzioni: per il titolare dei lavori si passa da un minimo di 500 euro ad un massimo di 5000, per la ditta incaricata dello smaltimento dai 750 euro ai 5000. Essendo delibera d’indirizzo, della questione si dovrà occupare la giunta, ma con un emendamento di Felice Calabrò del Pd è stato deciso di dare mandato alla commissione consiliare competente di predisporre un vero e proprio regolamento.

Il consiglio comunale, inoltre, ha approvato la presa d’atto del progetto preliminare delle opere della piattaforma logistica di Tremestieri. Ricordiamo che il bando per la procedura aperta, per l’affidamento della progettazione e costruzione dei lavori inerenti la piattaforma logistica intermodale di Tremestieri con annesso scalo portuale – 1° stralcio funzionale, era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana lo scorso febbraio. Il bando era stato firmato dal sindaco Giuseppe Buzzanca a gennaio, nella sua qualità di commissario delegato per l’Emergenza Traffico a Messina. L’appalto prevedeva la progettazione e costruzione della piattaforma logistica per merci ro-ro da realizzarsi attraverso il completamento dell’omonimo porto ro-ro esistente, compreso il riutilizzo dei materiali di dragaggio per finalità in tutto o in parte di recupero ambientale (ripascimento delle aree costiere a nord in maniera essenziale), e tutte le opere di banchinamento, di protezione foranea, di realizzazione dei piazzali dedicati alla area logistica e non, compresi gli impianti tecnologici, di ripascimento dell’arenile a nord della foce del torrente Larderia (almeno fino alla foce del torrente Zafferia).

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