La bomba la sganciano i “brigugliani” Pergolizzi e Canfora, che citano il Testo unico degli Enti locali: «Sono trascorsi quattro anni dalla trasformazione in Spa, dopo due anni i Comuni devono cedere le quote»
Nuova grana per l’amministrazione Buzzanca e, manco a dirlo, a provocarla sono i due esponenti, a Palazzo Zanca, della corrente Briguglio, i consiglieri comunali Nello Pergolizzi e Claudio Canfora (nelle foto). Nel mirino l’Amam, società della quale proprio Pergolizzi è stato consigliere d’amministrazione. Secondo i due consiglieri del Pdl, già da due anni il Comune avrebbe dovuto provvedere a cedere le quote azionarie della società. A sancirlo il Testo unico degli Enti locali, e in particolare il comma 1 dell’art. 115, che testualmente recita: «I comuni, le province e gli altri enti locali possono, per atto unilaterale, trasformare le aziende speciali in società di capitali, di cui possono restare azionisti unici per un periodo comunque non superiore a due anni dalla trasformazione».
Di anni, in realtà, ne sono trascorsi quattro, più qualche mese. Era il 14 dicembre 2004, infatti, quando il consiglio comunale approvava la trasformazione dell’Amam in società per azioni e tutt’oggi il Comune è azionista unico. Attraverso un’interrogazione, Pergolizzi e Canfora chiedono al sindaco di dare «precisa risposta in ordine alle iniziative in atto assunte o da assumere al fine di ottemperare ed applicare quanto previsto dalla suddetta normativa», e al tempo stesso di spiegare «le motivazioni per le quali non si è ancora provveduto alla cessione, nei termini di legge, di parte delle quote azionarie della società».
(foto Dino Sturiale)