Area sterrata, carenze igienico sanitarie, fogna a cielo aperto, topi in libertà. Il consigliere comunale sollecita l’istituto
«Il menefreghismo dell’Iacp sugli alloggi di Fondo De Pasquale che mette a rischio la pubblica e privata incolumità dei cittadini e pregiudica l’abitabilità e il rispetto della legalità, non è più tollerabile». Va giù duro Paolo Saglimbeni, consigliere comunale del Partito Democratico, nel denunciare le condizioni in cui vivono coloro che, è bene precisarlo, sono i legittimi assegnatari degli alloggi del rione di viale Giostra. «Sin dal momento della consegna, l’anno scorso, i ritardi di realizzazione del programma costruttivo e il mancato fine lavori, non consentirono il completamento dell’iter di assegnazione con la stipula dei contratti. Gli alloggi furono quindi affidati, per l’ennesima volta, in custodia ai legittimi assegnatari che vi abitarono regolarmente a cantiere aperto e nonostante fossero subito emersi gravi vizi di costruzione riguardanti, tra l’altro, la fognatura e la messa in sicurezza del garage».
«Alle immediate e ripetute proteste – continua – seguirono subito le rassicurazioni circa il completamento dei lavori e le dichiarazioni altisonanti, ma non i fatti. Quindi i pericoli, con l’area sterrata, persistono, le carenze igienico sanitarie, con la fogna a cielo aperto e i topi in libertà, si aggravano. Prima, attuale conseguenza, i danni erariali subiti per il mancato pagamento dei canoni di locazione dovuto alla mancanza dei contratti e per il lievitare dei costi di costruzione e manutenzione degli alloggi. Mentre dietro l’angolo fanno capolino le occupazioni senza titolo, a seguito della prevedibile apertura del mercato informale degli alloggi, e gli abusivismi edilizi».
«Per scongiurare tutto questo – conclude Saglimbeni – L’Iacp deve immediatamente intervenire; altrimenti si assumerà fino in fondo la responsabilità di questo andazzo davanti all’autorità giudiziaria, perché, siamo certi, che il giochino di far ricadere le responsabilità sugli assegnatari non sarà più consentito».
Foto Dino Sturiale