Secondo il consigliere destrorso è una vergogna quello che sta succedendo, con promesse disattese da anni
Salvatore Ticonosco (nella foto in consiglio comunale) è indignato da certe -non scelte- attuate nei confronti dei messinesi.Priorità, come quelle delle baracche, non prese in considerazione o rimandate nel tempo, come se questo non avesse niente a che fare con la vita e la dignità umana. Ha voluto esprimere con forza il proprio parere su una vicenda ancora una volta illusoria nei confronti della cittadinanza. Promesse, promesse e ancora promesse,disattese. Ticonosco ribadisce che questa- non è politica- e scrive a Prodi una lettera che vi riportiamo integralmente. “Signor Presidente del Consiglio, la presente in qualità di Consigliere del Comune di Messina per esprimerLe alcune riflessioni in merito alla Sua visita in città del 23 novembre 2005, in occasione della campagna elettorale a favore e a sostegno dell’attuale Sindaco avv. Francantonio Genovese. Nel rispetto del ruolo istituzionale e della fiducia conferitami dai miei elettori, desidero farLe presente, che la città di Messina per una serie di circostanze e per le scelte adottate dal Suo Governo, forse poco oculate ed irrazionali in base alle oggettive esigenze del territorio, fanno credere a noi tutti che i confini dell’Italia terminano in Calabria e più precisamente agli imbarcaderi di Villa S. Giovanni, del resto è evidente che tali scelte hanno inevitabilmente tagliato fuori dal circuito che conta la città di Messina e la Sicilia dal resto d’Italia. Signor Presidente del Consiglio, Le ricordo, che la città di Messina per Sua scelta è stata privata di un opera, il ponte sullo Stretto, ritenuta da noi tutti prioritaria e necessaria per lo sviluppo e l’arricchimento della città, della la Sicilia e di tutto il Paese e non si può dissentire e criticare il Governo Nazionale solo perchè ha destinato (virtualmente) la esigua somma di 240milioni di euro derivati dai fondi ex Fintecna. Per questo motivo, trattandosi di questioni che si collocano nell’ambito della gestione di risorse destinate alla città di Messina, non si può non evidenziare che con le esigue risorse (virtuali) si possano affrontare problemi come, il potenziamento degli approdi per il traghettamento dei mezzi pesanti e leggeri da e per il Continente realizzati dal Governo Berlusconi, il completamento degli svincoli autostradali di Giostra-Annunziata, il recupero del waterfront con l’interramento dei binari delle Ferrovie dello Stato e il problema annoso e cronico dei baraccati . A tal proposito, Signor Presidente del Consiglio, desidero ricordarLe che il giorno 23 novembre 2005, in occasione e a sostegno della candidatura dell’attuale Sindaco avv. Francantonio Genovese, Lei personalmente effettuò una visita presso i baraccati di Fondo Fucile, rassicurandoli che al più presto avrebbero ricevuto un alloggio dignitoso dove abitare. Signor Presidente, La informo che quelle persone che Lei ha incontrato in quella data, nella giornata di ieri in preda alla disperazione e stufi di essere presi in giro hanno manifestato a Palazzo Zanca e chiesto un incontro con il Signor Sindaco, rivendicando il diritto di un alloggio dignitoso dove andare ad abitare. Pertanto, nel porre al primo punto l’interesse della città, La invito, a rivedere alcune Sue decisioni in merito al criterio di valutazione dei fondi da destinare alla città di Messina, tenendo conto, che i baraccati di Fondo Fucile da Lei visitati in campagna elettorale in data 23 novembre 2005, sono in attesa di una Sua visita per la prossima tornata elettorale-.