Campo Rom San Raineri. Caroniti: «L’ipotesi autocostruzione si conferma la più attendibile. Priorità ai beni pubblici»

Campo Rom San Raineri. Caroniti: «L’ipotesi autocostruzione si conferma la più attendibile. Priorità ai beni pubblici»

Campo Rom San Raineri. Caroniti: «L’ipotesi autocostruzione si conferma la più attendibile. Priorità ai beni pubblici»

giovedì 08 Aprile 2010 - 06:08

Confronto aperto ieri a Palazzo Zanca per discutere del futuro della comunità rom che da oltre 20 anni risiede a Messina

La riunione tenutasi ieri pomeriggio a Palazzo Zanca per discutere del futuro della comunità rom residente ne campo di San Raineri, conferma quanto emerso nei giorni scorsi: l’ipotesi più “gettonata”, infatti, per la sistemazione delle famiglie destinatarie dell’ordinanza di sgombero, è quella dell’autocostruzione, cioè della collaborazione attiva da parte degli stessi stranieri, della ristrutturazione di immobili da individuare sul mercato e all’interno dei quali poi andare ad abitare. «L’idea – spiega l’assessore Dario Caroniti promotore dell’incontro convocato dal presidente della Consulta comunale che opera nel settore delle attività sociali Filippo Cammaroto – sarebbe quella di scontare il valore della ristrutturazione dall’affitto. Il fatto di far collaborare attivamente i diretti interessati alla risistemazione della loro futura casa, è una risposta anche nei confronti della cittadinanza a cui vogliamo dimostrare che nulla viene regalato nulla, e soprattutto a nessuno». Soddisfati della possibile soluzione anche i rappresentanti della comunità rom che hanno preso parte all’incontro.

Qualche riserva è stata mostrata rispetto all’eventuale possibilità di ristrutturazione di immobili privati: «Qualcuno ha legittimamente sollevata l’obiezione che trattandosi di beni non pubblici, pur partecipando ad un’attività di risistemazione dell’edificio, gli stessi rom potrebbero comunque correre il rischio di rimanere senza un tetto. Per questo è stato deciso che in ogni caso il progetto di autocostruzione riguarderà innanzitutto immobili pubblici e solo in un secondo momento, in caso di ulteriore necessità, si ricorrerà a beni privati».

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