Corona e Germanà (Pdl) stanno con i vertici del partito: “Minoranza vuole sovvertire il ruolo delle maggioranze negli Enti Locali siciliani”

Corona e Germanà (Pdl) stanno con i vertici del partito: “Minoranza vuole sovvertire il ruolo delle maggioranze negli Enti Locali siciliani”

Corona e Germanà (Pdl) stanno con i vertici del partito: “Minoranza vuole sovvertire il ruolo delle maggioranze negli Enti Locali siciliani”

lunedì 01 Giugno 2009 - 10:42

I deputati messinesi prendono posizione sulla sospensione degli assessori dell'area Micciché. Intanto la polemica con Lombardo non si placa. Il presidente della Regione: “Se servono firme per mozione di censura gliele presto io”

Il deputato regionale messinese Roberto Corona (nella foto), è intervenuto con decisione sulla questione venutasi a creare all’interno del Pdl dopo l’azzeramento e la ricomposizione del Governo regionale, a seguito del quale sono stati sospesi i due assessori dell’area Micciché, Bufardeci e Cimino, rei di avere accettato l’incarico assegnatogli da Raffaele Lombardo.

Una decisione, quella dei vertici del Popolo della Libertà, che ovviamente ha avuto diversi strascichi. Tra questi sicuramente la presa di posizione di diversi amministratori della Provincia di Siracusa, che hanno deciso a loro volto autosospendersi dal Pdl in segno di solidarietà con il deputato-assessore Titti Bufardeci. Sulla vicenda si è espresso Corona, commentando: “L’atteggiamento assunto dagli amici di Siracusa è inconsueto e poco rispettoso del ruolo della maggioranza del Pdl e del mandato che hanno ricevuto dagli elettori”.

Il parlamentare messinese, che negli ultimi tempi ha espresso più volte la propria preoccupazione per gli inquietanti risvolti che la crisi del Governo Lombardo ha prodotto sull’assetto istituzionale della Regione, ha poi continuato: “Non è accettabile che la minoranza di un Partito moderato, come il nostro, assuma comportamenti eclatanti al fine di sovvertire il ruolo di ampie maggioranze che a Messina come a Enna, a Palermo, come a Catania e nel resto della Sicilia la pensano diversamente avendone diritto e mandato elettorale”.

“In attesa di un’auspicabile chiarimento, ritengo giusto, corretto e doveroso aderire alla linea politica del Pdl e sostenuta in Sicilia dai coordinatori regionali Castiglione e Nania – conclude Corona – per recuperare metodi e comportamenti utili a mantenere quel grande patrimonio di fiducia che ci ha assegnato il popolo siciliano e che ha dato a noi e, conseguentemente, a Lombardo il compito di governare la Sicilia”.

Lo scontro però, sembra bello e avviato. Un’altra stoccata bella piccante l’ha lanciata proprio il presidente della Regione Siciliana, in merito alla mozione di censura annunciata dal Pdl nella seduta d’aula del 4 giugno all’Assemblea Regionale Siciliana. Lombardo, intervenendo alla trasmissione “Faccia a faccia” in onda su Radio 3, ha dichiarato sarcasticamente: “Anziché giochicchiare e perder tempo, siano coerenti e si dimettano, raccolgano le firme di dimissioni. Gliene dovessero mancare una decina gliele presto io. Ci hanno provato a raccogliere le dimissioni dei deputati ma non solo non ci sono riusciti, sono stati politicamente ‘malmenati’-.

Sulla questione interna al Pdl è intervenuto anche il deputato nazionale Nino Germanà, che ha illustrato la sua opinione sull’attuale situazione politica legata al suo partito e al governo regionale: -Dobbiamo consegnare ai siciliani un’immagine del Pdl serenamente proiettata lungo le rotte del progresso – spiega il parlamentare -, mentre il fronte dei cosiddetti scontenti contro la decisione dei vertici nazionali di sospendere i tre assessori entrati nella nuova giunta Lombardo nonostante i richiami del partito, si conclude su un inquieto scenario di rovine e cadute di stile-.

L’esponente messinese poi continua: -Leggo da agenzie che esponenti del Pdl usano un linguaggio che è proprio dell’Mpa e non di chi si riconosce nella filosofia di Berlusconi. Apprendo con stupore e amarezza il comunicato che annuncia l’autosospensione di alcuni esponenti pidiellini del messinese in cui addirittura si tirano in ballo i 4 miliardi dei fondi Fas per sostenere lo sviluppo e gli investimenti in Sicilia. Nel loro presunto elenco di manchevolezze accusano il Governo di aver permesso di distrarre questi fondi per sostenere investimenti in Abruzzo e in altre parti d’Italia, anche se non posso non rimarcare che se una parte dei fondi fossero utilizzati per ricostruire l’Abruzzo – dopo la tragedia che ha colpito quella terra – non ci troverei nulla di così scandaloso. Lo stesso Premier ha ribadito nei giorni scorsi, parlando all’assemblea di Confesercenti, che al prossimo Cipe andranno i fondi Fas per le regioni meridionali, sotto il vincolo che siano usati per le infrastrutture e non per le spese correnti. Nel campo della buona politica l’equivoco è straordinariamente evidente. Oggi non è tanto fondamentale capire chi è dentro e chi è fuori, ma capire chi gioca sulla pelle dei siciliani-.

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