Il settore giovanile corre il rischio di non entrare nel processo di costruzione del Partito democratico

Giovani della Margherita a confronto. All’istituto Cristo Re si è aperto il congresso dal titolo -Giovani disinteressati alla politica o politica disinteressata ai giovani?-. All’incontro sono stati invitati anche i giovani della sinistra giovanile, ed entrambi i movimenti hanno concordato sull’opportunità di un coinvolgimento dalla base ancora più ampio. Le parole rivolte ai -senior- della politica sono state dure. Il settore giovanile corre il rischio di essere tagliato fuori dal processo effettivo di costruzione del Partito democratico, e di rimanere marginalizzato nel lavoro di coagulazione del consenso. Da un lato ci sono le parole dell’onorevole Giuseppe Laccoto che dice: -bisogna dare slancio a questo partito attraverso nuove linfe – e continua – questo partito democratico non può essere l’espressione di potere rispetto a quelli che sono i rappresentanti di partito, ma deve essere un nuovo slancio rispetto anche a una scelta di leader da parte della base con le primarie-.

E i giovani non ci stanno. Il nocciolo della questione è che non si parla di allargare la partecipazione ai giovani nel tavolo intorno al quale si costruirà il nuovo partito. E’ intervenuto sulla questione il segretario del partito, Giacomo D’Arrigo, che ha voluto precisare: -Non penso che i giovani siano così lontani dalla politica come si crede-. E spiega che -di fatto i giovani sono partecipi nello spazio civile comune, le associazioni di volontariato sono un esempio. Da questo punto di vista non sono i giovani che si allontanano dalla politica, è invece la politica che non si interessa ai giovani-. In conclusione si è svolta l’elezione per acclamazione dei due nuovi coordinatori, Santi Interdonato, per l’area provinciale e Fabio Capillo per l’area cittadina.