Emergenza casa: il Comune ha un Piano

Emergenza casa: il Comune ha un Piano

Emergenza casa: il Comune ha un Piano

venerdì 08 Giugno 2007 - 16:26

Una fame di case che affligge ben 10000 famiglie. Una cifra enorme, che rivela la sua drammaticità soprattutto se confrontata con la situazione delle altre città italiane. Messina vive una vera emergenza abitativa, che non riguarda solo il triste retaggio del terremoto e della seconda guerra mondiale, ma accomuna nella stessa sorte famiglie monoreddito o a reddito basso, anziani soli, giovani coppie, immigrati, studenti fuori sede. Sull’edilizia pubblica il Comune prova a fare chiarezza. L’assessore alle Politiche della Casa e al Risanamento Angela Bottari ha presentato stamattina il “Piano casa- della giunta Genovese. Si tratta di una indagine complessiva sulle esigenze della cittadinanza in merito al problema degli alloggi, e delle proposte elaborate dall’amministrazione per fronteggiarle. Le baracche rappresentano ancora il grosso del problema, ma nuove fasce di povertà e di disagio bussano alle porte dell’amministrazione per chiedere sostegno. L’assessore Bottari ha ricordato che «se il numero dei palazzi aumenta, mentre la popolazione diminuisce, la richiesta di alloggi non cala, da una parte perché le famiglie sono sempre di più, dall’altra perché sempre più ampia è la fetta di popolazione che non può permettersi di comprare, e neanche affittare, una casa ai prezzi del mercato. Famiglie che non sono né povere né ricche, per le quali la legge non prevede l’assegnazione di alloggi pubblici, ma che comunque hanno il diritto ad una abitazione».

Una mole di bisogno, diversificato al suo interno, che impone idee innovative, alternative rispetto alla costruzione di nuovi complessi abitativi. Tra queste il Piano prevede di affittare alloggi nuovi o sfitti, ristrutturare edifici in disuso, adibire ad abitazione locali attualmente destinati ad altro uso. I costi per la realizzazione del Piano ammontano a quasi 850 milioni di euro in 4 anni, per il reperimento di 7088 alloggi in tutto. Una cifra astronomica, che difficilmente sarà anche solo avvicinata. «A maggior ragione – ha sottolineato l’assessore – nessuna possibile fonte di finanziamento deve essere trascurata, dal “Piano case- nazionale approntato dal ministro alle Infrastrutture Di Pietro, ai fondi regionali, a quelli comunali». Ma l’appello è rivolte anche alle cooperative edilizie, e persino ai privati, perché immettano sul mercato tipologie di alloggi compatibili con l’edilizia sociale, in vendita e in affitto.

L’obiettivo è di arginare i fenomeni di “baraccamento di ritorno-, che coinvolgono le famiglie che non trovano sul mercato prezzi accessibili e ripiegano su soluzioni “fai da te-. Ma da non sottovalutare è anche l’esigenza di fare chiarezza sui criteri di assegnazione, in modo da incidere sulla mentalità lassista di chi crede che a Messina sia facile ottenere una casa a spese del Comune, basta farsi una baracca e il resto, prima o poi, viene da sé.

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