Il capogruppo de “Gli autonomisti Mpa” dopo la denuncia lanciata ieri cui hanno fatto eco le dichiarazioni dei dirigenti Amam, si rivolge direttamente al primo cittadino: «Necessario ripristinare i rapporti con Sicilacque»
Si continua a parlare di acqua, o meglio dei problemi relativi alla carente fornitura nei servizi idrici nei villaggi della zona sud, denunciata ieri dal consigliere Ivano Cantello (Autonomisti Mpa). A fargli eco il segretario comunale del Pd Giuseppe Grioli che invita l’Amam a ripristinare il contratto con Sicilacque in modo da usufruire dell’acqua proveniente dalla gole dell’Alcantara.
Una decisione che tuttavia dall’azienda acque meridionale fanno saper di non voler cambiare e che anzi si è intenzionati a portare avanti, a causa soprattutto dei costi elevati per poterne usufruire (0,61 centesimi al litro, contro 0,31 cent pagati all’Amam dagli utenti): in città dunque la fornitura del prezioso liquido avviene attraverso le condotte di Fiumefreddo, della Santissime e di altri pozzi dislocati in diverse zone. A farne le spese, ribadiscono però i rappresentanti politici, sono i cittadini, in particolare quelli della zona sud, -costretti a sottostare – afferma Cantello – ad una grave carenza di acqua e quindi a notevoli disagi e disservizi-.
«Ad oggi le condotte sono inadeguate all’attuale utenza come anche i serbatoi e le pompe idrauliche, allo stato attuale l’attuale portata/fornitura d’acqua non riesce a soddisfare tutti i residenti della Zona sud», sottolinea il capogruppo de “Gli autonomisti Mpa” che si rivolge direttamente al primo cittadino Giuseppe Buzzanca invitandolo a prendere i necessari provvedimenti affinché venga ripristinato il rapporto con l’ente Acquedotto Siciliano.