La notizia non è da poco : stop agli attuali corsi di formazione regionale. O meglio, stop a quelli direttamente finanziati con fondi propri regionali e si continua con quelli promossi dall’Unione Europea con i fondi di Agenda 2007.
A dire il vero si tratta ancora di rumors , che vuol dire esattamente pettegolezzi, nel senso che è solamente una proposta contenuta nella manovra correttiva dei conti regionali 2010, redatta dall’Assessore al Bilancio Roberto Di Mauro. L’obiettivo è quello di azzerare lo stanziamento originario di circa 200 milioni di Euro per la Formazione, almeno per quello che riguarda gli oneri relativi ai corsi del prossimo anno, utilizzando in sostituzione, appunto, i fondi europei. Aspettiamo di vedere come andrà a finire.
E, vi chiederete, cosa accade ai docenti, i quali sono circa cinquemila, almeno quelli stabilizzati ? Per una sorta di burocratico contrappasso : la maggior parte di loro passerebbe dall’altro lato della cattedra, divenendo essi a loro volta discepoli di corsi di formazione. Perché, sembra assodato, per la Comunità Europea, gli attuali docenti non hanno adeguata abilitazione.
Questo aspetto della vicenda è quello che lascia più perplessi.
Vorremmo evitare di pensare che l’Unione Europea e la Regione Siciliana, per la formazione professionale, si rivolgano a due distinte ma contemporanee realtà economico-produttive dell’isola, tanto diverse fra loro da rendere necessarie classi di docenti radicalmente diverse. La cosa non sta affatto in piedi.
Resta allora una seconda ipotesi, quella che l’attuale classe dei docenti non sia stata selezionata con criteri, diciamo così, rigorosi, al punto da essere, almeno in larga parte, impresentabile alla Comunità Europea.
Questa ipotesi sta benissimo in piedi ed è perfettamente congruente con la consapevolezza che il clientelismo politico sia una delle più gravi piaghe, che affliggono la nostra comunità.
Comunque sia di ciò, un chiarimento per il cittadino/elettore appare necessario : un problema di bilancio e di esiguità delle risorse disponibili sembra essere diventato un problema di corretto utilizzo delle pubbliche risorse e, su questo tipo di argomenti, il cittadino/elettore chiede di essere reso edotto in maniera esaustiva.
L’occasione non mancherà a breve : l’approvazione nella sua stesura definitiva della manovra correttiva ; la quale contiene tagli complessivi per oltre un miliardo di Euro ed ha generato conseguenti proporzionali lamentele e proteste.