Dissesto idrogeologico: 25 progetti, 0 euro per Messina. Il Pd attacca

Dissesto idrogeologico: 25 progetti, 0 euro per Messina. Il Pd attacca

Dissesto idrogeologico: 25 progetti, 0 euro per Messina. Il Pd attacca

lunedì 19 Aprile 2010 - 12:20

Assegnati i primi fondi Po-Fesr 2007-2013: 78 progetti finanziati, 39 per comuni della provincia, nessuno per il capoluogo, non avendo presentato progetti esecutivi e cantierabili. Grioli e i consiglieri comunali: basta coi doppi incarichi dei nostri amministratori

Non c’è un euro per Messina? Specchio evidente della mancanza di programmazione da parte dell’amministrazione. Questa la “sentenza” data dalla segreteria comunale del Pd, rappresentata da Giuseppe Grioli e Liliana Modica, e dai consiglieri comunali del centrosinistra durante una conferenza stampa svoltasi stamani a Palazzo Zanca. Oggetto di discussione: la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione del decreto nel quale vengono elencati i primi 78 progetti sul dissesto idrogeologico finanziati con i fondi Po Fesr 2007-2013. Metà di questi, 39, riguardano la provincia di Messina ma nemmeno uno il comune capoluogo. Il motivo? Nessuno dei 25 progetti presentati da Messina era esecutivo e cantierabile. Fatto, questo, che secondo il Pd «desta sconcerto ed indignazione nella popolazione messinese che si aspetta dalle istituzioni la massima attenzione su un tema, quale quello del dissesto idrogeologico, che ha tolto la serenità alla nostra cittadinanza». Per questo giungono due proposte: «l’immediata istituzione di un nucleo di progettazione interno al Comune che trasformi i progetti preliminari in progetti esecutivi immediatamente cantierabili; che ciò avvenga entro 50 giorni, visto che il 9 aprile la Regione ha emanato un nuovo bando per la selezione di progetti destinati al dissesto idrogeologico per accedere ad una ulteriore linea di finanziamento dei fondi Fas».

Grioli e gli altri esponenti del Pd (presenti i consiglieri Calabrò, Contestabile, Caprì, Cucinotta, Vaccarino, Zuccarello e Gennaro) sostengono che «l’amministrazione non ha scusanti che possano essere accettate in quanto l’avviso recante invito alla presentazione di tali progetti è stato pubblicato dall’assessorato Territorio e Ambiente della Regione il 20 luglio 2009 e con il decreto dello stesso assessorato del 7 aprile scorso viene ufficialmente chiuso. L’amministrazione comunale già dal luglio 2009 avrebbe dovuto sapere che l’art. 5 del bando evidenziava il livello esecutivo e immediatamente cantierabile dei progetti come criterio qualificante per avere priorità nell’accesso ai finanziamenti. Nel 2009 il Partito democratico in una conferenza stampa ha attaccato duramente l’Assessore alla Protezione Civile sulla carenza di progettazione per fronteggiare i dissesti che si erano manifestati prima dell’evento del 1. ottobre ed inoltre in quella occasione abbiamo chiesto interventi urgenti per la difesa delle coste. Avevamo denunciato la giacenza al Comune di semplici schede tecniche non configurabili come progetti capaci di ottenere finanziamenti, ebbene in quella occasione l’assessore Romano parlò di strumentalizzazione dell’opposizione rispondendo che i progetti sarebbero stati finanziati».

«Chiediamo – aggiunge il Pd – un’assunzione di responsabilità di questa amministrazione che dedica poco tempo a Messina e al governo della città. Continuiamo a denunciare la inaccettabile permanenza del doppio incarico concentrato nelle persone del sindaco, del suo vice e proprio dell’assessore alla Protezione civile. E’ da irresponsabili continuare a governare la città in questo modo. Chiediamo per l’ennesima volta che chi ricopre il doppio incarico decida di dedicarsi solo ad uno dei due. Questa città ha bisogno di amministratori a tempo pieno. Disattenzioni, approssimazione comportano conseguenze, come quelle denunciate, che si ripercuotono sulla sicurezza dei cittadini ed anche sull’economia della città. Chi ha sbagliato deve dimettersi come gesto di rispetto nei confronti della città. In 7 mesi si sarebbe dovuto avere un blocco di progetti esecutivi e cantierabili ed invece nulla di tutto ciò».

Grioli specifica che «in futuro la Regione assegnerà altri fondi dell’Unione Europea della stessa misura per la difesa dl territorio, ma solo fino all’esaurimento delle risorse. Oggi abbiamo perso una grande occasione e non sappiamo quanti soldi rimarranno e quando potremo accedervi. Quanto stiamo denunciando si aggiunge ad una lettera del sottosegretario Bertolaso che dichiara apertamente che da parte del Governo centrale non vi saranno altre risorse per la tragedia del I ottobre e per la messa in sicurezza del territorio. Oggi accade quello che noi abbiamo tentato di scongiurare con la presentazione di un emendamento alla Finanziaria presentato dall’on. Genovese con il quale si individuavano 300 milioni di euro per il dissesto della nostra provincia. Emendamento bocciato dalla maggioranza e dagli stessi parlamentari messinesi i quali, in coro con il presidente del Consiglio ed il sindaco Buzzanca, dichiaravano che le risorse sarebbero arrivate a tempo debito, bollando l’emendamento come una strategia di propaganda. Ebbene oggi abbiamo queste risposte inconfutabili». Proprio Francantonio Genovese, però, tornerà presto alla carica: domani presenterà un’interrogazione parlamentare ribadendo la necessità di nuovi fondi.

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