L’esponente “dissidente” del Pd: «Gravi i ritardi sul Triennale, mentre l’imprenditoria è con l’acqua alla gola»
Una maggioranza litigiosa, un’opposizione ostruzionistica. In mezzo, nella baraonda del consiglio comunale, c’è Paolo Saglimbeni, in rotta con l’ala maggioritaria del partito a cui ancora appartiene, il Pd, ma ancora lontano dalle posizioni di un centrodestra in cui non si riconosce. Così il consigliere dell’area Letta del Pd non esita a lanciare siluri, tanto da una parte quanto dall’altra. «In un momento così difficile per la nostra città – afferma – i ritardi di approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche da parte del consiglio comunale, per le beghe interne della maggioranza e l’irresponsabilità di un’opposizione che non esita a presentare 330 emendamenti, a scopo meramente ostruzionistico contro l’interesse generale, assume una particolare gravità».
«L’imprenditoria è con l’acqua alla gola – continua Saglimbeni – i disoccupati aumentano, i giovani tornano ad emigrare con sempre maggiore frequenza, la famiglie e le fasce deboli sono sempre più in difficoltà e il consiglio cosa fa ? Blocca per il 2009 l’avvio di investimenti che avrebbero potuto dare un po’ di ossigeno alla nostra economia cittadina in settori cruciali quali il risanamento, la mobilità urbana, il turismo, ecc.».
«Tutto questo nel silenzio delle forze politiche – conclude il consigliere comunale – proprio mentre aumentano i solleciti e le denunce delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali. Forse che lo stato comatoso del comune di Messina è un argomento che non li riguarda? O non è il caso di attivarsi per far ritirare questi emendamenti e accelerare così l’approvazione del piano triennale per salvare il salvabile?».
s.c.