In consiglio comunale tengono ancora banco i servizi sociali. Domani intervento di Buzzanca, ma Sparso, Carreri e Serra occupano l'aula ad oltranza

In consiglio comunale tengono ancora banco i servizi sociali. Domani intervento di Buzzanca, ma Sparso, Carreri e Serra occupano l’aula ad oltranza

In consiglio comunale tengono ancora banco i servizi sociali. Domani intervento di Buzzanca, ma Sparso, Carreri e Serra occupano l’aula ad oltranza

mercoledì 07 Aprile 2010 - 12:09

Il consigliere del Pdl mantiene l'impegno preso una settimana, nonostante la comunicazione del presidente Previti: «Domani alle 11 il sindaco riferirà sulla questione». Pare che la Regione stia per dare via libera alla proroga. Ad assistere alla seduta di oggi i lavoratori della cooperativa Futura

E’ ancora il Don Orione a tenere banco in consiglio comunale. Si è tornati a parlare della paradossale vicenda del centro socio-riabilitativo per 32 disabili gravi il cui rapporto col Comune, regolato da un protocollo d’intesa, è scaduto il 28 febbraio, ma solo il 27 ci si è accorti che non era possibile prorogarlo. O almeno così pareva. Da giorni voci insistenti dicono che la Regione sia pronta a dare il via libera ad una proroga, probabilmente inferiore ai sei mesi inizialmente indicati dal sindaco Giuseppe Buzzanca. Il quale avrà la possibilità di chiarire tutto (anche rispetto alle dichiarazioni pesanti rese dal vicesindaco Ardizzone, che ha criticato l’operato del sindaco nella vicenda) domani mattina alle 11, come comunicato oggi dallo stesso Buzzanca al presidente del consiglio comunale Pippo Previti. Ma non è bastato a spegnere sul nascere la protesta che ha deciso di inscenare Roberto Sparso, che come aveva annunciato la settimana scorsa, ha iniziato l’occupazione permanente dell’aula fino a quando la questione non verrà risolta. Accanto a lui anche il consigliere di Risorgimento messinese Nino Carreri e in serata anche Salvatore Serra. La tensione, dunque, rimane alta. Così Giuseppe Melazzo (Udc): «Il sindaco parli chiaro sulla volontà reale che c’è sul Don Orione. Lo si convochi già per stasera in consiglio comunale». Proposta messa ai voti, tra le polemiche, con conseguente caduta del numero legale (il Pd aveva abbandonato l’aula, spiegheremo più avanti perché).

Ma non c’è stato solo il Don Orione al centro della discussione di oggi, alla quale hanno assistito i lavoratori della Cooperativa Futura, senza stipendi da cinque mesi. Sul più generale argomento dei bandi di gara arriva un ordine del giorno presentato da Giorgio Muscolino dell’Udc e sottoscritto da altri consiglieri, con il quale si chiede di «sospendere le procedure di gara e rivedere i bandi, in modo da garantire una regolare esecuzione delle procedure e fornire altresì, espletate le gare, un servizio conforme a quanto previsto dalle normative e giurisprudenza vigenti». Nell’ordine delle giorno vengono specificate una serie di peculiarità della normativa che non sono state previste nei bandi. La prima: le stazioni appaltanti hanno l’obbligo di inserire nei bandi di gara gli oneri di sicurezza, i quali non sono soggetti a ribasso d’asta. Né possono essere ricompresi in altri costi previsti per spese generali, né da parte della stazione appaltante né da parte dei concorrenti. La seconda: si evidenzia che nella determinazione del costo del personale la stazione appaltante deve tenere conto sia delle ore mediamente lavorate sia delle ore teoriche.

Nei bandi, invece, negli oneri del personal sono previste solo le ore mediamente lavorate mentre, nell’elenco dei documenti da presentare, “pena esclusione”, vi è la dichiarazione che il prezzo offerto tiene conto degli oneri previsti dalla vigente normativa per la sicurezza fisica dei lavoratori nonché degli obblighi in materia di sicurezza e delle condizioni di lavoro. Dunque sono compresi negli altri costi previsti per le spese generali. L’ordine del giorno è stato inviato in commissione per ulteriori chiarimenti, prima di tornare in aula per il voto. Ma Nello Pergolizzi (Pdl) sottolinea: «Qui si ribadisce che c’è il rischio che queste gare siano irregolari. Tutto questo mentre, a quanto mi risulta, sono già state aperte le buste, dunque l’aggiudicazione sarebbe imminente».

Rimane aperto il problema Cooperativa Futura, del quale i consiglieri avrebbero voluto investire il sindaco. «E’ a Palermo», era stata la prima risposta. «Non è vero – ha smentito Felice Calabrò del Pd – è qui, ed è grave che sia stato detto il contrario. Chiedo un incontro immediato col sindaco per discutere della questione Futura, della quale l’amministrazione deve assumersi la responsabilità». Ma il sindaco non s’è fatto vedere, e il Pd ha abbandonato l’aula.

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