Qualche giorno fa scrivevamo dell’aumento dei buoni pasto da 22 a 35 euro. Adesso il passo indietro, a 30,55 euro. Con una specificazione: valgono solo per le trasferte
Meno di due settimane fa scrivevamo della particolare attenzione rivolta dal sindaco Giuseppe Buzzanca ai suoi “fedelissimi”, i componenti del nucleo di sicurezza del sindaco, agenti di Polizia Municipale e della Polizia di Stato che, come deliberato dal Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, sono «preposti ad osservare e prevenire fenomeni di natura delinquenziale» attorno alla figura del primo cittadino, «senza soluzione di continuità durante l’orario di lavoro». E scrivevamo anche del forte riconoscimento di questo status da parte di Buzzanca, che con delibera di giunta n. 44 del 9 febbraio aveva incrementato «il rimborso delle spese di vitto (più volgarmente detti buoni pasto, ndr), effettivamente sostenute per assicurare il servizio di che trattasi, fino all’importo massimo di 35 euro per pasto, per motivi di funzionalità connessi con la concreta peculiare attività svolta», nonostante il limite massimo fosse di 22 euro.
A quasi due mesi di distanza, nella seduta di giunta dell’8 aprile, il sindaco “dietologo” ha deciso di ridurre i buoni pasto. Che da 35 passano a 30,55 euro, specificando che il limite massimo può essere raggiunto dal personale preposto alla sicurezza del sindaco «inviato in trasferta al seguito per collaborare con componenti di delegazione ufficiale dell’ente». Dunque solo in caso di trasferta compresa tra 8 e 12 ore. Nel caso si superino le 12 ore, il rimborso si esaurisce in 61,10 euro per due pasti. Tutti a dieta, dunque. Forse.
(foto Sturiale)