Cercasi idee per lo sviluppo

Cercasi idee per lo sviluppo

Cercasi idee per lo sviluppo

domenica 10 Giugno 2007 - 13:15

Il futuro di Messina si chiama turismo. Questo è quanto è emerso dal dibattito sulla situazione economica organizzato sabato mattina nell’aula consiliare di palazzo Zanca dalle associazioni “Pensiero Comune- e “Lega siciliana Autonomie locali-. Gli esponenti del mondo politico, sindacale, imprenditoriale e civile presenti hanno fornito ognuno la propria analisi e le proprie ricette per il superamento dello stallo socioeconomico che la città vive da un paio di decenni.

Nell’introduzione al confronto, Maurizio Rella, consigliere dei Ds, ha auspicato il ritorno della politica al dialogo con la gente. Il sindaco Francantonio Genovese, a questo proposito, ha ricordato che la Conferenza Economica Cittadina ha avuto proprio il ruolo di fare venire allo scoperto le proposte dei cittadini relative ad ogni settore della vita sociale ed economica. Ed ha annunciato che la giunta sta preparando un documento di sintesi dei risultati ottenuti dalla Conferenza. Ha poi sottolineato che nessuno sviluppo è possibile senza l’accordo e la collaborazione di tutte le istituzioni e della società civile e ha sottolineato che il punto forte su cui si basa l’ipotesi di riscatto della città è l’affaccio a mare, con il recupero anche dell’area attualmente occupata dalla Fiera e della zona falcata.

L’intervento di Rosario Ansaldo Patti, presidente della Lega siciliana delle Autonomie locali, ha rimarcato la necessità «di non chiudersi nel campanilismo, ma di collegarsi alle opportunità che saranno fornite dal ciclo di programmazione comunitaria 2007-2013 e dalla dichiarazione del Mediterraneo area di libero scambio». Inoltre Patti ha sottolineato che «ben 120.000 cittadini messinesi dorme nei villaggi, aree totalmente abbandonate a sé stesse, mentre si assiste in città al fiorire della speculazione e del rampantismo edilizio. L ‘impegno dell’Amministrazione – ha continuato – dovrebbe andare verso la creazione dell’area integrata dello Stretto, che sarebbe un potenziamento delle ricchezze rappresentate dall’artigianato e dalle risorse turistiche. In questo senso i fondi Fintecna ex Ponte devono essere usati per la realizzazione della metropolitana del mare, del nuovo nodo ferroviario e del potenziamento dell’approdo di Tremestieri. Il tutto in tempi il più rapidi possibile».

L’assessore allo Sviluppo economico Gaetano Santagati ha replicato che «parlare di area integrata è troppo generico, si dovrebbe piuttosto lavorare nel senso di un’area metropolitana, con la creazione di una rete politico-istituzionale che coinvolga le due province e i tre comuni (Messina, Villa, Reggio) che si affacciano sullo Stretto. Se la vocazione del territorio è il turismo, si deve pensare a salvaguardare l’ambiente, e di recuperarlo lì dove è stato trascurato. La speculazione edilizia è contraria a questa prospettiva, mentre lo sforzo del Comune deve andare verso l’integrazione delle diverse zone della città. Ma gli enti e le istituzioni cittadine sono ostacolati da troppi commissariamenti, che rallentano lo sviluppo, mirando al mantenimento dello status quo».

Il presidente della Confesercenti Giovanni Calabrò ha ricordato, infine, che il piano di smobilitazione delle Ferrovie dallo Stretto è iniziato nel 1991, «quindi non si capisce perché tale società debba conservare il controllo di aree tanto pregiate e tanto vaste del territorio messinese. La politica cittadina deve rivendicare il proprio ruolo nei confronti delle scelte strategiche per lo sviluppo, altrimenti continuerà a dare una immagine debole e poco attrattiva agli imprenditori locali e esterni. Che continueranno a non fidarsi del nostro territorio come base per nuovi investimenti e imprese».

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