Campetti di Pompei, Palazzo Zanca “frena” eventuali operazioni edilizie

Campetti di Pompei, Palazzo Zanca “frena” eventuali operazioni edilizie

Campetti di Pompei, Palazzo Zanca “frena” eventuali operazioni edilizie

martedì 23 Febbraio 2010 - 15:37

Se ne è parlato in commissione Urbanistica, ospite il IV quartiere. L’assessore Capone (Mobilità): «Non potranno essere concessi nulla osta dalla Viabilità». Corvaja: «Inciderà anche il Piano paesaggistico»

Ad oggi nessun progetto edilizio è stato presentato a Palazzo Zanca circa la zona dei campetti di Pompei, al centro di diversi dibattiti in queste settimane. Ma qualora dovesse arrivare, non potrebbe ottenere il nulla osta da parte del dipartimento Viabilità del Comune. Ad affermarlo stamani, nel corso della seduta della commissione consiliare Politiche del territorio dedicata all’argomento, l’assessore alla Mobilità urbana Melino Capone ed il dirigente Domenico Manna. «Difficilmente si potrà dare un parere favorevole – ha spiegato Capone – perché anche realizzando una strada di piano questa collegherebbe quattro strettoie». Che è quanto vanno sostenendo tutti coloro che hanno alzato la voce rispetto alla sola ipotesi che lì dove oggi ci sono i campi sportivi di Pompei possa nascere una palazzina di sei piani, con in testa la IV circoscrizione, oggi rappresentata dal consigliere Francesco De Pasquale. Perché se è un dato inconfutabile che quell’area, nello sciagurato Piano regolatore in vigore, è classificata B4c, dunque edificabile fino a 21 metri d’altezza, è altrettanto pacifico che nella realizzazione di un eventuale edificio si violerebbe l’articolo 2 delle Norme tecniche d’attuazione dello stesso Prg. Che prevede: « Le sole previsioni del Prg non conferiscono la possibilità di trasformazione edilizia e del suolo ove le principali opere di urbanizzazione primaria (almeno rete idrica, viaria e fognante) manchino o non siano in corso di realizzazione da parte del Comune o non siano comunque idonee, a meno che i richiedenti la trasformazione si impegnino, con apposito atto, a realizzarle o ad adeguarle a propria cura o spese, secondo le prescrizioni di legge».

In questo caso non solo la strada d’accesso è evidentemente insufficiente (via delle Mura è poco più che un budello, buono a malapena per il passaggio di una sola auto), ma sarebbe impossibile crearne una alternativa. «Ad oggi non risulta presentato alcun progetto», ha specificato l’assessore all’Urbanistica Pippo Corvaja, ma una ditta costruttrice avrebbe già fatto richiesta agli uffici comunali di un certificato di destinazione urbanistica, segno che quel terreno è entrato nel mirino dei costruttori. «Ci sono due profili da considerare – ha detto Corvaja – quello sociale, sotto il quale è chiaro che la sottrazione quelle strutture sportive alla città recherà un grande danno, e quello amministrativo, secondo cui bisogna da un lato prendere atto che quell’area è B4c, ma dall’alto che le Norme tecniche d’attuazione consentono all’amministrazione di fare le proprie valutazioni. Senza contare che il Piano paesaggistico, le cui norme di salvaguardia sono in vigore da dicembre, inciderà sulla questione (non si può costruire a 50 metri dai luoghi di culto, ndr)». L’assessore all’Urbanistica è tornato poi sulla questione più generale del Prg: «Contiene indici e rapporti mistificati rispetto alla realtà. Contiene errori macroscopici, che non capisco come non possano essere stati rilevati da tecnici e commissioni, circa i volumi delle sanatorie del 1985 e del 1994, delle quali non si è tenuto conto. E i piani quadro sono storture anche peggiori. Un’ulteriore deficienza: dal 1913 non si sono più realizzate strade, lì dove un tempo transitavano i capretti oggi si fa passare le autovetture».

Ad ogni modo i fari del Comune (e a quanto pare anche della magistratura) sono ormai accesi sul caso dei campetti di Pompei (il comitato parrocchiale, ha annunciato De Pasquale, diffiderà ad ogni modo l’amministrazione comunale). Anche per evitare che un’eventuale concessione edilizia, come la stragrande maggioranza di quelle che vengono fuori dal Comune, venga rilasciata con l’assurda formula del silenzio-assenso. «Chiederò ufficialmente – afferma Mimmo Guerrera, che ha presieduto la commissione di stamattina – che il parere della Viabilità venga considerato propedeutico. In ogni caso il silenzio assenso non sarebbe l’ultima parola, perché la concessione potrebbe comunque essere sospesa in autotutela. Ma c’è l’impegno dell’amministrazione affinché tutto ciò non accada e io vigilerò su questo».

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